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Anche a Molfetta iniziative per il "Giorno della memoria" lunedì, martedì e mercoledì “Ricordare per non dimenticare, ricordare per non sbagliare ancora”. A cura delle associazioni: Amnesty International - Gruppo 236 Molfetta, ARCI-Nuova Associazione "Il Cavallo di Troia", Casa dei popoli, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Molfetta
26 gennaio 2007

MOLFETTA - "Lo strazio più grande in questi cinquant'anni è stato quello di dover subire l'indifferenza e la vigliaccheria di coloro che, ancora adesso, negano l'evidenza dello sterminio. Come tanti altri sopravvissuti mi ero imposta di non parlare…per essere io sola testimone del mio silenzio: così è stato fino a oggi! (…) Ho finalmente capito che dovevo parlare prima che fosse troppo tardi. (…) la nostra voce e quella dei nostri figli devono servire a non dimenticare, a non accettare con indifferenza e rassegnazione le rinnovate stragi di innocenti. Il mio impegno in questo senso.. è un dovere verso i milioni di ebrei “passati per il camino”, gli zingari, figli di mille patrie e di nessuna, i testimoni di Geova, gli omosessuali e verso i mille e mille fiori violentati, calpestati e immolati al vento dell'assurdo; è un dovere verso tutte quelle stelle dell'universo che il male del mondo ha voluto spegnere, verso tutti quei fiori di Bosnia, di Krajna, di Croazia, di Cecenia, verso tutti quei David che lottano ogni giorno contro i Golia del mondo. I giovani liberi devono sapere, dobbiamo aiutarli a capire che tutto ciò che è stato è storia, e la storia oggi si sta paurosamente ripetendo". Elisa Springer da “Il silenzio dei vivi” In occasione della celebrazione del "Giorno della Memoria”, il 29, 30 e 31 gennaio si svolgerà a Molfetta l'iniziativa "Ricordare per non dimenticare, ricordare per non sbagliare ancora. Il Giorno della memoria a Molfetta" promossa dalle associazioni: Amnesty International - Gruppo 236 Molfetta, ARCI-Nuova Associazione "Il Cavallo di Troia", Casa dei popoli, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Molfetta. Gli incontri organizzati sono la conferma del voler proseguire e perseguire il percorso che, ormai da quattro anni, vede la realizzazione di iniziative fatte di momenti di riflessione, di racconto, di visione di filmati, di confronto sui temi della memoria e della Shoah, sia con gli adulti che con i più giovani, avendo sempre ben presenti quella che è stata la storia e quelli che oggi sono, o dovrebbero essere, i nostri principi ispiratori: il rispetto della persona umana, il rispetto dell'alterità, la solidarietà, il progresso civile e sociale, la dignità, la fratellanza, la convivenza, la condivisione e, in generale, tutti quei diritti umani la cui codificazione fece seguito a quei tragici fatti. Un percorso che non persegue il fine di ricordare o commemorare, che non intende essere un occasionale momento, limitato al 27 gennaio di ogni anno. Tale percorso ha come spinta motrice la necessità di cercare di trasmettere “la cultura della memoria”: ripercorrendo dal punto di vista storico e umano le tappe di un orribile periodo e ricordando l'anniversario della liberazione del campo di Auschwitz, si sostiene la convinzione che dalla conoscenza della Storia si dovrebbe ripartire per potersi interrogare su quanto utilizziamo realmente la memoria dei fatti accaduti come direttrice per il nostro agire presente e futuro, visto che eventi tragici continuano ad accadere; per dare dignità a chi è stato calpestato, annullato nella sua identità di uomo singolare e unico; per combattere il silenzio, il negazionismo o l'incredulità di alcuni. Ripartire dalla conoscenza della Storia, dicevamo, e quello che vogliamo fare quest'anno è ripartire dalla conoscenza della storia italiana, grazie al contributo dello storico Carlo Spartaco Capogreco, perchè molti avvenimenti che ci appartengono sono tuttora realmente sconosciuti: i campi dell'Italia di Mussolini, la loro tipologia e come questi luoghi siano completamente in stato d'abbandono, mai riconosciuti come “luoghi della memoria” italiani. Vogliamo poi ripartire dalle voci, quelle di ieri, dei sopravvissuti alla Shoah e in particolare di un bambino che smette di rincorrere i propri sogni per sopravvivere ad Auschwitz, nel monologo “M120XM90”, e quelle di oggi, degli abitanti del campo profughi di Kamp Kamenjak nella città istriana di Pola,” Le donne di Pola”, testimonianze delle vittime della guerra, le loro lacrime, i loro ricordi devastati da una conflitto assurdo e pieno di menzogne. Questo il programma: Lunedì 29 - Centro culturale “Fabbrica di San Domenico”: Sopravvivere, ricordare, testimoniare la storia passata e quella recente ore 18.00: Proiezione del video: “Nata due volte” – Storia di Settimia ebrea romana. A cura di ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati politici nei campi nazisti) e Fondazione Memoria della Deportazione – tratto da un'intervista dell'archivio della Survivors of the Shoah Visual History Foundation. ore 19.30: Interventi dei rappresentanti dell'amministrazione comunale e delle associazioni organizzatrici. ore 20: “Le Donne di Pola”, monologo teatrale a cura di e con Marco Cortesi Martedì 30: Centro culturale “Fabbrica di San Domenico” ore 19: “La memoria sepolta: i campi del duce”. Mappatura storico geografica dei campi nell'Italia di Mussolini, forme di internamento, mancato riconoscimento dei “luoghi della Memoria” italiani. Incontro con lo storico Dott. Carlo Spartaco Capogreco prof. di Storia Contemporanea, presidente Fondazione Ferramonti, autore del libro “I campi del duce”, Einaudi 2004. Mercoledì 31 Centro culturale “Fabbrica di San Domenico”. La leggenda, l'utopia, la realtà, la svolta: quattro testimonianze per non dimenticare. ore 20: “M120XM90”, monologo teatrale a cura di e con Corrado la Grasta.Regia Giulia Petruzzella. Produzione Teatro dei Cipis.
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