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“Nessun problema per il commercio locale” Parla l’imprenditore bresciano Mario Dora
15 febbraio 2000

Prima della seduta del consiglio comunale di giovedì 10 febbraio, convocata per discutere dei risvolti e delle ricadute sulla città che l’insediamento del Parco Tematico della Moda presso la zona Asi, andrà a determinare, abbiamo avuto modo di rivolgere alcune domande all’amministratore unico della società “Alfa Uno”, promotrice del progetto e dell’investimento, il sig. Mario Dora, bresciano, gradito ospite della massima assise cittadina, proprio al fine di illustrare i molteplici aspetti di una operazione che senza ombra di dubbio, per un verso o per un altro (e in questo senso le perplessità di alcuni sono assolutamente legittime) segnerà in maniera profonda lo sviluppo ed il destino stesso (non sembri retorica) della nostra comunità. In primo luogo abbiamo chiesto per quale ragione è stata individuata Molfetta come località ideale per un investimento di queste proporzioni. “Cominciamo col dire che gli insediamenti di Parchi Tematici saranno tre su tutto il territorio nazionale, e si realizzeranno uno al Nord, uno al Centro ed uno al Sud d’Italia. Per localizzare quale fosse la zona più idonea per questi interventi, si è fatto un attento studio su quali fossero i bacini di utenza e cioè, considerando un percorso medio di circa due ore in tutte le direzioni, si è individuato qual era il luogo più adatto per raccogliere, nel bacino di utenza dell’area Sud, che è quello che nella fattispecie ci interessa, un numero adeguato di popolazione. Questa iniziativa, quindi, attirerà nella zona flussi notevoli di turisti e di consumatori, e rappresenta senza dubbio un fattore di sviluppo importante. Ovviamente accanto a questo studio sul bacino di utenza, si sono tenute in debita considerazione anche le gradevoli caratteristiche ambientali, dal momento che questi insediamenti necessitano di una “cornice” piacevole, sia per come sono realizzati, ma anche per risultare attraenti per l’utenza”. Per quanto riguarda le infrastrutture indispensabili per questi investimenti, Molfetta risponde egregiamente? “Certo, ottima è la collocazione rispetto a tutte le vie di comunicazione. Ovviamente l’intervento prevede la predisposizione di parcheggi, in maniera adeguata alle esigenze”. Le condizioni di sicurezza della zona, indispensabili per questo tipo di attività, soddisfano? “Quando si fanno questi interventi si parte da una prima analisi di compatibilità. In tal senso questa zona non presenta fenomeni per così dire “a rischio”, capaci di mettere a repentaglio l’investimento. Bisogna altresì dire che questo è un intervento che favorisce lo sviluppo economico e quindi è di per sé fattore di elevazione del livello di sicurezza: aumentando i posti di lavoro si pone freno a una disoccupazione che è tra le prime cause per i fenomeni di criminalità. Dove c’è lavoro c’è sempre maggiore sicurezza e stabilità sociale. In questa operazione, gradualmente, verranno coinvolte 800-900 attività lavorative, senza contare l’indotto generato da tutta l’iniziativa nel suo complesso”. Come si inserisce un Parco Tematico, un’attività quindi del terziario, all’interno di un’area destinata allo sviluppo industriale? “Diciamo che questa che intendiamo realizzare si può considerare un’industria di oggi, moderna, al passo con i tempi, dal momento che l’industria “pesante” è in netto declino, questa è un’industria legata al turismo, al settore maggiormente produttivo del domani. Un terziario produttivo, per così dire”. Non crede che questo insediamento possa determinare una concorrenza insostenibile per i commercianti locali? “I prodotti che si andranno a vendere saranno sostanzialmente i grandi capi di vestiario di marca, appartenenti però agli stock invenduti delle stagioni precedenti. Come è facile intendere, quindi, un segmento molto “particolare” che non determina concorrenza con il normale commercio locale. Senza poi considerare che sarà talmente alto il vantaggio dei flussi di utenza che investiranno la città stessa, che tutto il commercio ne sarà beneficiato. Questo insediamento non sarà in alcun modo conflittuale con i commercianti locali, ma sarà ad essi complementare, coprirà sostanzialmente richieste che oggi non vengono soddisfatte”. State riscontrando difficoltà burocratiche per la realizzazione del progetto? “Fino ad ora dobbiamo dire che il sindaco, il presidente del Consiglio, i responsabili del Consorzio Asi, così come tutte le forze politiche, sono apparsi interlocutori particolarmente attenti, disponibili e sensibili. Questo è un dato che ci preme sottolineare”. Parlando di tempi, nella più rosea delle aspettative, quando si comincerà a costruire questo insediamento? “Per esperienza non è mai opportuno sbilanciarsi con delle previsioni che possono rivelarsi azzardate. Tutto dipende dalla celerità con le quali ci verranno date le autorizzazioni necessarie. Quando avremo queste potremo immediatamente cominciare”. Al cronista spetta però dire che previsioni più precise, in consiglio comunale, sono state fatte da parte dei graditi ospiti “forestieri”, i quali hanno preventivato di poter cominciare a lavorare (sempre se le autorizzazioni indispensabili giungano celermente) già dopo il 15 di agosto, per terminare i lavori in 12-14 mesi. Tempi da record. Tempi da privati. E allora si aprirà una fase nuova per la vita di Molfetta. Migliore? Peggiore? Ai posteri l’ardua sentenza. Giulio Calvani
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