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Teresa Pomodoro, una molfettese nel Pantheon milanese
16 novembre 2008

MOLFETTA - Trovandomi in occasione del ponte di tutti i Santi a Milano per visita ai miei figli colà studenti mi sono recato il giorno due novembre al Cimitero Monumentale di Milano per un doveroso pensiero a tutti i cari defunti e per sostare un attimo sulla tomba di Don Luigi Giussani. Con fortuita coincidenza ho assistito al conferimento, da parte del Sindaco del capoluogo lombardo e di altre autorità milanesi, dell'onore del Famedio che il Comune di Milano assegna a uomini e donne che hanno onorato la città lombarda. Con grande curiosità mi ero avvicinato a seguire il commovente evento ma altrettanta e somma meraviglia, frammista a sobrio orgoglio di pugliese, mi ha avvolto nel sentire elevata all'onore del Pantheon milanese, assieme a Franco Angeli (editore), Enzo Biagi (scrittore-giornalista), Pietro Cascella (scultore), Giuseppe Di Stefano (tenore), Aldo Finzi (compositore), Romano Ganfolfi (direttore di coro e orchestra), Dante Isella (filologo), Isa Miranda (attrice), Franca Pellini Gabardini (Presidente Associazione Nazionale Emodializzati), Ennio Presutti e Cesare Rinaldi (imprenditori), Mila Schon (stilista), Mario Silvestri (ricercatore), la nostra cara Teresa Pomodoro (foto) a cui Molfetta ha dato i natali e che ci ha lasciato il 19 agosto scorso. Penso che per i molfettesi sia motivo di orgoglio ma ancor più occasione per conoscere, approfondire, “importare” la benemerita azione di promozione umana e culturale ideata e praticata dalla nostra illustre concittadina. Dal due novembre i milanesi la ricorderanno leggendola accanto a grandi “pilastri” della nostra Storia Patria, (solo per citare qualcuno a noi più familiare) tra Silvio Pellico, Anna Kuliscioff, Ada Negri, Eugenio Montale, Maria Callas, Ulrico Hoepli, Arnoldo Mondadori, Giorgio De Chirico, Giorgio Rumi, Angelo Rizzoli, Raffaele Matteoli, Enrico Cuccia, Giovanni Spadolini, Carlo Alberto Dalla Chiesa; per i molfettesi un misurato orgoglio ma soprattutto grande modello civico e umano da imitare e diffondere. (Riporto qui di seguito la scheda motivazionale del conferimento tratta da “Milano Ricorda”, compendio in ricordo di quattordici illustri cittadini a cui il Comune di Milano ha assegnato l'onore di entrare nel Famedio del Cimitero Monumentale, il Pantheon dei Grandi illustri e benemeriti cittadini che con il loro impegno hanno onorato la Città di Milano – Milano, 2 novembre 2008) Indimenticabile protagonista della cultura ambrosiana, voce coraggiosa di libertà, drammaturga, attrice, regista. Teresa Pomodoro è stata fondatrice e anima di No'hma, il centro di ricerca e sperimentazione in via Orcagna a Milano: un teatro del territorio, “laboratorio di pensiero e cuore senza profitto”, dove l'arte non è mai stata una merce, ma un'offerta generosa alla città. Nata a Molfetta (Bari) nel 1943, milanese d'adozione, cresciuta alla scuola del Piccolo di Strehler accanto agli autori della contemporaneità, Teresa Pomodoro considerava il teatro come “il paese dove Dio sprofonda in se stesso, abisso di contraddizioni ma anche deposito di sogni”, uno strumento di riscatto, dignità e speranza anche per gli ultimi. Il suo percorso spirituale e laico ha attraversato le dolorose terre della marginalità, entrando nelle carceri e nei luoghi di accoglienza come la Casa della Carità che lei stessa, accanto alla decisione e al sostegno economico del Comune di Milano, aveva contribuito a inaugurare nel 2004, per gli extracomunitari, i senza dimora, gli esclusi, i sofferenti. Presente dal 1953 a Opera (MI) e, dal 2000, a San Vittore, ha coinvolto centinaia di detenuti-attori in spettacoli di alto livello aperti al pubblico –da “La peste” di Camus a “La tempesta” di Shakespeare, da “Gli uccelli” di Aristofane a “Santa Giovanni dei Macelli” di Brecht fino a “La grande magia” e a “Il Sindaco del Rione Sanità” di De Filippo- favorendo la partecipazione e il reinserimento nella società. “Faccio recitare i carcerati per educarli ai sentimenti –spiegava Teresa Pomodoro- perché la loro vita non sia ulteriormente offesa, ma avvenga la scoperta delle proprie potenzialità. Rifuggendo da ogni pietà, in questi luoghi di solitudine ho incontrato realmente l'umanità”. Nella Basilica di Sant'Ambrogio si era fatta interprete della parola di Sant'Agostino in occasione della traslazione dal Duomo delle spoglie del Santo nel 2004; altrettanto memorabili sono stati il ciclo di letture “Vita, pensiero e fede”, ideato con l'Arcivescovo Vicario di Milano Monsignor Erminio De Scalzi e portato in scena tra il 2005 e il 2006, e lo spettacolo “Madre Teresa di Calcutta” rappresentato nel 2007. Il 7 dicembre del 2005 era stata insignita della Medaglia d'Oro del Comune di Milano per aver “vissuto la propria arte al servizio degli umili e degli emarginati”. Raccogliendo la preziosa eredità della sorella, Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale di Milano, ha lasciato una commovente testimonianza di amore e di continuità di un impegno, non solo culturale ma anche etico, al servizio della comunità civica: “No'hma non finisce con Teresa, lo prometto: continuerà a vivere attraverso il suo straordinario messaggio”. Giuseppe Antonelli Presidente Regionale dell'AIART Puglia
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