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Arci, un cavallo di Troia nella cultura molfettese
15 gennaio 2005

Dal novembre 2002 anche a Molfetta è presente una sezione dell'Arci: “Il cavallo di Troia”. Il direttore, Saverio de Robertis, parla con orgoglio di un'idea di sette amici diventata una realtà tangibile per sempre più giovani molfettesi. “Il cavallo di Troia” ha mosso i suoi primi passi nel 2002 in un piccolo locale, sostituito poi con l'attuale sede in via Giovene, più confortevole, organizzata e dotata di un piccolo palco per le attività musicali e teatrali. Le parole chiave su cui si articolano gli obiettivi che si pone l'associazione sono: “cittadinanza attiva”e “stare insieme”. Per ottenere risultati migliori c'è infatti bisogno di un numero sempre maggiore di iscritti che collaborino con idee, impegno, voglia di creare qualcosa di nuovo per la città e, naturalmente, il minimo contributo finanziario chiesto per la sottoscrizione della tessera. La fascia maggiore di iscritti è costituita da universitari, ma ciò non impedisce a ragazzi più giovani o persone più adulte di collaborare. La “ricompensa” per il lavoro svolto, seppur minimo, arriva con la partecipazione alle numerose attività, il “Cavallo di Troia” potrebbe essere un'alternativa al solito sabato sera nei pub, e un'occasione per assistere a validi spettacoli teatrali e sostenere band emergenti. Le attività più importanti realizzate a livello cittadino sono state la collaborazione ad eventi come “Aritmia Mediterranea”, una manifestazione per band emergenti e la realizzazione di eventi di grande importanza come il concerto di Caparezza, tenutosi in circostanze atmosferiche problematiche ma accolto bene dai ragazzi (e non) di Molfetta e città limitrofe. Numerose iniziative sono proposte all'amministrazione comunale ma sono purtroppo molto spesso bocciate o rimandate. Nonostante il buon numero di iscritti (aumentati da 110 del 2003 agli attuali 550) l'Arci ha sempre bisogno di nuove persone disposte a collaborare: il nucleo di “affezionati” è piuttosto ristretto rispetto al numero degli iscritti e molti vedono la tessera di iscrizione come un vincolo, nonostante il prezzo ridotto. Per un'organizzazione migliore servono più fondi e di conseguenza più iscritti che sottoscrivano tessere: il metodo migliore per coinvolgere gente sarebbe il passaparola, più affidabile e anche più economico se vogliamo. Tuttavia, per una maggiore conoscenza delle attività de “Il cavallo di Troia”, è in allestimento un ufficio stampa, che insieme ai giornali darà un grande contributo. Per maggiori informazioni e per collaborare con questa associazione segnaliamo l'indirizzo: Arci, il cavallo di Troia via Giovene, 25. Ilaria Ragno
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