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A sorpresa l'ex sindaco sen. Azzollini si dimette dalla commissione Bilancio del Senato, alla vigilia della decisione relativa al suo arresto. Tutte le ipotesi
08 luglio 2015
MOLFETTA
– Svolta importante nella vicenda del sen. Antonio Azzollini (Ncd) che, secondo la Procura di Trani, sarebbe coinvolto nel crac della Casa della Divina provvidenza di Bisceglie, per cui rischia l’arresto. Alla vigilia della decisione della giunta per le immunità (prevista per questa sera), dopo il parere favorevole all’arresto da parte del presidente Dario Stefàno e del Pd, oltre che dei 5 Stelle, a sorpresa l’ex sindaco di Molfetta ha deciso di dimettersi da presidente della commissione Bilancio del Senato.
La decisione appare clamorosa, tenuto conto che lo stesso Azzollini non ha mai voluto lasciare questa poltrona che occupa da 2001, nemmeno per fare il sindaco di Molfetta, difendendola con i denti e ingaggiando perfino una battaglia legale per mantenere le due cariche.
Vediamo come lui ha motivato questa decisione inviata al presidente del Senato Piero Grasso. «La commissione che ho l'onore di presiedere ha bisogno di decisioni che richiedono dedizione assoluta e tempo pieno» scrive Antonio Azzollini confermando la tesi della «totale infondatezza dei fatti giudiziari» che lo vedono coinvolto. «Ci sono momenti in cui un uomo delle istituzioni deve compiere scelte difficili ma anche necessarie – aggiunge -. La piena convinzione della totale infondatezza dei fatti giudiziari che mi riguardano non mi esime comunque dal mantenere un profilo dedito esclusivamente alla salvaguardia del ruolo istituzionale da me ricoperto".
Come si spiega questa improvvisa decisione? Si possono fare solo delle ipotesi. Innanzitutto appare evidente che il sen. Azzollini si senta in difficoltà, per cui con questa decisione spera di convincere la Giunta delle immunità della sua innocenza, togliendo l’ostacolo del suo ruolo istituzionale, per favorire un voto contrario al suo arresto.
Altra ipotesi è quella che lui stesso suggerisce, quella di doversi difendere e quindi di non potere ricoprire un incarico che richiede «dedizione assoluta e tempo pieno». Ma qui sorge spontanea una domanda: come mai ha potuto fare il sindaco di Molfetta per ben 10 anni, incarico certo ben più gravoso di quello di una difesa da un procedimento penale, mantenendo anche la carica di presidente della commissione Bilancio? Era sufficiente amministrare una città, con molti problemi solo nel week end, con gli uffici comunali chiusi?
© Riproduzione riservata
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maridami
13 Luglio 2015 alle ore 18:11:00
Le manovre dei "vecchi volponi" della politica sono abbastanza evidenti, ma a mio parere rinunciare non è la scelta migliore. Lo dico a quelli che esortano ad andare a nuove elezioni convinti che il popolo molfettese voterà le persone serie e oneste punendo i colpevoli del tradimento. La politica invece è diversa dalle sante e belle intenzioni. Guardatevi intorno: vedete tante persone partecipi e appassionate di politica e di ideali che accorreranno in massa a votare di nuovo ... e cosa? il nuovo partito di sisnistra? una lista civica? La nostra realtà è ben diversa. Il popolo saprà scegliere o si asterrà dal voto o, peggio ancora, si farà comprare da una banconota, da una cena o da una promessa di lavoro? Vorrei ricordare agli attuali amministratori che la vittoria di Paola Natalicchio è stata contrastata fortemente e ottenuta solo al ballottaggio.I suoi avversari hanno mezzi pesanti e li usano. Se cade l'ammnistrazione tutto il lavoro di bonifica finora fatto andrà a finire nel vuoto e la vittoria non è affatto certa. Quindi io direi agli eletti di resistere, resistere, resistere usando contro i mestatori le stesse loro armi, usando l'abilità politica di menare il can per l'aia. Oppure chiedano consiglio a Minervini che in fondo ha dato inizio a tutto il disastro ed ha salvato solo se stesso.
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mah
09 Luglio 2015 alle ore 14:50:00
Corrado ti stai sbagliando, la rotonda è area artigianale PIP, la competenza ASI inizia da Via Olivetti.
