Tremonti cancella le autorità portuali di Bari, Brindisi e Taranto. E il porto di Molfetta?
Ordine del giorno urgente di Antonio Maniglio capogruppo PD al consiglio regionale
MOLFETTA - Il governo Berlusconi e per lui il ministro Tremonti hanno cancellato le autorità portuali di Bari, Taranto e Brindisi. Alla luce di questo provvedimento, che ne sarà del costruendo porto di Molfetta (nella foto, il progetto)? Sarà completamente privatizzato (o regalato ai privati) dopo essere stato realizzato con soldi pubblici? Oppure ci sarà una gestione mista pubblico-privato? E chi controllerà? Sono questi gli interrogativi che nascono in questi giorni in cui l'amministrazione comunale si sta attivando per chiedere la rimozione delle bombe presenti nei fondali. Senza lo sminamento, infatti, non si potranno proseguire i lavori.
Un altro interrogativo. Da dove provengono tutti i materiali di risulta che vengono scaricati nel porto per creare la nuova banchina?
Naturalmente la risposta dell'amministrazione comunale di Molfetta, sarà il solito assordante silenzio.
Intanto un ordine del giorno urgente sulla cancellazione delle autorità portuali pugliesi, da discutere nella prossima riunione del Consiglio regionale, è stato annunciato in una nota dal capogruppo PD Antonio Maniglio. “Il decreto legge 112/2008, all'art. 26, prevede la cancellazione di tutti gli enti pubblici non economici con meno di cinquanta dipendenti. Tra gli enti che potranno essere soppressi ci sono pertanto le autorità portuali di Puglia che in questi anni hanno contribuito in maniera determinante a rafforzare il sistema portuale pugliese”.
“Secondo gli intendimenti del governo Berlusconi in Italia dovrebbero scomparire ben 16 delle 23 Autorithy esistenti”. Per Maniglio “si tratta di una norma sconclusionata che avrebbe l'unico effetto di penalizzare chi, invece di ingolfare gli uffici con assunzioni a raffica, ha scelto di operare contenendo le spese. A prescindere, quindi, da una valutazione di merito sulla utilità e l'efficienza degli enti portuali”.
“E' giusto, pertanto – secondo il capogruppo del PD - raccogliere l'allarme lanciato da Assoporti che chiede di escludere in maniera esplicita le Autorità portuali dai tagli previsti dal decreto; è opportuno, inoltre, che la Puglia, a cominciare dalle città interessate e dalle organizzazioni sindacali, si allerti per impedire che sia assestato un colpo alla sua organizzazione trasportistica”.