Un riconoscimento culturale per Laura Grazia Campanale
Senso di inadeguatezza, mancanza di autostima e sfiducia nel futuro sono sentimenti che esprimono una sofferenza tipica in molti gioviani di oggi, soprattutto se sensibili e culturalmente attrezzati. Laura Grazia Campanale, giovane ragazza di grande intelligenza, cerca una via d’uscita da questo vuoto che la tormenta, e forse la trova inconsciamente proprio nell’esternare i suoi sentimenti attraverso la scrittura e la pittura. E’ infatti anche una provetta pittrice. Non a caso è arrivata terza nella categoria per studenti delle scuole superiore del Premio Accademico internazionale di Letteratura Contemporanea L. A. Seneca, con una emozionante poesia intitolata “vita strappata”. Assomigliano molto i sentimenti di questa ragazza a quelli che attanagliavano Giacomo Leopardi, quando cercava l’infinito oltre la siepe. E Laura Grazia forse intravede la fine della sua faticosa ricerca attraverso il dolore, che “dona un caldo colore a quel perpetuo vuoto”. Dopo una caduta, dopo il tracollo si teme, si cambia. Vita strappata incide, nei suoi versi, il passaggio dal cedimento alla presa di coscienza del dolore imprescindibile e significativo. Lungo questa poesia si ritrova la tenacia e il coraggio di un essere che ascolta il proprio sé. © Riproduzione riservata