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Il cuoco
09 Luglio 2015 alle ore 14:38:00
Alfo' hai torto. Hanno torto anche quelli che la vogliono cruda o cotta. Di qualsiasi cosa si parli, è chiaro che non deve essere mai nè troppo cotta, nemmeno troppo cruda, meglio la via di mezzo. Non credi? Purtroppo la via di mezzo è sempre quella più difficile governo ladro, piove sempre sul bagnato, sul bagna.....sco, ora anche sul cotto e sul crudo, governo ladro......
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corrado de robertis
09 Luglio 2015 alle ore 10:28:00
Il senatore è da due anni, da quando è stata eletta Paola Natalicchio che dovrebbe dimettersi, secondo statuto, da Consigliere di Amministrazione dell'ASI di Bari in quanto quel posto è destinato al Sindaco di Molfetta e ancora non lo fa, restando incollato alla poltrona. Questo crea gravi disagi e ritardi di interventi del Consorzio ASI sulla zona Industriale di Molfetta. Infatti il Comune è stato costretto, ultimamente,ad asfaltare una vasta zona a spese proprie mentre la stessa è di competenza ASI, per l'inerzia del Senatore/ex sindaco.
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Saverio il poco serio
09 Luglio 2015 alle ore 06:55:00
Ma quale stile e coscienza, di cosa state parlando! Siamo italiani, un paese di "furbi", mentre all'estero ci considerano un paese di "imbroglioni". I nostri politici e politicanti escono dalla porta di servizio, per poi rientrare da quella principale e, nonostante le dimissioni, te li ritrovi di nuovo riciclati in altri ruoli di responsabilità amministrative del bene comune. Guardate invece cosa succede in altri paesi: a parte le dimissioni per motivi meno gravi, a volte solo per una semplice manchevolezza subito considerata "disonesta" ma, una volte dimessi, scompaiono definitivamente dalla vita pubblica, vengono dimenticati. Con questo non voglio dire che da altre parti sono tutte rose e fiori, però cavolo, una certa serietà e responsabilità esiste. I "voltagabbana" fanno poca strada, a differenza di quello che accade da noi, vedi la politica a Molfetta, senza andare molto lontano. Siamo seri o almeno cerchiamo di esserlo.
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alfonso di molfetta
08 Luglio 2015 alle ore 18:21:00
La fai cotta ma la vogliono cruda, e la fai cruda ma la vogliono cotta...ma come caspita la volete ?? Ho sempre criticato e sicuramente non ho mai votato Azzollini ed i partiti ai quali è appartenuto ma questa volta "chapeau"...in questo paese in cui le dimissioni sono un'eccezione, appena avvengono subito a filosofeggiare, perchè, per come, cui prodest ? Perchè siamo "furbacchioni" dentro, è nel nostro dna. Si è dimesso, bene ha fatto, prendiamone atto, senza fare dietrologia...se ha sbagliato in passato perchè deve perseverare ? Avrà pure una coscienza, e che la veda con la sua coscienza...e che ricaspita...e speriamo che Quindici pubblichi il presente commento...
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Tommaso gaudio
08 Luglio 2015 alle ore 17:05:00
E' un bel gesto? È una, l'ennesima 'giravolta' di un personaggio che, in tanti anni di potere, ce ne ha fatte vedere di tutti i generi? Vediamo un po': è accusato, ma difficilmente potrà essere condannato (in quanto ancora Senatore, malgrado le dimissioni da Presidente di Commisione), avendo a suo tempo, goduto dell''immunità' decretata da Senato, per il caso Porto. Non sappiamo neanche se mai ci sarà un processo, a suo carico, per queste accuse: non si presenta in aula a testimoniare, malgrado le sue assicurazioni della prima ora, quando, con la sua "serenità"' assicurava di voler chiarire tutto! Mai successo. Che farà adesso? Forse questa grana e più rognosa delle altre? Che giallo d'estate, per noi Molfettesi. Eppure, paradossalmente, da un 'combattente' come lui, mi sarei aspettato che fronteggiasse le sue presunte responsabilità, con più stile.
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ENZO
08 Luglio 2015 alle ore 16:28:00
HA FATTO IL SUO DOVERE PERCHE' UNA PERSONA CHE INFONDE SOLO DUBBI NON PUO' AVERE FIDUCIA.
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