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Aspettando il festival, inaugurata a Molfetta la mostra fotografica "Flamenco, Flamenco"
11 luglio 2011

MOLFETTA - Un racconto per immagini questa è la mostra fotografica "Flamenco, flamenco" inaugurata venerdì 8 luglio alla Sala Templari di Molfetta. L'esposizione realizzata con gli scatti d'autore di Silvio d'Agostino e Luca Faiccavento, anticipa la seconda edizione del festival internazionale    "Vento Flamenco .. veleggiando tra mare e culture mediterranee" in programma a Molfetta dal  26 agosto al 18 settembre.
Presentare una mostra racchiudendosi in un semicerchio significa essere già in clima flamenco, ha dichiarato Daniela Mezzina direttore artistico del festival  -  questa danza è una cultura che ci appartiene più di quanto si possa immaginare.   La storia del flamenco affonda le sue radici tra gli strati sociali più emarginati dei gitani che trovavano nella danza la possibilità di riscattarsi, e di affermare la propria esistenza. Per gli artisti - ha aggiunto Daniela Mezzina -  circoscrivere e percuotere la terra e approvarsi del suono è una dichiarazione di esistenza. Il flamenco significa sublimare nella danza e nel  contatto con la terra  il desiderio di vivere per riscattarsi dalla sofferenza e dal dolore.
Questa  mostra  - ha concluso Daniela Mezzina - vuole regalare al pubblico  questo  sottile filo rosso.
Nel percorso fotografico  sono presenti le "letras flamenche", testi degli artisti e dei  cantadoras, tratti dai racconti popolari della tradizione storica gitana e le "Coplas" terzine liriche tratte dal libro  "Cento Coplas flamencas" della professoressa Laura Cervini studiosa dell'Università degli Studi Aldo Moro di Bari.
Questa mostra racconta meglio di qualsiasi altro video - la passione, la nostalgia dell'arte flamenca - ha commentato Livio Costarella giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno.
Il nostro intento - è stato quello di cogliere e raccontare tutti quei particolari e tutti quegli attimi che lo spettatore dalla platea non riesce a vedere, ha aggiunto Silvio D'Agostino - soprattutto con la priorità di rispettare la dinamicità del flamenco.
E' stato difficile cogliere il momento giusto durante le esibizioni e gli spettacoli, ma la fotografia è soprattutto un lavoro d'intuito e di passione e questa mostra - ha concluso Silvio D'Agostino - ha voluto raccontare in immagini l'arte del movimento e del colore del flamenco, non è un caso che in questa esposizione la fotografia ha ritrovato anche un'identità sperimentale, infatti  gli scatti sono stati  divisi in più superfici .
L'esposizione è visitabile sino 24 luglio, dalle 18 alle 22 nella Sala Templari di Molfetta. Per informazioni www.flamencodelsur.it - stampa.festivalflamenco@gmail.com

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