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Torna a Molfetta la festa di San Nicola che viene del mare
26 novembre 2008

MOLFETTA - Venerdì 5 dicembre, vigilia della festività di San Nicola, molto sentita dai bambini della nostra Città che con ansia attendono doni, giocattoli e dolciumi che il Santo di Mira farà trovare al loro risveglio la mattina del 6 dicembre, si rinnova l'appuntamento annuale con la “Festa di San Nicola che viene dal mare”, giunta alla sua decima edizione. La manifestazione, che puntualmente suscita l'interesse non solo dei nostri concittadini ma anche di numerosi visitatori provenienti dai paesi limitrofi, vuole riscoprire in maniera originale la storia del Santo e le tradizioni ad essa collegate. Intenso il programma stilato dall'Associazione Turistica Molfettese Pro Loco, che cura l'organizzazione con la collaborazione dell'Amministrazione Comunale, della Camera di Commercio di Bari, della Cattolica Popolare, dei Supermercati Dok, dell'Assopesca, delle associazioni La Bilancella e Vogatori Molfetta. La giornata sarà allietata sin dal mattino dalle gioiose note del concerto bandistico Santa Cecilia – città di Molfetta che, percorrendo in lungo e in largo le strade cittadine, raggiungerà i diversi plessi scolastici per annunciare ai piccoli allievi la festa che, nel pomeriggio, si terrà nelle acque del porto di Molfetta. Appuntamento, dunque, per le ore 18.00 presso la Banchina Seminario, dove San Nicola, che giungerà a bordo di una bilancella condotta da vogatori in costume, scortato da alcune lampare, sarà accolto da una folla di bambini festanti. I piccoli indosseranno la mitria vescovile da loro stessi realizzata e, in corteo, lo accompagneranno fino a piazza Municipio, dove i fanciulli potranno ritirare, presentando l'apposito invito ricevuto a scuola nei giorni precedenti, un sacchetto di caramelle e potranno partecipare al concorso “Scrivi la letterina a San Nicola…” consegnando un disegno o una letterina indirizzata al Santo di Mira. Una qualificata commissione di esperti esaminerà gli elaborati e segnalerà i migliori che verranno premiati in un'apposita manifestazione: i primi dieci si aggiudicheranno una borsa di studio mentre i successivi cento elaborati riceveranno una pergamena e una medaglia ricordo. La “Festa di San Nicola che viene dal mare…” sarà completata dalla gradevole esibizione della compagnia “Teatro dei Cipis”. I festeggiamenti proseguiranno il giorno successivo, 6 dicembre, festa del Santo, quando il Vescovo di Mira farà visita agli alunni delle scuole materne ed elementari e distribuirà loro altre confezioni di dolciumi e leccornie.
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CURIOSANDO A SINISTRA, SOPRA , SOTTO, AVANTI E INDIETRO. Il nome Nicola deriva dal greco nikè (vittoria) e laòs) popolo). E curioso come siano proprio i santi di cui abbiamo meno dati documentati dal punto di vista storico ad essere più ricchi di leggende e miti. Uno dei più spiccati personaggi in questo senso è San Nicola, di cui sappiamo che nacque nella città di Patras, situata nella regione della Lycia occidentale dell'antica Grecia, corrispondente oggi al sud della Turchia. Secondo la leggenda nacque attorno al 260 o al 250. Dai genitori ebbe una cospicua fortuna che distribuì ai poveri. Nel 300 divenne vescovo di Myra, ma sotto il governo dell'imperatore Diocleziano, quando in tutto l'impero Romano i cristiani venivano perseguitati, anche San Nicola fu imprigionato e mandata al confino. Quando nel 313 il cristianesimo fu permesso dall'imperatore Costantino, San Nicola fu rilasciato e di nuovo potè rivestire la carica di vescovo. Nel 325 prese parte al Concilio di Nicea, negli ultimi anni della sua vita visitò il Santo Padre a Roma. Morì il 6 dicembre tra il 345 e il 352. Fu seppellito a Myra, ma nel 1087 le sue reliquie furono saccheggiate e portate a Bari dove si era fermato, secondo la leggenda, nel suo peregrinare verso Roma. San Nicola divenne