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Tommaso Minervini commenta i dati elettorali: “Occorre superare lo schema bipolare”
11 aprile 2006

MOLFETTA – 11.4.2006 A poche ore dai risultati definitivi sull'esito delle elezioni politiche, prende la parola l'ex sindaco della città, Tommaso Minervini (nella foto), per commentare lo scenario venutosi a creare sia a livello nazionale, sia nel contesto locale. Ed è una analisi articolata la sua, che parte dalla soddsifazione per l'alta (e per certi versi del tutto inattesa) affluenza alle urne: “Non mi pare affatto secondario – scrive l'ex primo cittadino, candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative del 28 maggio per il cosiddetto “terzo polo” – partire dal dato nazionale di affluenza al voto, di grande rilevanza democratica. Ancora una volta il nostro Paese, nei momenti che contano ho dimostrato grande voglia di partecipazione. Una grande voglia di partecipazione per definire il proprio futuro. Il risultato: un sostanziale blocco politico-culturale. Con la vittoria formale, al momento in ci scrivo, al centro sinistra alla Camera, e una situazione di incertezza per il dato del Senato. La stessa partecipazione – prosegue Tommaso Minervini – va letta anche diversamente a seconda della aree geografiche e socio-politiche del Paese. Le differenze tra Nord, centro sud ed isole rimane ancora un gap di partecipazione che deve continuare a meritare la riflessione del mondo politico e culturale. Un'Italia a macchia di leopardo, segno dei perduranti divari socio-economici del Paese”. Per l'ex sindaco i risultati elettorali confermerebbero la sua analisi sullo scenario politico nazionale e sulla necessità di superare lo schema del bipolarismo: “Una prima valutazione di questi dati conferma una mia convinzione che vado affermando da due anni: il sistema bipolare, oggi vede vincente, seppur di poco il centro sinistra, ma mette drammaticamente a nudo la necessità della evoluzione della proposta politica locale e nazionale che eviti le divisioni sociali del Paese, una spaccatura, che superi i due blocchi come oggi esistenti. E liberi le forze riformatrici e cattoliche di entrambi gli schieramenti Mi auguro che questo risultato politico sappia innescare processi dinamici di serena ricomposizione del tessuto sociale ed economico italiano, insieme ad un progetto politico-culturale che sappia guardare i tempi lunghi ed i tempi nuovi delle sfide politiche del XXI° secolo. Se posso azzardare una metafora questo risultato potrebbe costituire l'inizio politico del nuovo secolo se saprà, come io mi auguro, innescare processi di sintesi positiva dei migliori valori sopravvissuti al '900 politico. L'alternativa è la dinamica delle due curve di tifosi avversi. Lo stallo istituzionale. La prospettiva incerta che trasmette il senso della precarietà ai giovani. Ma oggi – constata forse con una punta di amarezza Tommaso Minervini – è fuori luogo discutere di questo, occorrerà parlarne fra un po'. Questi giorni sono lasciati agli entusiasmi di una vittoria aritmetica ancora in fase di conteggio mentre scriviamo. Mentre urge la necessità di creare una classe di “pontieri” che sappia ragionare sulle nuove coesioni necessarie al Paese”. Sul dato locale l'ex sindaco della città sottolinea innanzitutto il buon risultato della affluenza alle urne attribuendolo sostanzialmente “alla presenza di una forte personalità molfettese della politica nazionale”. Tommaso Minervini, quindi, rivolge un apprezzamento (per altro già espresso in passato) per il lavoro svolto in questi cinque anni dal sen. Antonio Azzollini, vero vincitore di questa competizione elettorale, traendone un auspicio in vista delle imminenti elezioni amministrative: “La comunità locale ha corrisposto all'impegno di questi 5 anni del senatore di Molfetta, così come mi auguro il 28 maggio la comunità molfettese corrisponda all'impegno dei 5 anni del Sindaco di Molfetta”. Ma per l'ex primo cittadino è “assolutamente fuori posto ricavare, dal voto espresso in occasione delle elezioni politiche, presagi per le amministrative del 28 maggio” essendo due competizioni profondamente diverse, come la storia locale insegna (si veda l'esempio delle europee e delle amministrative del 1994 in cui, pur votando contemporaneamente, si registrò un dato profondamente diverso tra loro). “I cittadini – prosegue Tommaso Minervini – sanno distinguere tra i significati delle elezioni e le loro finalità”. Tuttavia l'ex sindaco trae, dai dati elettorali, motivi di conferma per affermare la necessità di rilanciare la sua idea di progetto civico: “E' più che mai necessario unire le energie riformiste migliori del Paese, orientarla verso un'Etica nuova, anzi antica. Nel nostro caso, per superare la divisione in blocchi e mettere al primo posto le Istituzioni, la Comunità, i problemi concreti, le speranze di prospettive solide. Ora più che mai – conclude Tommaso MInervini – Molfetta ha bisogno delle sentinelle del mattino”. Giulio Calvani
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