Antonio Di Gioia nuovo segretario del Pd di Molfetta eletto dal congresso. Relazione spenta, senza contenuti del segretario uscente De Nicolo
MOLFETTA – E’ Antonio Di Gioia, 40 anni, figlio dell’ex consigliere regionale Lillino, il nuovo segretario del Pd di Molfetta, è stato eletto per acclamazione alla fine del congresso. Ma la sua elezione è stata comunicata in anticipo, scorrettamente come sempre, prima del congresso dal segretario uscente ai giornali amici (quelli che non lo criticano mai) con le solite veline, che ama tanto: un segno della vecchia, vecchissima politica. Colpo di coda di Piero de Nicolo che ha voluto recitare la parte del protagonista fino alla fine. Un Pd che ha fatto la politica solo su Facebook, si accinge ora a voltare pagina, ma ha dovuto subire la relazione introduttiva del segretario, stanca, agonica, a braccio, senza contenuti.
La stagione da dimenticare, come è trapelato anche da alcuni interventi, è cominciata con la solita polemica nei confronti di “Quindici”. Non contento di insultarci e diffamarci su facebook (quando uno non ha argomenti) De Nicolo ha esordito nel suo solito modo istrionico, un comportamento che oltre a provocare danni all’amministrazione di centrosinistra, ha reso indigesto alla gente un partito che, in passato, aveva avuto cura di rispettare il confronto e le idee diverse, ma chi è abituato a una certa politica dello scontro o della ricerca del consenso compiacente dell’informazione locale, non poteva che concludere politicamente da par suo. La presenza di "Quindici" è stata indigesta per lui, perché s'è dovuto rimangiare la solita battuta sull'assenza del giornale "nemico". Questo è il livello, purtroppo.
Comunque transeat, la stagione di questo politico sembra tramontata, almeno a livello della segretaria del partito (c’è il rischio di ritrovarselo come candidato sindaco ed essendo un personaggio che divide più che unire, le prospettive non sembrano buone).
Rientrata la protesta dei Giovani Democratici, non sappiamo a quale prezzo politico, ma sicuramente è un fatto positivo che si giunga ad una segreteria unitaria. Quanto questo resisterà al tempo, staremo a vedere.
Buono invece l’esordio del nuovo segretario che promette di essere più democratico, di voler mettersi in ascolto della cittadinanza e di confrontarsi con tutti e soprattutto fare tesoro degli errori commessi nel passato da chi lo ha preceduto. E comincerà con la rivendicazione di quanto di buono la vecchia amministrazione ha fatto, contrariamente al suo predecessore che ha elencato solo i difetti del sindaco Paola Natalicchio, rimediando un effetto boomerang che ha reso indigesto il Pd ai suoi stessi elettori.
Ma di questo e del congresso, parleremo più diffusamente in un prossimo articolo, con notizie sul dibattito e un commento politico.
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