VILLAGGIO GLOBALE – La grande sfida della multimedialità
Il processo di integrazione tra carta e on line e gli spazi di libertà
Comincia oggi una nuova rubrica "Villaggio globale" che servirà ai nostri lettori a capire l'evoluzione tecnologica in atto sul fronte dell'informazione tra carta stampata e giornali on line. Abbiamo affidato alla presigiosa penna di Valentino Losito, già vicecapo redattore della "Gazzetta del Mezzogiorno" e attuale Presidente dell'Ordine dei giornalisti di Puglia, il compito di suggerirci spunti di riflessione su un argomento che interessa tutti noi non solo addetti ai lavori, operatori dell'informazione, ma anche l'opinione pubblica attenta agli spazi dell'innovazione, ma soprattutto a quella della libertà che i media devono continuare a rappesentare in difesa della democrazia e del pluralismo.
L’informazione vive la grande sfida della multimedialità su due fronti: un processo di integrazione sempre più spinto tra carta e online e la trasformazione dei giornalisti in professionisti polivalenti, in grado di destreggiarsi fra i tradizionali contenuti stampati, radio, tv e web.
La scommessa è quella di tenere insieme velocità e qualità, fiducia da parte del lettore e ampliamento dell'offerta informativa con la necessaria partecipazione sul web. L’esperienza, nei principali quotidiani italiani, è puntare su una sola redazione, il più possibile integrata, ma con due o più mezzi sui quali veicolare i contenuti, le idee, le professionalità di un giornale.
La carta stampata continuerà ad essere la “memoria solida” dell’umanità, affiancata dalla “memoria liquida” del web in tempo reale. I giornali vinceranno la sfida del futuro solo se riusciranno a coniugare, come “Quindici” fa da tempo, rete e carta, a integrare le redazioni, a rinnovare e a modulare linguaggi. Tuttavia al centro dell’informazione rimarrà sempre e soltanto la qualità e la credibilità di notizie e commenti. Sarà sempre decisivo un buon giornalista che, oggi, nell’era del web deve difendersi dal rischio della pigrizia tecnologica.
Poter disporre sulla propria scrivania di informazioni già pronte, a volte induce a non verificare di persona. Sappiamo un po’ di tutto e nulla in maniera approfondita. Il giornalista di oggi ha molti strumenti a disposizione, ma spesso dimentica il dovere della precisione e della correttezza. Paradossalmente, è diventato più difficile essere buoni giornalisti perché è diventato più facile avere a disposizione tutti gli strumenti per essere buoni giornalisti.
Le redazioni dei giornali, essendo condizionate dalle agenzie, dagli uffici stampa e dalla televisione, si stanno trasformando in scrivanie di confezionamento, di titolazione di notizie e di opinione importate dall’esterno.
L’obiettivo invece deve restare un’informazione di qualità che è anche una questione di democrazia: una società informata male è poco efficiente, e rischia di essere vittima di poteri occulti. Per questo un'informazione puntuale ed efficace può essere di notevole aiuto a molti cittadini, consumatori, utenti, risparmiatori, imprese. La carta stampata deve continuare a svolgere il suo ruolo guida in un contesto in cui l'informazione è disponibile a tutti rapidamente ma spesso senza l'approfondimento necessario. La sfida è continuare ad essere giornalisti in un mondo che cambia rapidamente ed essere sempre all’altezza per raccontarlo.