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Antiche e recenti cronache della Fiera in onore di Maria SS. dei Martiri
15 settembre 2010

Nel penultimo giorno di agosto del 1546, siamo alla vigilia dei giorni della Fiera, nel Consiglio decurionale fu comunicata la notizia della vendita dell’appalto del dazio sul vino, per cui l’Università si assicurava per un anno un’entrata fi scale. Uno dei Decurioni del popolo di quell’anno, tale Sebastiano di Nicola Nelli, propose di ringraziare la Madonna dei Martiri con un palio da farsi nel giorno della festività della Madonna l’8 settembre, fi ssando un premio di quattro ducati. La proposta messa ai voti fu accettata. Il palio consisteva in una lotta fra concorrenti. Nella stessa riunione fu deciso di tenere un altro palio col premio di 30 carlini, pari a tre ducati, da farsi all’ottava di Pasqua del seguente Anno Santo (1550). Fu raccomandato affi nché due cittadini di provata serietà vigilassero sullo svolgimento del palio, per evitare imbrogli e liti che avrebbero dato scandalo1. Circa quattro secoli dopo, con la diff usione della stampa, con un laconico trafi letto su La Gazzetta del Mezzogiorno del 4 settembre 1929 si avvisavano i lettori che a Molfetta l’annuale Fiera del bestiame e attrezzi vari si sarebbe svolta per quell’anno su Via Baccarini: dall’inizio di Via Giovinazzo fi no all’incrocio con Via Cavallotti la Fiera riservata agli animali; dal detto incrocio fi no alla stazione ferroviaria quella dei traini e attrezzi vari. Per consuetudine a quei tempi la Fiera degli animali si teneva al largo della Villa Comunale, ex largo della Porticella, e in occasione dello svolgimento di alcune gare, come diremo in appresso, essa fu spostata verso la periferia di levante. Nel successivo numero de La Gazzetta del 5 settembre si rendeva noto che, nell’ambito dei festeggiamenti della Fiera, il 7 settembre nella villa Comunale si dovevano svolgere le gare ginniche per il Gran Premio Costanzo Ciano. Questa manifestazione era parte del programma dei festeggiamenti della tradizionale Fiera. Si prevedeva la partecipazione delle seguenti società: S.G. Angiulli di Bari, U. S. Giovinezza di Taranto, U. S. Brindisina di Brindisi, Sottogruppo Universitario di Taranto, U. S. Molfetta, U. S. Excelsior di Terlizzi, U. S. Audace di Cerignola. Si aspettava pure la partecipazione degli atleti di Barletta, Foggia, Torremaggiore, Monopoli, Giovinazzo, ecc. L’iscrizione era convalidata dietro il pagamento di £. 2 per ogni gara. Si raccomandava di usare scarpette senza punte. Quell’anno, nei giorni precedenti l’annuale Fiera della Madonna dei Martiri fu allietata da un munifi co dono alla marineria molfettese. Il Ministero dell’Economia Nazionale, presieduto dal Ministro Bini, riconoscendo la funzione importante del porto peschereccio molfettese nel basso Adriatico, aveva fi nanziato la costruzione a Molfetta di un motopesca che fu poi affi dato alla Società Anonima Cooperativa Armatori Pesca di Molfetta. La costruzione, con regolare bando, fu assegnata al Cantiere Navale di Vito Pansini. Al motopesca fu dato il nominativo di Corradino e varato il 31 agosto alla presenza del contrammiraglio Stefano de Dato, del Consiglio di Amministrazione della Società Anonima Cooperativa Armatori Pesca di Molfetta e da varie Autorità. Il motopesca, di 32 t di stazza e 19 m di lunghezza, era fornito di un motore S.A.T.I.M.A. da 60 HP e impianto frigorifero. La funzione principale del motopesca era quella di raccogliere il pescato dalle varie paranze in alto mare e sbarcarlo in breve tempo a Molfetta. L’11 settembre lo stesso quotidiano riportava la cronaca dei festeggiamenti in onore della nostra protettrice Maria SS. dei Martiri con una certa punta di amarezza. Come era usuale in queste occasioni l’8 settembre a Molfetta oltre alla popolazione locale erano affl uiti numerosi forestieri per assistere alla Sagra, ma il mare quel giorno era molto agitato non permettendo che il simulacro della Madonna fosse imbarcato sulle bilancelle e traghettato dal Santuario fi no al porto. Invece fu portato a spalla fi no al molo Pennello e qui imbarcato sulle due bilancelle preposte; dopo aver girato nelle acque più tranquille dello specchio del Porto, attorniato dalle barche a remi e da quelle a vela pavesate, sbarcò nel solito posto (Banchina Seminario). Il corrispondente locale della Gazzetta annotò inoltre che la contrattazione del bestiame fu molto animata con buoni aff ari. La Fiera e i festeggiamenti poi continuarono fi no al 14 settembre2. Anche in occasione della Fiera tenutasi nel 1945 fu dato avviso che la Fiera del bestiame si svolgeva al Lungomare e strade adiacenti la Villa Comunale o Piazza Garibaldi. Sul manifesto si ribadiva che essa era riservata ai soli equini. Da una lettera del Sindaco di Molfetta inviata al Prefetto della Provincia di Bari, di alcuni giorni dopo la Fiera, si viene a conoscere che la Fiera del bestiame si tenne invece su Viale Pio XI e su Via Baccarini. Vi erano circa 800 equini e le vendite furono sostenute a un prezzo medio di £. 120.000 per ogni animale. Tra il pollame presente, il prezzo di quello di bassa corte oscillò da £. 300 a 400 per ogni capo; per i tacchini si pagò per ogni capo da £. 400 a 7003.

Autore: Corrado Pappagallo
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