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Vendola e Zaza hanno chiuso la campagna elettorale per la Sinistra l'Arcobaleno a Molfetta
12 aprile 2008

MOLFETTA -Ogni volta che Nichi Vendola (foto), Presidente della Regione Puglia, parla ai cittadini della sua terra e del rapporto che la politica dovrebbe intrattenere con essa, il valore storico, le gesta eroiche ed intellettuali, il vivaio di emozioni che la Puglia coltiva nei suoi abitanti, sembrano rianimare il cuore della gente. Anche Molfetta, caduta nel baratro della criminalità, della sporcizia, “finita nel dirupo dell' azzollinismo”, come dice Vendola, sembra rimembrare quel passato florido di attivismo sociale, di pensiero critico ma costruttivo. Un passato animato da personalità del calibro di Gaetano Salvemini, di Don Tonino Bello, da uno spessore culturale ripreso da Beniamino Finocchiaro, e che per Vendola non può restare un ricordo offuscato. Anche se a cancellarlo è la ricchezza “malata e drogata”, il racket, l'usura. La scelta di Antonello Zaza è una scelta che rompe l'ordine stabilito dai pregiudizi, dalla forza di una situazione catastrofica, che vede il voto assimilato ad un pugno di soldi, il Sud come l'Inferno decantato da quotidiani e telegiornali. Il Sud della “monnezza” e della delinquenza, dimenticando che gran parte di quei rifiuti provengono dal Nord, abile sfruttatore dei bassi costi delle discariche. Allora bisogna fare della raccolta differenziata la propria vocazione, mirando oltre il proprio naso, facendo diventare gli scarti riciclati una risorsa di lavoro, oltre che ambientale. Il decreto, la legge, restano provvedimenti coercitivi e indifferenti nei confronti della gente, se non sono sostenuti da un cambiamento di visione, proprio perché il cambiamento è uno stile collettivo. Non sono le imposizioni a cambiare la storia, ma i popoli mossi dalla speranza di un'etica diffusa. Solo in questa condizione la storia potrà essere decisa da tutti e conseguentemente acquisita, e non data da un livello del tutto estraneo, dalla privilegiata posizione di un' elite. E la forza di intraprendere questa strada è nell' itinerario di chi ha condotto certe battaglie, di chi ha delle proposte, non nei manifesti affissi ai muri della città La Puglia di Nichi Vendola sembra aver imboccato una via lontana dalle usuali stanze di vita mondane, dominate dalla “dittatura del petrolio”, dall'inquinamento ambientale, dal disimpegno giovanile, dalla crisi sanitaria. Nichi Vendola rivendica l 'ormai prossima produzione di idrogeno attraverso il vento e il sole, il progetto di “Bollenti Spiriti”, l'inaugurazione di un centro di eccellenza per malattie gastrointestinali. Anche l 'Ofanto, unico fiume pugliese, è in via di rivitalizzazione, dopo la sciagurata sorte sotto il governo Fitto. Allora è importante sottrarre Molfetta dal “capriccio” di Azzollini, con tutti i suoi costi, per portarla sulla scia del progresso pugliese. Perché la ricchezza che la globalizzazione produce conta le sue vittime nell'intera biosfera e, soprattutto, fra le vite delle persone. La soluzione finale della destra, con la definitiva secessione del Mezzogiorno, finirebbe col distruggerlo. E gli effetti di questa progressiva emarginazione sono già emersi nel corso dell'emergenza rifiuti a Napoli, a sostegno della quale la Puglia si è mossa più di tutti. Per Vendola, il voto alla Sinistra l'Arcobaleno è un seme. Molti lo hanno definito un voto inutile. Anche in questo caso la valutazione segue inconsciamente i principi dell'utilitarismo, della quantificazione mercantile, che analizza tutto dal punto di vista della mercificazione. “Il tempo è denaro” è il motto di questa filosofia. Ma la difesa della bellezza, dei bambini, delle idee, degli animali, dei monaci in Tibet, ha un valore che va ben oltre le leggi del mercato. In questo senso è un voto inutile, e orgoglioso di essere tale. La speranza del presidente della Regione, dunque, è che Molfetta possa riservare una sorpresa, possa mettere le ali e avanzare verso il futuro, interrogandolo. Gli applausi di Piazza Municipio aprono il discorso conclusivo di Antonello Zaza, orgoglioso di aver condotto la propria campagna fra la gente, per le piazze. Il candidato dell'Arcobaleno è contento di essersi potuto confrontare, in questi giorni, con la città, con i suoi umori e i suoi sentimenti, e non nell'isolamento delle case e dei locali. L'autonomia della lista ha dato modo di recuperare una partecipazione degradata. Proprio come l'aspetto della città negli ultimi anni, e che i fatti di usura delle ultime ore hanno contribuito ad incrementare. Il risultato del 13-14 aprile ha poca importanza in termini numerici, esso rispecchierà la posizione dei molfettesi. Il risultato potrà mostrare la rassegnazione passiva a tutto ciò che corrompe la naturale tendenza dell'uomo all'impegno attivo, intellettuale e quindi anche politico, o la negazione di questa realtà mortificante, verso una posizione all'insegna della collettività.
Autore: Giacomo Pisani
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