25 aprile sempre. L’ANPI Molfetta chiama a raccolta per cancellare la vergogna di via Almirante
MOLFETTA - Ricordare diventa sempre più difficile: ogni anno che passa è una foglia in meno dell’albero della memoria che ognuno di noi coltiva dentro di sé, anche quando questa memoria dovrebbe essere collettiva e viene invece relegata a pura retorica istituzionale.
Come ANPI Molfetta è nostro dovere invece innaffiare e continuare ad accudire questa preziosa pianta e vogliamo farlo non solo oggi, 25 aprile festa che dovrebbe unire invece di dividere, festa che dovrebbe salvaguardare invece di affossare, festa che dovrebbe essere di tutti e non di sempre meno.
Questo 25 aprile pertanto, come ANPI Molfetta, non vogliamo solo rendere omaggio e ribadire il nostro grazie a chi scelse di combattere dalla parte giusta più di 75 anni fa, a chi scelse la parte avversa al nazifascismo: vogliamo invece fare nostro l’appello dei sempre più rari testimoni della Resistenza, ovvero il “portare avanti la lotta partigiana”.
Oggi vogliamo ribadire con forza che la Resistenza non è un percorso estinto, non è un albero secco ma è e deve essere un impegno che deve essere portato avanti con costanza, diligenza e franchezza, anche oggi, anche a Molfetta. Perché oggi il fascismo ha cambiato nome, forma e volti ma non sostanza e noi, come ANPI, vogliamo portare avanti la nostra missione a partire dalle piccole cose che ancora ora meritano giustizia e liberazione, anche a Molfetta.
Molfetta, la città di Gaetano Salvemini, antifascista, fuoriuscito e meridionalista di cui tra due anni ricorreranno i 150 dalla nascita. Ma anche la città dove il destino, o una commissione toponomastica ingrata e priva di memoria storica, hanno fatto sì che la strada intitolata a Tommaso Fiore, antifascista, salveminiano e docente di latino e greco al liceo classico della nostra città da lui indicata come “la città sospirata, nuova Venezia…la città del mio cuore”, termini laddove inizia via Giorgio Almirante, fascista, razzista, repubblichino che definì “il razzismo come (ndr) il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l’Italia abbia mai tentato”.
È pertanto nostro auspicio che questo 25 aprile diventi una data da cui ripartire, da cui avviare un dibattito che coinvolga tutte le realtà che si ritrovano negli ideali antifascisti, costituzionali e democratici attorno alle tante cose che ancora si possono e si devono fare nella nostra città. A partire dal cancellare l’onta di “via Almirante”, che nulla ha avuto a che fare con Molfetta, per continuare poi insieme in un programma di iniziative storiche, culturali e sociali che ravvivino i sentimenti antifascisti nella nostra città.
Come Anpi Molfetta vogliamo quindi lanciare un appello a tutti i cittadini, le associazioni ed i partiti che ancora credono nella Resistenza e che ogni giorno scelgono la parte in cui stare affinché, a partire dal reintitolare via Almirante, si aggreghino a noi in un percorso attivo, culturale ed antifascista per mantenere vivi, anche a Molfetta, le idee della Resistenza.
Affinché sia ogni giorno un 25 aprile».