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Angela Amato: gestione sciatta e discutibile dei conti pubblici dell'ex sindaco Azzollini, ereditiamo pesanti debiti e buchi Intervista all'assessore al bilancio
15 settembre 2013

Quindici da sempre ha sostenuto che l’amministrazione di centrodestra dell’ex sindaco Antonio Azzollini lasciasse a desiderare per quanto riguarda la gestione finanziaria e che avrebbe lasciato ai successori un buchi e debiti fuori bilancio. La conferma ora ci viene dal neo assessore al bilancio, Angela Amato, 53 anni, militante in Sel il partito di Nichi Vendola, ma proveniente dal Psi molfettese che aveva come riferimento Beniamino Finocchiaro. Quale situazione ha ereditato (stato dell’assessorato, pendenze, debiti, personale, ecc.)? «Un’eredità pesante, da prendere in carico senza potermi avvalere del beneficio d’inventario, purtroppo. Non per quel che riguarda il personale, che sta collaborando mettendo a disposizione la propria competenza e condividendo con noi un impegno che va oltre l’ordinario. Siamo loro molto grati. Ho dovuto invece fare subito i conti con un Consuntivo 2012 che il Commissario Straordinario, dott. Giacomo Barbato, non aveva approvato, rinviandolo, con propria annotazione autografa, all’Amministrazione subentrante. Come sa, andava approvato entro il 30 aprile 2013 e quindi eravamo già abbondantemente oltre la previsione di legge. Lo schema sottopostoci presentava un avanzo di gestione di competenza di € 276.541,64 e un risultato positivo della gestione finanziaria di € 155.961,84. L’immagine, quindi, di un bilancio sano o, come ha sostenuto per anni il senatore Azzollini, di un comune “virtuoso”. Però, a ben vedere, l’avanzo di gestione risentiva fortemente dell’influenza dei residui, giacché la differenza tra riscossioni e pagamenti presentava un inequivocabile risultato negativo di oltre 1,3 milioni di euro. E’ stato il primo campanello d’allarme a cui ha fatto seguito la scoperta della pesante situazione debitoria nei confronti della Multiservizi, che il giorno della proclamazione del Sindaco inoltrava una lettera in cui minacciava di non pagare gli stipendi se il Comune non avesse prontamente pagato i suoi debiti, in parte risalenti al 2012, e pari quasi a 2 milioni di euro. Poi è emerso che non c’erano più fondi per pagare il servizio mensa: ben 752mila euro del bilancio del 2013 erano serviti per pagare le fatture per il servizio reso nel 2012 e, quindi, non avevamo più un euro per pagare le fatture fino a dicembre 2013. Un buco enorme che si aggiunge alle perdite da ripianare per l’ASM e la MTM. Le successive verifiche hanno svelato altre situazioni simili che abbiamo dovuto rilevare e rendicontare prima di arrivare a proporre l’approvazione del consuntivo in Consiglio Comunale». E’ vero che ci sono buchi e debiti fuori bilancio? Il bilancio chiuderà in passivo? C’è il rischio di dissesto? «Come accennavo prima, abbiamo potuto accertare la presenza di passività connotabili come “debiti fuori bilancio”. Ne facciamo esplicita menzione nella delibera di giunta con cui approviamo lo schema di rendiconto da sottoporre al Consiglio. Il consuntivo formalmente non chiude in passivo, perché esso rappresenta la fotografia al 31 dicembre 2012 di quanto è stato pagato e di quanto è stato riscosso sommato algebricamente ai residui attivi e passivi. Il risultato, quindi, non tiene conto dei debiti non pagati perché mancava l’impegno di spesa e delle spese del 2012 pagate con fondi del 2013. Dalla nostra “operazione verità”, però, emerge un sostanziale passivo che dovremo coprire per evitare il cosiddetto dissesto». Azzollini dice che non sapete fare i conti e vi regala il pallottoliere? Come replicate? «Replicheremo con quel che raccontano i documenti ed i conti e con la trasparenza dei nostri atti. Ciò che emerge è incontrovertibile: l’Amministrazione Azzollini si è resa protagonista di una gestione sciatta e molto, molto discutibile dei conti pubblici. Il bilancio poi non è solo numeri, palline da mettere in fila. Redigere il bilancio, determinare gli stanziamenti, significa disegnare il progetto di Città che hai in mente, dichiarare le priorità dandone notizia alla comunità che stai amministrando. Un bilancio dice molto di più del più completo dei documenti programmatici. E, soprattutto, non può contenere bugie». Come pensa di affrontare questa situazione? Dove reperire le risorse economiche? «Stiamo già lavorando al bilancio di previsione 2013. L’imperativo è quello di tagliare innanzitutto gli sprechi. Poi utilizzeremo tutti gli strumenti che la normativa vigente ci mette a disposizione. La mia formazione, la mia appartenenza politica mi impongono di fare ogni sforzo per evitare che siano i cittadini a pagare. L’incertezza che ancora oggi aleggia sul fronte delle “entrate” certo non ci aiuta». Pensate di denunciare tutto ciò all’opinione pubblica? «Sicuramente. Per filo e per segno. Come sono sempre stata abituata a fare». Quanto la impegna questo nuovo incarico? Ha abbandonato il suo lavoro precedente? «Mi impegna a tempo pieno. Soprattutto in questa fase, è stato necessario dedicarmi in via esclusiva all’incarico assessorile. Attualmente sono in aspettativa non retribuita. Spero, a breve, di riuscire a conciliare almeno in parte l’impegno lavorativo con quello amministrativo». Qual è stato l’impatto con la macchina burocratica pubblica? «Ci ho messo un po’ ad abituarmi. Non è la stessa cosa che lavorare in banca. L’amministrazione pubblica ha i suoi tempi, modalità più complesse, passaggi formali più complicati. Questo non vuol dire tuttavia che siano passaggi inutili, non sempre. A volte però diventano un alibi per procrastinare, per dilatare i tempi in maniera ingiustificata. La presenza e il lavoro costante del Sindaco e di tutta la Giunta ci sta consentendo di cambiare i connotati ad una macchina amministrativa che moltissimi cittadini lamentavano lenta e con grosse inefficienze»

Autore: Rebecca Amato
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