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Avvistamenti, mostra internazionale del video d'autore a Bisceglie Organizzata dal Cineclub Canudo al Teatro garibaldi dal 28 al 30 dicembre
19 dicembre 2006

BISCEGLIE Il Cineclub Canudo che ha sede a Bisceglie (BA) ed opera per la promozione della cultura cinematografica e delle arti elettroniche, presenta la quarta edizione della mostra internazionale del video d'autore Avvistamenti, patrocinata da Regione Puglia, Provincia di Bari e Comune di Bisceglie. L'evento, organizzato dal Cineclub Canudo in collaborazione con UICC (Unione Italiana Circoli del Cinema) e Ethical Imaging Italia, si svolgerà gratuitamente presso il Teatro Garibaldi di Bisceglie dal 28 al 30 dicembre 2006. L'inaugurazione è prevista per le ore 20 del 28 dicembre, presso il Teatro Garibaldi, in presenza dell'artista americano Peter Campus, una rappresentanza di artisti croati e pugliesi, curatori, organizzatori e rappresentanti delle istituzioni patrocinanti. La conferenza stampa si terrà mercoledì 20 alle ore 11, presso la sede della Provincia di Bari. In programma l'intera videografia - dagli anni settanta ad oggi - dell'artista Peter Campus, uno dei pionieri della video arte, che con le sue opere prodotte a partire dal 1971 traccia i parametri tecnici e simbolici del mezzo elettronico attraverso un'articolazione completa dei suoi codici espressivi. Questa ricerca rigorosa è stata intrapresa come esplorazione sistematica delle proprietà essenziali e dei canoni estetici e formali del video, per trascenderli attraverso la metafora e l'indagine psicologica. Nei primi due intensi giorni di proiezioni saranno presentati tutti i suoi video, tra cui i più recenti (2004-2006) mai presentati al pubblico internazionale ed altri in anteprima europea. Il catalogo di Avvistamenti raccoglierà tutti i video di Campus, compresi i suoi lavori mai catalogati del periodo 2004 – 2006, successivo all'importante mostra personale dedicatagli dal Kunsthalle di Brema, che ha raccolto in un catalogo l'intera produzione artistica di Campus: video, fotografia e video-installazioni. Campus sarà ospite della mostra e dialogherà con il pubblico di Avvistamenti in un incontro/seminario gratuito, intitolato “Peter Campus: video ergo sum”, che approfondirà tecnica e poetica dell'autore e si svolgerà il 29 dicembre alle ore 17,30 presso il Teatro Garibaldi. L'incontro con l'artista arricchirà i giovani studenti delle accademie e delle università, e stimolerà la produzione dei giovani artisti che abitualmente frequentano la rassegna. Al grande evento dei primi due giorni ne seguirà uno dedicato al “made in”, struttura anche questa rivelatasi proficua in passato, il cui obiettivo è promuovere la conoscenza della più recente produzione video di altri paesi, attraverso la circolazione di opere inedite in Italia. Dopo l'Inghilterra, la Polonia e la Corea del Sud, quest'anno la nostra ricerca si è concentrata sull'altra sponda del mare Adriatico con la produzione della Croazia (Ervin Babic, Tomislav Brajnovic, Tanja Dabo, Marko Ercegovic, Nicole Hewitt, Renata Poljak, Vedran Šamanovic, Sonja Vuk, Vlasta Žanic) e abbiamo pensato di affiancarla alla produzione di artisti pugliesi. Il risultato di questo sforzo sono le due sezioni intitolate “Made in Puglia” e “Made in Croazia”, collocate in maniera consecutiva nel programma della mostra per permettere l'incontro tra artisti pugliesi e croati, e dunque il confronto/scambio tra le rispettive esperienze creative. Ci sarà infatti una rappresentanza croata, con l'artista Tanja Dabo e la curatrice Davorka Vucic, che il 30/12 alle ore 10.30 condurranno un workshop sul video e più tardi, alle 18.00, avranno la possibilità di incontrare gli artisti pugliesi Rossella Biscotti, Luca Curci, EGO [Gaetano Accettulli + Vito Livio Squeo], Lucia Leuci, Mario Materia, Carlo Michele Schirinzi, con l'intento di promuovere scambi e collaborazioni future. La quarta edizione della rassegna video Avvistamenti è diretta da Daniela Di Niso e Antonio Musci del Cineclub Canudo, è curata dal filmaker Antonio Trimani, e si avvale del contributo prezioso di artisti, critici ed esperti stimati a livello internazionale, tra cui: Wulf Herzogenrath, Barbara Nierhoff, Tanja Dabo e Davorka Vucic, Kathleen Graves. Vanta inoltre la collaborazione di prestigiose istituzioni del mondo dell'arte e della cultura, tra cui: Unione Italiana Circoli del Cinema, Università Degli Studi Di Bari, Accademia di Belle Arti di Bari, Accademia di Belle Arti di Foggia, Kunsthalle di Brema, One Take Film Festival (Zagabria), Kino Klub Zagreb (Zagabria). Peter Campus è considerato uno dei pionieri nella storia della video arte. La sua attività artistica comprende installazioni con video camera a circuito chiuso (CCVC), video, fotografia, immagini digitali elaborate al computer. L'opera video di Campus si distingue per il suo significato teorico e formale. Il video del 73 Three Tansitions è diventato uno dei classici del medium elettronico. In una straordinaria serie di opere video prodotte tra il 1971 e il 76, Campus traccia i parametri tecnici e simbolici del nuovo medium artistico, che