Assunti per fare le pulizie all’ospedale e “magicamente” diventati impiegati
Avviene al don Tonino Bello. Le ispezioni degli ispettori del Nirs
L’ospedale di Molfetta sempre al centro dell’attenzione per irregolarità. Questa volta è toccato allo scandalo del personale assunto per le pulizie e stranamente “trasferito” in ufficio. Ad accertarlo sono stati gli ispettori del Nirs, il nucleo ispettivo sanitario regionale istituito dal governatore Michele Emiliano, i quali sono andati all’ospedale don Tonino Bello per effettuare una ispezione sui dipendenti delle Sanitaservice (che ha fatto già discutere in passato) assunti come pulitori, ma poi trasformatisi impiegati amministrativi. Gli uomini del Nirs, guidati dall’avv. Antonio La Scala, hanno svolto «controlli formali e sostanziali sotto il profilo documentale» tesi ad acquisire vari documenti: l’elenco del personale della Sanitaservice, società in house che fornisce servizi di assistenza socio sanitaria, inquadrato col profilo di ausiliario e di pulitore, i contratti d’assunzione, l’arco temporale intercorso fra il reclutamento e gli ingaggi e i compiti lavorativi. L’indagine punta a rilevare le irregolarità nelle 7 Sanitaservice pugliesi (una per ogni provincia più quella del Policlinico di Bari), sui compiti assegnati a persone, padri e madri di famiglia, giovani ed anche in età avanzata, assunte dal 2011 sino al 2017, idonee e titolate a svolgere le mansioni di pulitori e ausiliari che hanno superato un concorso e una selezione per titoli. «Tutti sono stati assunti per fare le pulizie (inquadrati come pulitori di reparti, servizi sanitari e ospedalieri), ma in pochi hanno la scopa in mano» hanno detto gli ispettori che si sono mossi in seguito a segnalazioni, anche anonime, ricevute sull’assunzione di dipendenti della Sanitaservice. L’indagine punta anche a verificare le responsabilità di chi ha assegnato il personale delle pulizie a mansioni diverse. E ci si augura che gli eventuali colpevoli siano adeguatamente sanzionati in una Regione, dove questi scandali sono avvenuti anche in passato. Un modo truffaldino per aggirare leggi e regole che non può essere tollerato in una regione dove la disoccupazione è ad alti livelli. Bisognerà anche accertare, ma questo dovrebbe essere compito della magistratura, eventuali episodi di corruzione che hanno permesso questo andazzo. © Riproduzione riservata