MOLFETTA - Il festival dell’inciviltà in vico Garibaldi. Bottiglie di birra, lattine, fazzoletti, cartacce, contenitori di pizze. Persino chiazze vistose di urina. Qualche volta anche feci umane. Esasperati, i residenti, i professionisti e i proprietari dei vari esercizi commerciali del vico ne hanno segnalato a Quindici il degrado e l’abbandono da parte delle istituzioni, come già denunciato con una comunicazione urgente del 19 settembre 2011 inviata al sindaco del Comune di Molfetta, Antonio Azzollini, al Comando di Polizia Municipale e al Comando dei Carabinieri di Molfetta.
«I signori condomini di vico Garibaldi denunciano la situazione di degrado in cui versa la strada, soprattutto nel periodo estivo, a partire dalle prime ore pomeridiane sino a notte inoltrata, causato dal comportamento incivile di individui che, oltre al disturbo della quiete pubblica e consumando bevande alcoliche e non, cibo e spesso sostanze stupefacenti, lasciano al termine di tali attività i relativi rifiuti, in ogni dove, talvolta rendendo impraticabili alcuni tratti della via o del marciapiede - si legge nella comunicazione -. Essendoci in questa via studi professionali, abitazioni e attività commerciali, si chiede di intervenire con le modalità più opportune per ridare decoro alla predetta via e rendere lo stato dei luoghi non un “ghetto”, ma un luogo civile nel quale poter svolgere le proprie attività».
Nonostante la segnalazione, la situazione ambientale e sociale del vico è peggiorata. Anzi, è probabile che quella comunicazione urgente stia ancora ammuffendo in qualche cassetto comunale (forse proprio quello del sindaco Azzollini), perché quell’area di certo non produce “profitto politico” e, quindi, non sarebbe degna dell’attenzione amministrativa e/o comunale. Davvero risicata è anche l’illuminazione pubblica: appena due lucine che a stento illuminano la strada e nascondono nel buio tutti gli atti “osceni”.
Tra l’altro, negli ultimi giorni i residenti hanno nuovamente contattato il Comando di Polizia Municipale per segnalare la presenza di ragazzi (soprattutto tra i 15 e 17 anni) che, oltre a urinare e defecare a cielo aperto sulla rampa di un box auto interrato, il tardo pomeriggio e la sera fumerebbero spinelli e imbratterebbero di rifiuti la stradina. Un danno d’immagine per i professionisti e gli esercizi presenti. Ma, siccome il Comando chiude alle 22, sarebbe compito dei Carabinieri occuparsi della faccenda (questa sarebbe stata la risposta della Polizia Municipale alle lamentele dei residenti).
Perciò, si sta preparando un ennesimo esposto sulla sgradevole situazione da (r)inviare proprio ai Carabinieri e al Comune, con la speranza (anche se fioca) che finalmente si possa trovare una soluzione effettiva. Ai firmatari del vico Garibaldi si dovrebbero aggiungere anche i residenti dell’ex Palazzo Cappelluti, il cui grande atrio interno è divenuto luogo pubblico incontrollato di vandalismo e atti indecorosi
È evidente che, oltre ai controlli delle Forze dell’Ordine (utili deterrenti), per sconfiggere o almeno tamponare la dilagante barbarie ambientale e urbana a Molfetta sia necessaria anche una strigliata familiare e sociale. Qualcuno dovrebbe insegnare ai ragazzi(ni) che le strade e gli angoli più nascosti e al buio non sono dei bagni pubblici o delle pattumiere. Perché la città è come casa: il suo degrado imbarbarisce i cittadini e trasforma il centro urbano in una puzzolente e nauseante discarica.
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