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Un lettore scrive a “Quindici”: intollerabile in via Madonna dei Martiri a Molfetta il gioco delle buste di immondizia spostate avanti e indietro da un portone all’altro. Senza mastelli è il caos: città sempre più sporca. Dalla tolleranza all’illegalità diffusa. Il silenzio del sindaco
17 ottobre 2017

MOLFETTA - Un lettore scrive a “Quindici” per denunciare la violazione del servizio “porta a porta” che avviene ogni giorno in via Madonna dei Martiri.

Inutile dire che le chiamate ai vigili urbani e all’Asm non sono servite a nulla: «mia nonna abita al civico 8 ed è esausta di questa situazione perché il suo portone è vicino. I condomini del 10 posizionano la pattumiera tra il 10 e il 12 (foto), ma il titolare della locale al civico 12 (un barbiere) ogni giorno li sposta tra il civico 10 e il civico 8.

Tante sono state le chiamate ai vigili urbani e all'Asm ma nulla si è ottenuto. Mia nonna, un'anziana di 72 anni ha ripreso anche di persona il barbiere, ma non è servito a nulla, anzi ha avuto il resto. Noi siamo stanchi e non sappiamo più che fare».

Se ci fossero stati i mastelli, invece delle buste, la situazione sarebbe stata più tollerabile e non avrebbe sollevato conflitti tra i cittadini.

Una risposta l’aspettiamo dal sindaco Tommaso Minervini e dall’amministrazione comunale. Può essere tollerata questa situazione e quante altre simili ci sono in giro per Molfetta. Senza calcolare i topi che aumentano, proprio grazie all’immondizia depositata anche agli angoli delle strade, senza contenitori. Ma al sindaco piace così?

Che dire, poi, di quello che si trova al lungomare la mattina? Come documentano le foto scattate nella mattinata di domenica, accanto ai cestini dei rifiuti, vengono depositate regolarmente le buste dell’immondizia.

Come mai nessuno interviene? Dove sono gli uomini della polizia municipale che dovrebbero vigilare e multare? Perché non viene monitorato il territorio? E’ vero che il sindaco in campagna elettorale ha promesso di eliminare i mastelli, che sono stati pagati con i soldi dei cittadini e ora li buttiamo via, ma l’effetto annuncio, ha creato una situazione di “liberi tutti”. Ognuno fa quello che vuole, i mastelli giù ai portoni sono ormai una rarità (chi li vede?): in ogni condominio da 20 famiglie, al massimo ne viene deposita uno solo.

Che fine hanno fatto le foto trappola e la pulizia della città, che sta tornando lentamente ma progressivamente sporca, in attesa di un’altra pulizia straordinaria? E chi paga? Sempre i cittadini, che magari si vedranno aumentare la tassa dei rifiuti. Il sindaco che si occupa di bilanci, fra le sue mille deleghe, sa che le operazioni straordinarie hanno costi straordinari che ricadono sulle spalle dei cittadini, che non hanno il diritto di pagare gli errori e le incapacità di chi amministra la “cosa pubblica”, cioè di tutti? Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha avviato un’azione decisa, anche aprendo i sacchetti e facendo multare i trasgressori delle regole e sta conducendo una battaglia in prima persona contro gli sporcaccioni. E il sindaco di Molfetta? Si limita agli effetti annuncio. Forse non ha il tempo, a causa delle sue mille deleghe.

La città è stanca di questi effetti annuncio che l’amministrazione di destracentro “ciambotto” continua a diffondere, per creare l’illusione di una operatività che non esiste. Una città non si amministra con gli interventi straordinari una tantum, occorre gestire l’ordinaria amministrazione e la pulizia quotidiana della città. Perché i vigili urbani non infliggono multe? Avevamo chiesto l’elenco delle multe fatte recentemente. Nulla è pervenuto e questo legittima il sospetto che, dopo i primi giorni e gli applausi ricevuti, tutto sia tornato nell’assoluta tolleranza della mancanza di rispetto delle regole e delle leggi. Dov’è la tolleranza zero nei confronti dei cittadini zozzoni? Accettare la violazione delle regole, porta all’aumento di queste infrazioni, considerate come legittime. E il fenomeno si incancrenisce. L’inerzia dell’amministrazione comunale gioca a favore degli sporcaccioni sicuri di restare impuniti. Sembra che manchi una volontà decisa dell’amministrazione a combattere il fenomeno, per motivi di consenso: una coalizione così vasta (8 liste civiche di destra), è inevitabile che finisca per cozzare contro qualche interesse e il risultato è la paralisi. Il consenso non si conquista permettendo ai cittadini indisciplinati di fare quello che vogliono. Altrimenti si torna all’illegalità diffusa dell’era Azzollini (certo con i suoi assessori e i suoi uomini all’interno dell’attuale amministrazione, non ci sarebbe da meravigliarsi).

I cittadini sono stanchi di combattere battaglie da soli, senza l’intervento delle forze dell’ordine, in questo modo si legittima la giustizia “fai da te” che non può essere consentita. Ma di questo passo… il rischio è grosso.

Una città sporca è il peggiore biglietto da visita che finisce per vanificare tutte le iniziative promozionali che si vogliono porre in atto anche in campo culturale. Una città pulita è il primo fattore culturale.

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