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“Al Coni non interessano le beghe comunali sulla piscina, vogliamo solo promuovere lo sport” Il presidente Sannicandro, in una conferenza stampa a Bari, risponde alle polemiche sulla gestione
15 ottobre 2003

E' un'atmosfera rilassata quella che troviamo al nostro arrivo presso la sede del Circolo della vela di Bari dove si tiene la conferenza stampa per presentare i risultati delle Gestioni sperimentali del Coni in tre piscine pugliesi. I sindaci di Molfetta, Bitonto e Modugno insieme al presidente del Coni, Elio Sannicandro (nella foto) accolgono benevolmente tutti i giornalisti compresi noi, che benevoli non lo siamo mai stati poiché mai convinti da questa convenzione. Un intollerante Tommaso Minervini si rifiuta di rispondere alle nostre domande considerandole cose “locali” e a suo dire non degne di essere trattate in quella sede. Peccato che da ormai un anno questa sia stata l'unica opportunità di confrontarsi sulle questioni più volte da noi sollevate. Fortunatamente un permaloso quanto disponibile Elio Sannicandro, vistosamente più voglioso di fare chiarezza rispetto al Sindaco e palesemente infastidito da tutte le questioni da noi sollevate in questi mesi, risponde alle nostre domande. “Bisogna chiarire certe cose una volta per tutte, non si può tirare in mezzo a vicende locali un istituzione come il Coni”. Innanzitutto Presidente ancora non è chiara la posizione del Coni dopo l'istituzione della Coni servizi S.p.a. e c'è chi ha sollevato dubbi sulla legittimità di una gestione diretta da parte, appunto, del Coni. Tralasciando le interpretazioni dottrinali, ai fatti com'è la questione? “Prima di tutto la Coni servizi S.p.A. è da considerarsi solo una società strumentale all'ente Coni quindi non vedo perché noi, ente principale appunto, non saremmo legittimati. Oltretutto ad oggi credo che la Coni servizi ancora non sia effettivamente funzionante e quindi in grado di tenere una gestione”. Ci sono state grosse polemiche dopo il vostro rendiconto, innanzitutto desta perplessità la mancata presenza di voci relative alle contribuzioni dei dipendenti sia per quanto riguarda l'Enpals che l'Inail. Voci parlano anche di indagini della Guardia di Finanza in merito. Com'è la situazione? “Le indagini della Guardia di Finanza sono state avviate in seguito ad una denuncia anonima. Noi non abbiamo alcun problema a collaborare non avendo assolutamente nulla da nascondere. Per quanto riguarda i contributi, effettivamente noi non li versiamo ai nostri istruttori, non essendo obbligati a farlo ai sensi della legge 133 del 1999. Questa legge, che ha disciplinato la materia di lavoro in ambito sportivo, consente alle società dilettantistiche e al Coni di erogare somme a favore dei propri collaboratori senza dover versare contributi previdenziali né effettuare trattenute fiscali. Per quanto riguarda la nostra posizione assicurativa noi non siamo iscritti all'Inail ma abbiamo un'assicurazione privata con la Sai”. E per quanto riguarda quelle voci di bilancio relative a impianti antincendio, di areazione e estrazione vapori, come mai non sono state previste nei contratti d'appalto e sono state invece sostenute dal Comune? “L'impianto era stato fatto a regola d'arte e essendo io il responsabile della progettazione dello stesso posso garantirglielo. Purtroppo le norme antincendio sono in continua evoluzione e l'impianto ha dovuto subire degli ammodernamenti per adeguarsi, appunto, a queste nuove normative”. Alla luce del bilancio la posizione di Pasquale Minuto si è rivelata diversa da quella, da lei promessa ad ottobre scorso, di semplice istruttore. Il Minuto, conti alla mano, è il più pagato dei suoi istruttori. E in più i macchinari che lei sosteneva in comodato gratuito sono invece più che ben retribuiti. Come mai la situazione è cambiata? “Per quanto riguarda i compensi Pasquale Minuto è stato pagato, come tutti del resto, in base alle ore di lavoro effettivamente prestate, quindi non c'è alcuna anomalia. I macchinari, effettivamente, li abbiamo tenuti gratuitamente solo per i primi tre mesi, poi abbiamo pattuito un canone, pari a 600 euro mensili, e avendolo ritenuto conveniente abbiamo deciso di proseguire con l'affitto”. Ma così facendo avete escluso eventuali altre palestre che potevano essere interessate avvantaggiando di fatto il Minuto? “Nessuna palestra a Molfetta si è proposta quindi…” A parte gli ottimi risultati dal punto di vista sportivo, pare che lei non sia del tutto soddisfatto di questa nuova convenzione che vedrà il Coni per un altro anno a gestire la piscina. Anzi, ci dica se è vero, avete anche pensato di tirarvi indietro. Come mai? “Io faccio questo lavoro per passione, la mia è un'opera di volontariato fatta per amore dello sport. I dibattiti continui in consiglio comunale, le critiche della stampa, le voci di lottizzazioni, le denunce anonime non sono la moneta con la quale credevo di essere ripagato per il mio impegno”. Ma alla fine il Coni ha deciso di restare. Quali sono i propositi per il prossimo anno? “Innanzitutto posso annunciarvi che il rapporto con Pasquale Minuto è terminato. E non solo per via delle polemiche, ma perché riteniamo che la palestra possa essere utilizzata in maniera diversa per esempio promuovendo sport minori come il judo, la box e il karate che tanta difficoltà hanno a trovare spazi. Vogliamo che il Coni resti fuori dalle vicende comunali a noi interessa solo promuovere lo Sport”. Fabrizio Fusaro
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