da poco si stava affermando, come metafora dell'io. Questa rigorosa indagine sulla psicologia dell'individuo è stata intrapresa come esplorazione sistematica, fenomenologica, delle proprietà essenziali e dei canoni formali del video. Le prime opere di Campus sono sperimentazioni minimaliste di effetti come la dislocazione spaziale e la visione multipla. Tra il 1973 ed il 1976 ha realizzato una serie di lavori per il WGBH-TV di Boston, leader nella ricerca sul medium elettronico, che sono rimasti pilastri del genere. In questi brevi lavori l'artista Campus costruisce una serie ben precisa di azioni formali affinché il performer Campus possa eseguirle. Concentrandosi sul risultato di una singola azione o sull'effetto tecnico applicato alla figura umana o al volto – di solito visto in primo piano – essi rappresentano auto-analisi potentemente simboliche. Rapidi e ingegnosi nell'esecuzione, questi video sono in stretta risonanza sia sul piano psicologico che su quello filosofico. Impegnato in una precisa direzione della telecamera, sfruttando lo spazio e l'intima gamma del video, Campus assoggetta la sua immagine (o quelle di altri) agli elementi tecnologici fondamentali del video stesso - chroma-key, piano di ripresa, simultaneità, colore. Così ottiene valenza metaforica esplorando le capacità elettroniche del video di produrre illusione e realtà, il suo potenziale per articolare trasformazioni multiple e spostamenti di immagini. Esplorando il potere simbolico degli effetti tecnici e visivi, le strategie di Campus di dislocazione e disgiungimento dell'identità servono a sfruttare e nello stesso tempo a sovvertire la nozione di video come specchio. Durante gli anni 70 Campus produce una serie di importanti installazioni video a circuito chiuso e video-proiezioni che sono collegate dal punto di vista tematico e formale alla sua produzione video. Nelle installazioni Interface (1972), mem (1975) e bys (1976) la posizione dello spettatore e la sua esperienza percettiva sono elementi essenziali. In un'analisi dell'io e della sua estensione fenomenologica nello spazio, il volto ed il corpo umano sono dislocati e spostati attraverso immagini riflesse e negative, inversioni, ombre, e sdoppiamenti. La sua indagine dell'individuo lo ha portato a esplorare le proprietà intrinseche del video a circuito chiuso, soltanto per superarle, in un avanzamento radicale della forma artistica che annunciava il potenziale metaforico del video attraverso una articolazione completa dei suoi codici primari. Successivamente Campus si dedica intensamente alla fotografia e alle elaborazioni di immagini digitali. Solo alla fine degli anni 90, dopo circa venti anni, torna a lavorare con il video monocanale e le video installazioni. I video del secondo periodo sono il risultato di un lavoro lungo e sapiente, di montaggio molto elaborato di brevi shots, in cui mette in sequenza scene diverse. Realizza un montaggio associazionale creando un testo multidimensionale che scaturisce dai luoghi più profondi e nascosti della memoria. La relazione strutturale delle sequenze è articolata dalla manipolazione della ripresa, freezing, reframing, compressione del tempo e slow motion. Questa nuova produzione oltre che dal cambiamento del processo creativo è segnata dal passaggio ad un nuovo ambiente: dalla camera oscura o dallo studio i suoi soggetti ora si trovano altrove: fuori all'aperto. Campus è nato a New York nel 1937. Si laurea in psicologia sperimentale presso la Ohio State University e successivamente si laurea presso il City College Film Institute di New York. Tra I diversi premi e riconoscimenti ha ricevuto una borsa di studio post-universitaria presso il Center for Advanced Visual Studies del MIT, una borsa di studio nazionale in Arte, e un assegno di ricerca al Guggenheim. E' stato artist-in-residence al Television Laboratory at WNET/Thirteen, New York, e al WGBH-TV di Boston. Ha insegnato alla Rhode Island School of Design e alla New York University. Le sue installazioni, i video e le fotografie sono state esposte presso musei e gallerie tra i più importanti al mondo. Tra le sue mostre personali si ricordano: Bykert Gallery, New York; Everson Museum of Art, Syracuse; Leo Castelli Gallery, New York; The Museum of Modern Art, New York; Whitney Museum of American Art, New York; Galleria Civica d'Arte Moderna, Ferrara, Italy; Kolnischer Kunstverein, Cologne; Centre Georges Pompidou, Paris; Institute of Contemporary Art, Philadelphia; Paula Cooper Gallery, New York; Kunsthalle Bremen; Antiguo Colegio de San Ildefonso, Mexico City; Leslie Tonkonow Artworks + Projects, New York; Galeria Senda, Barcellona. Così come tra le numerose mostre collettive e festival si ricordano: Documenta 6, Kassel, Germany; Biennale di Venezia; Biennale de Lyon; Walker Art Center, Minneapolis; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, D.C.; PS1 Contemporary Arts Center, New York e Fukui International Video Festival, Japan. Campus Vive e lavora a New York, dove insegna video allo Steinhardt's Department of Art and Art Professions della New York University.
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