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Terremoto nel nascente Partito Democratico a Molfetta: i rappresentanti della società civile abbandonano Rottura alla vigila del referendum del 14 ottobre. Nelle liste per la Costituente come capilista i molfettesi Guglielmo Minervini, Annalisa Altomare, Piero de Nicolo e Tommaso Amato
27 settembre 2007

MOLFETTA - Nasce male il Partito Democratico a Molfetta. Al momento di concludere un iter iniziato circa due anni fa che ha coinvolto rappresentanti dei Ds, della Margherita e della società civile, il “giocattolo” che sembrava perfetto si è rotto e alla fine ha trionfato la vecchia politica, con i giochi di partito che hanno imposto i propri candidati per le elezioni del 14 ottobre per la Costituente del Partito, con le logiche di corrente, lasciando fuori proprio la società civile. Lo si deduce anche da una lettera inviata da 4 esponenti del gruppo dei 5 rappresentanti della società civile (Cosimo Sallustio non ha voluto aderire) che lasciano L'Associazione per il Partito Democratico. «Si informa che in data 25 settembre hanno rassegnato le proprie dimissioni da componenti il Comitato “14 Ottobre” i rappresentanti della Associazione per il Partito Democratico di Molfetta nelle persone di Mauro Binetti, Franca Carlucci, Ignazio de Gennaro, Sergio Lozzi – dice il laconico comunicato –. Tale decisione è stata assunta dopo ampia discussione tra gli aderenti all'Associazione. Il suddetto Comitato, pertanto, allo stato attuale, è costituito dai rappresentanti dei partiti D.S. e D.L.-Margherita». Un breve messaggio che nasconde tutta l'amarezza di chi ha lavorato per due anni, credendo in un progetto condiviso (il Comitato era composto in maniera paritaria da 5 membri per parte di Ds, Margherita e società civile), organizzando manifestazioni, dibattiti e iniziative varie per far conoscere il nascente nuovo partito. Alla fine, invece, hanno vinto proprio le logiche di partito con candidati non scelti dalla base, ma imposti dalle segreterie con il manuale Cencelli o peggio. I quattro rappresentanti della società civile non sono stati coinvolti nella fase finale e nessuno di loro è stato inserito nelle liste, preferendo soggetti imposti dalle segreterie provinciali Ds e Margherita, persone che, probabilmente, gli stessi partiti hanno ritenuto più affidabili di possibili “cani sciolti” quali avrebbero potuto essere i rappresentanti della società civile. Si spiega così anche la presenza di Annalisa Altomare della “Margherita” che ha rotto il rapporto pluriennale che aveva con Lillino Di Gioia per inserirsi come capolista nel listone regionale per Walter Veltroni. Anche lo stesso Guglielmo Minervini che aveva pensato di candidarsi alla segreteria regionale del nuovo partito, ha dovuto accontentarsi di sostenere la candidatura del sindaco di Bari, Michele Emiliano, rimediando un posto come capolista nel listone nazionale per Veltroni. La “guerra” interna si è scatenata per il meccanismo elettorale che impedisce ai cittadini di scegliere i candidati, ma solo le liste. In questo modo la posizione in “classifica” diventa importante anche perché dei 158 membri dell'assemblea nazionale e dei 316 di quella regionale al nostro collegio Molfetta-Bisceglie spettano rispettivamente 3 e 6 posti già bloccati. Insomma, lo stesso meccanismo elettorale criticato dal centrosinistra per le ultime elezioni, è stato riproposto pari pari in casa propria, creando scontri, rotture e dissidi e lasciando perplessi i cittadini ancora una volta privati della libertà di scegliere il proprio candidato. E anche lo slogan scelto per il manifesto del “referendum” popolare, «Dal 14 ottobre deciso io», appare in contrasto con queste vecchie logiche partitiche. Si spiega anche così la scelta dei 4 “dissidenti” delusi per un epilogo non proprio esaltante e poco “democratico”, che favorisce quell'antipolitica in crescita nel Paese, alla quale i partiti nazionali non riescono a dare risposte credibili e che favorisce la nascita di personaggi come il comico Beppe Grillo “interessati” a cavalcare il malcontento, non si sa con quali effetti e col rischio di sfociare nel peggiore qualunquismo. Tornando alle liste, c'è da registrare anche la presenza a Molfetta della lista “Riformisti per Veltroni” che ha candidato a livello nazionale Nicola Liso e per il listone pugliese Piero de Nicolo il quale, nato socialista, è transitato per i repubblicani e An, per ritornare, infine, alla sua area di origine nei “Socialisti autonomisti” dell'assessore regionale alla Sanità, Alberto Tedesco. Lillino Di Gioia, invece, si è dichiarato battitore libero rispetto alla “Margherita”, non condividendo la scelta di Annalisa Altomare e del Partito Democratico. C'è chi lo dà in viaggio verso il centrodestra. Intanto con un manifesto annuncia di voler costituire un ancora non molto definito “movimento riformista di centro” che, forse, punta a una equidistanza fra i due poli, per scegliere di volta in volta quale cavallo cavalcare. Ma difficilmente un progetto di questo tipo, che lo stesso Di Gioia dovrebbe indicare meglio nei prossimi giorni, può reggere in un meccanismo politico ormai bipolare. Staremo a vedere. Candidati molfettesi sono presenti anche nella lista di Rosy Bindi che vede come capolista Tommaso Amato, seguito da Antonio Angione sia al nazionale, sia al regionale. Nella lista di Enrico Letta, invece, non ci sono capilista molfettesi, ma solo Antonio Vernola al secondo posto nel nazionale e altri due concittadini al quarto e sesto posto per il regionale. Riportiamo di seguito le liste dei candidati alla Costituente del Partito Democratico, indicando fra parentesi i molfettesi. COLLEGIO 25 (MOLFETTA-BISCEGLIE) Walter Veltroni e Michele Emiliano (Listone nazionale) Guglielmo Minervini (Molfetta) Rosa Leuri Pietro Preziosa Lista Veltroni (Puglia) Annalisa Altomare (Molfetta) Felice Curci Maddalena Salvemini (Molfetta) Cosma Damiano Angeletti (Molfetta) Olimpia Del Rosso (Molfetta) Bartolomeo Sterelli Riformisti per Veltroni (nazionale) Nicola Liso Riformisti per Veltroni (Puglia) Piero Augusto De Nicolo (Molfetta) Vincenza Spadavecchia (Molfetta) Saverio Zelano Angela Mancini (Molfetta) Diego Romano Rana Tonia Caccialupi Agricoltura e società (Emiliano) Angelica Curci Saverio Scardigno (Molfetta) Luigi Lamanuzzi Matteo Lamanuzzi Cristina Lopez Giuseppe Lamanuzzi Rosy Bindi (nazionale) Tommaso Amato (Molfetta) Antonio Angione (Molfetta) Rosy Bindi (Puglia) Tommaso Amato (Molfetta) Antonio Angione (Molfetta) Giovanni Di Terlizzi Antonella Lucanie (Molfetta) Saverio Sciancalepore (Molfetta) Enrico Letta (nazionale) Giulia Di Pierro Antonio Vernola (Molfetta) Isabella De Cillis Enrico Letta (Puglia) Bartolomeo Cozzoli Giulia Paternostro Angelantonio Angarano Maria Angela Tatiana Bartoli (Molfetta) Maurizio Corrieri Dora Farinola (Molfetta).
Autore: Felice de Sanctis
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