uno dei santi più venerati dalla Chiesa Ortodossa, dalla quale viene venerato come il sostenitore della fede ortodossa contro gli infedeli. Dall'Impero Bizantino il culto di San Nicola si diffuse nel regno di Rus con il centro culturale a Kiev, e San Nicola divenne il santo preferito dalla Chiesa Ortodossa. Nell'Europa Occidentale il culto di San Nicola fu diffuso dalla principessa bizantina Teofania, moglie dell'imperatore Ottone. I marinai normanni fecero di San Nicola il loro protettore e patrono, così il culto del santo si diffuse in Francia e nel secolo XII in Germania e nei paesi cechi. Nel seicento il culto di San Nicola fu portato dai coloni olandesi anche a New Amsterdam, l'attuale New York. Sul personaggio di San Nicola esiste tutta una serie di leggende che furono alla base della sua venerazione. Durante la sua vita si prese sempre carico di orfani, di vedove e di gente perseguitata. La sua fama di generosità deriva dalla leggenda che lo vuole benefattore di tre ragazze, le quali rischiavano di finire prostitute non essendo il loro padre in grado di di pagare i debiti da cui era gravato. Quando San Nicola lo venne a sapere, per tre notti consecutive gettò nella finestra delle figlie borsellini di monete salvandole da un destino infausto. Il padre pagò i debiti e gli rimasero i soldi anche per le doti delle tre figlie. Per questo motivo le ragazze nubili che hanno il desiderio di sposarsi, pregano San Nicola. In molti paesi San Nicola viene considerato patrono di un matrimonio felice. La popolazione di Myra fu salvata dalla carestia , grazie al Santo il quale moltiplicò i pani, diventando in tal modo il protettore dei panettieri. Salvò inoltre la vita di alcuni marinai nella città di Bari, durante la sua permanenza nella città per cui viene venerato come patrono dei marinai e commercianti. Protesse la vita di traghettatori e pescatori da alluvioni e crolli di ponti: Il giorno della festa di San Nicola il 6 dicembre fu dal Medioevo associato alla ricchezza. Per tale motivo i commercianti amavano concludere in questa data i loro affari. San Nicola è il patrono della Russia, Lorena, bambini, vergini, notai, commercianti, osti , farmacisti, pescatori, marinai, macellai, distillatori, birrai, candelai, pompieri, contadini, tessitori, bottonai, prigionieri, di buona navigazione, contro il pericolo dell'acqua sulla terraferma e sul mare, contro i ladri etc.etc.. La tradizione popolare legata a San Nicola è molto ricca. Il modo di regalare in occasione della festa del santo, dietro la finestra, nel camino, nella scarpa, nella calza, probabilmente deriva dalla leggenda delle tre fanciulle. San Nicola o Santa Claus porta i regali di Natale ai bambini in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Svezia e in altri paesi. Già dal Medioevo esiste presso di noi la tradizione delle maschere di San Nicola, che giunge accompagnato da un angelo o da un diavolo che visitano le case portando i regali ai bravi bambini e il carbone ai discoli. I russi avevano molte leggende su San Nicola: i mendicanti quando tendevano la mano al loro prossimo nella speranza di avere un rublo, lo facevano “in nome di Dio r di San Nicola”. I soldati portavano sul petto una targhetta di rame con l'immagine del santo, per essere difesi dalle ferite mortali. Se ad un russo in procinto di affrontare un lungo viaggio, si fosse domandato quanto tempo sarebbe stato lontano, la risposta era questa: “Quando piacerà a Nikolaj”. Quanta acqua è passata sotto i ponti, quante generazioni si sono alternate in queste tradizioni culturali sempre più rivisitate dalle culture sempre più materialistiche, che si allontanano da credenze popolari sempre più dimenticate nelle loro essenze fantastiche e irreali. Chissà se in un altro mondo oltre i confini della nostra galassia, il 6 di dicembre ,milioni di bambini canteranno in coro “ Santa Nicola va' per mare, va' vestito a marinaio…………”
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