Antonello Portento ospite alla Biennale di Venezia
Una delle più antiche, importanti e prestigiose rassegne internazionali di arte contemporanea raggiunta a soli 14 anni bruciando tutte le tappe in un pugno di mesi. È il ragguardevole traguardo tagliato da Antonello Portento, enfant prodige dell’arte italiana, molfettese doc, che da un paio d’anni incanta esperti e critici con le sue pennellate estrose e fuori dagli schemi. Portento parteciperà infatti come ospite, dal 15 al 30 agosto di quest’anno alla Biennale di Venezia, ospitato dal padiglione dell’Armenia. Ad annunciarlo nel corso della presentazione del suo ultimo libro avvenuta a Molfetta presso la location Corte degli Aranci, è stato Giorgio Grasso, noto critico e storico dell’arte da una vita stretto collaboratore di Vittorio Sgarbi. Portento con la sua consueta umiltà ha commentato il prestigiosa traguardo con poche parole, dedicandolo a tutti i ragazzi che come lui si avvicinano al mondo dell’arte tra mille difficoltà ma con molto entusiasmo. Dai clochard ai margini della nostra società, passando per donne e bambini di colore guardati spesso con sospetto, la pittura del giovanissimo artista di Molfetta trasforma in protagonista chi spesso deve arrabattarsi con un gioco da equilibrista negli ultimi posti della società. Una pittura che per la profondità e l’originalità dei temi trattati si è già distinta sullo scenario nazionale. Antonello Portento ha iniziato la sua carriera da autodidatta nel 2013 dopo aver piegato un brutto male che da tempo lo tormentava e ha affinato le sue abilità artistiche nella bottega del maestro caravaggista Filippo Cacace. Emarginazione sociale, emigrazione, pacifismo, integrazione culturale sono i temi dalla grande pregnanza sociale con i quali Portento si è misurato sin dal primo momento. Ritratti dalla grande forza espressiva e dalla vibrante intensità pittorica che lo hanno portato a destare l’interesse della critica locale e nazionale. Tra i soggetti delle sue realizzazioni si segnalano una ragazza di colore che osserva lo spettatore dall’altra parte della tela con uno sguardo assorto ed emblematico (la tela si intitola “Raggio di luce” e sarà tra quelle che parteciperanno al concorso internazionale indetto dal MAG), il Mahatma Gandhi icona del pacifismo e della nonviolenza, Muhammed Alì fenomenale campione del mondo dei pesi massimi e indomabile paladino dei diritti della comunità nera fino ad arrivare ad anonimi uomini e donne costretti a trascorrere la loro vita per strada e ritratti in tutta la loro umana e candida vulnerabilità. In tutte le sue opere Portento sembra lanciare un messaggio intenso, sincero e palpitante di apertura a nuovi orizzonti di tolleranza, accoglienza e solidarietà. Una genuinità e trasparenza corredate da un innegabile talento che hanno fino ad ora attirato le simpatie dei moltissimi che seguono quotidianamente opere e riflessioni del piccolo artista sulla sua pagina ufficiale facebook, Antonello Portento. Adesso, dopo l’elettrizzante esperienza della Biennale, Portento si dedicherà agli studi, finalizzati al potenziamento del suo talento. Frequenterà il Liceo Artistico di Bari.
Autore: Onofrio Bellifemine