Arriva il “Piano dei Servizi”: i cittadini prima di tutto
Garantire spazi pubblici, garantire più servizi o crearne nuovi dove non ce ne sono, ascoltare i bisogni dei cittadini… Sono questi i presupposti sostanziali per la definizione del Piano dei Servizi di Molfetta. “Piano settoriale finalizzato a garantire una dotazione di attrezzature servizi e spazi pubblici e di uso pubblico, adeguata per quantità, qualità, fruibilità e accessibilità alle esigenze della popolazione residente stabilmente o presente temporaneamente nel territorio comunale (art. 3, 4 e 5 del DIM 1444/68)”. Stesse parole che l'ing. Rocco Altomare ha ripetuto a Quindici durante un'intervista. Sembra dunque, e l'ing. Altomare conferma, che per la definizione del piano dei servizi a Molfetta si passi soprattutto dai cittadini molfettesi. Per meglio chiarire: si tratta di una definizione del piano dei servizi che parte prima di tutto da un'indagine sul territorio da parte di nuclei di studio composti da giovani tecnici professionisti i quali, a titolo volontario e sotto il coordinamento del dirigente, dovranno occuparsi delle fasi progettuali e della definizione dei servizi esistenti o meno nella città. Il Piano investirà tutto il territorio molfettese (anche le campagne, le coste) e presenterà nove aree tematiche: dai servizi per l'istruzione ai servizi sociali, dagli spazi verdi e pubblici ai servizi per lo sport e il tempo libero, dai servizi di pubblica utilità ai servizi per le attività produttive. La proposta interessante è che la scelta della priorità da dare a queste aree sarà definita direttamente dai cittadini, il Comune si avvalerà di commissionare ad un ente universitario esterno l'analisi dei bisogni utile proprio a misurare la richiesta e la domanda dei bisogni dei cittadini stessi. E' questa la sfida che il Piano dei servizi a Molfetta si pone, e cioè fare gli interessi dei cittadini, interessi che saranno appunto misurati in base ai loro bisogni. Riassumendo quindi si partirà da una identificazione dei servizi esterni, seguita da individuazione dei bisogni della popolazione e successivamente ci sarà una determinazione dei parametri minimi di qualità e di sicurezza seguita ovviamente da una valutazione qualitativa dei servizi esistenti. Ma c'è di più. Si parla di un progetto pilota nel senso che per la prima volta a Molfetta si concepito un Piano del genere, ovvero come uno strumento di programmazione e di interfaccia di altre pianificazioni di area e di settore. Si può parlare di un piano di nuova generazione. Un piano che si adatta flessibilmente ai cambiamenti del piano regolatore di Molfetta. Ecco svelata la necessità di avere prima un piano regolatore e poi un piano di servizi che si adattasse flessibilmente appunto e compatibilmente con l'architettura molfettese. “Esso non sarà un complesso di vincoli né l'insieme di nuove norme tecniche, ma un progetto di coordinamento, investimenti e opere da realizzare o da riqualificare per incrementare la richiesta dei servizi che giunge dalla città”. Il piano quindi, come afferma Altomare è un programma, che indica direttive per coordinare e sviluppare le aree della città. Come già detto, il progetto è in via di definizione e solo all'inizio, passeranno molti anni prima di vedere completato tutto il progetto. Ma visti i presupposti, già da ora tutti i cittadini di Molfetta possono essere parte attiva e integrante per le definizione dei bisogni e quindi dei relativi servizi da dare alla città.
Autore: Domenico Paparella