MOLFETTA – Il Sindaco, Paola Natalicchio, con riferimento ai propri precedenti decreti con i quali erano stati determinati il numero degli Assessori comunali componenti la Giunta comunale, i membri della Giunta comunale e le rispettive deleghe sui settori di intervento, considerando che all'assessore Angela Amato, era stato assegnato il settore "bilancio, patrimonio e tributi”, con specifiche competenze, ha deciso con decreto sindacale del 18 luglio 2013, di procedere ad alcune rettifiche nell’ambito dei settori di competenza assegnati all'Assessore.
Più nello specifico all’Assessore Angela Amato erano state attribuite le seguenti competenze: 1- La definizione delle politiche relative a entrate, uscite, investimenti e mutui; 2- La definizione delle politiche relative ai tributi locali ed indirizzo e controllo sulla pubblicità; il coordinamento fundraising.
A questi settori, il Sindaco ha ritenuto opportuno di dover aggiungere: 1- Il "Patrimonio" (sebbene fosse già indicato nel titolo del settore d'intervento); 2- La competenza per i "Rapporti con le partecipate" (quest’ultima delega inizialmente tenuta dal Sindaco).
Quindi spetterà all’Assessore, districarsi direttamente, con i Bilanci delle Municipalizzate e, in particolar modo, con quello dell’ASM, il cui consuntivo (2012), secondo indiscrezioni, in attesa di conferme ufficiali, segna una perdita secca di circa 600mila Euro. L’ultimo bilancio consultabile dai consiglieri comunali (perché nel 2011 fu costituita la srl), fu quello consuntivo del 2010, perché i bilanci dall'anno di esercizio 2011, restano al vaglio del solo Comune di Molfetta (socio unico). Un “meccanismo” che, de facto, ha fatto calare una fitta coltre di silenzio, sui possibili ulteriori buchi di bilancio.
281mila euro, fu la perdita secca segnata nel consuntivo del 2010, ma in realtà si trattava di quasi 940mila euro: un buco finanziario già allora di proporzioni vertiginose. Già allora molti si chiesero se il disavanzo fosse determinato solo da fattori esterni (costi carburante e di smaltimento, espansione urbana, ecc.), oppure da altro, da investimenti sbagliati e forse una certa superficialità della gestione in tandem (Presidenza e Direzione).
Le perdite sicuramente non piovono dal cielo e la responsabilità non può certo solo essere fatta ricadere solo sul Presidente, salvo non si voglia accondiscendere all’idea che i quadri dirigenziali, siano meri esecutori senza udito né parola. Se fosse così, lo stesso metodo si sarebbe potuto adottare sui dirigenti comunali rimossi e/o depotenziati. Ma si sa, ci sono figli e figliastri e qualcosa, “in tema”, inizia già a subodorarsi, su questa politica del rimessaggio di qualche vecchio natante.
L’azienda è certamente tra le prime nell’ambito BA1, per raccolta differenziata “effettiva”, per servizi a pagamento resi a terzi, per lavorazione di rifuti differenziati nell'impianto di stoccaggio, presso la zona artigianale (che in pochi conoscono e vedono, o "vogliono vedere", all'opera), mentre il servizio di igiene urbana, che pur impegna risorse per circa 1,5milioni di euro (ultimo dato noto, ascrivibile al bilancio 2010, per n.30 operatori effettivi per una città di 60mila abitanti, con un territorio urbano molto esteso), non riesce a garantire una dignitosa pulizia della città .
Nel corso del 2011, si stava ampliando il capannone di recupero della plastica, finalizzato alla creazione di un secondo impianto di selezione alla discarica di Coda della Volpe. I lavori, furono poi bruscamente interrotti, e nessuno più è venuto a conoscenza del motivo. Ma quello del 2010, non fu l’unico bilancio, fortemente in rosso. Nel 2009, si accumularono perdite superiori a 600mila euro, per cui se si considera il reale disavanzo del biennio 2009/2010, si arriva ad una perdita secca di 1,3milioni di euro, che sommati ai 600mila del consuntivo 2012, portano la perdita secca effettiva a circa 2milioni di euro, ma manca il dato del consuntivo 2011.
Il consuntivo 2010, si giovò, per una mitigazione (formale come detto, ma non sostanziale), delle perdite, del maquillage contabile, attuato con la rivalutazione dei cespiti a mezzo di perizia giurata di stima, fatta a fine 2011, per l’innesto contabile dei dati, nel consuntivo 2010, però . Un vero artifizio, non previsto dal Codice Civile, inapplicabile e, persino, rigettato dall’organo dei Revisori dei Conti, secondo cui il bilancio 2010 era in deroga all’art.2423 del Codice Civile. «Bilancio falsato», in pratica. Non fu il Presidente a redigere e giurare quella perizia, ovviamente, al massimo, l’approvò con il suo c.d.a., giusto per capire bene ruoli e funzioni e non mallevare nessuno, acriticamente, da alcuna responsabilità.
L’Azienda (chi per essa), rivalutò i cespiti aziendali a fine 2011, ma postò il dato rivalutato nel consuntivo 2010. Perché? Per evitare il default, già allora. Alcuni camion immatricolati negli anni ’90, per esempio, furono rivalutati in modo sproporzionato rispetto al loro reale valore di mercato (alcuni videro salire il valore da 0 euro nel 2009 a valori compresi tra i 10mila e i 30mila euro nel 2010). La stessa piattaforma della discarica di Coda della Volpe, fu rivalutata a quasi 688mila euro (solo 253mila euro nel 2009). Il valore di quella recinzione di quel sito, per esempio, fu portato da mille euro circa a 60mila euro, dopo la perizia del 2011, tutta interna all’azienda.
L’Assessore al Bilancio, dovrà quindi occuparsi anche dell’ASM, dovrà districarsi tra questi meandri, per decisione delle Natalicchio, senza dimenticare che non ci vengono forniti dati oramai da parecchi anni, sulla Multiservizi e sulla MTM (trasporto pubblico), mentre i dati a disposizione come detto, per l’ASM, sono fermi al 2010. L’augurio è che la Giunta Natalicchio, voglia spiegare bene come stanno effettivamente le cose, oggi, qual è la situazione contabile effettiva del comune e di tutte le aziende partecipate, voglia offrire precisi e dettagliati dati contabili, mantenendo la promessa di voler rendere il palazzo una casa di vetro, non solo in ambito comiziale, ma sostanziale.
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