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Su un giornale russo si parla dell'esperienza dello scambio giovani a Molfetta con l'Associazione InCo
05 settembre 2016
MOLFETTA
– L’Associazione InCo di Molfetta, coordinata da
Luigi Balacco
, è stata citata su un giornale russo della zona di Kazan, dove si è parlato dello scambio di Giovani Erasmus+, tenutosi a Molfetta dal 15 al 21 luglio e organizzato dall'Associazione InCo:
http://tuvest.ru/news_detail.php?ID=8815
Quindi foto e immagini su Molfetta sono state pubblicate nella lontana Russia grazie ad "Aisylu" una partecipante al progetto "The William Theatre". Ecco il testo dell'articolo russo tradotto in italiano:
Ha giocato a calcio Giulietta?
Shakespeare ha aiutato i giovani di Russia ed Europa a fare amicizia
Aisylu Fazullina
dopo il diploma ha frequentato l’Università Federale di Kazan per studiare lingue straniere. In questi anni ha visitato Finlandia, Svezia e Italia. E’ stata anche volontaria alle Universiadi e al forum APEC. Questa estate ha visitato di nuovo l’Italia per un nuovo progetto. Dopo essere tornata e aver raccontato alla famiglia riguardo il progetto sul teatro, la sua sorellina le ha chiesto ridendo: “Hai recitato il ruolo di un albero?” Nient’affatto! Con altri partecipanti ha recitato alcuni ruoli di Shakespeare! Aisylu è venuta a conoscenza di questo progetto dedicato all’anniversario dei 400 anni della morte di Shakespeare su internet. Giovani da Italia, Galles, Russia, Slovacchia e Spagna sono stati invitati a discutere su temi della comunicazione interculturale, dell’integrazione europea e degli immigrati. Il progetto è stato molto interessante. Aysilu parla bene inglese; inoltre è stata una grande opportunità per praticare la lingua italiana e le spese sono state coperte dal progetto. Sono arrivate 40 candidature dalla Russia per 4 posti e Aisylu era una di queste partecipanti che sono andate a
Molfetta
. ‘E’ un paese di pescatori’. Tuttavia è molto bella - ha detto Aisylu” – eravamo 25 partecipanti fra i 17 e 25 anni, e abbiamo vissuto in stanze da 4 e 5 persone, tutti di paesi differenti. Inoltre abbiamo vissuto presso il Seminario edificio costruito nel XV secolo. Tutti i partecipanti avevano background differenti. Per esempio gli spagnoli erano tutti attori, dal Galles sono arrivati studenti alla prima esperienza all’estero. Ogni giorno c’erano attività differenti, le serate si sono trascorse in riva al mare o in pizzeria accompagnati dai volontari italiani. Ma c’era una regola da rispettare: bisognava rientrare entro mezzanotte. Tuttavia dopo mezzanotte ci ritrovavamo insieme e parlavamo di vari argomenti: dalle cose più ordinarie alla politica, ai problemi dell’immigrazione. Tutti avevamo un’opinione comune cioè che al di là del colore della pelle o della nazionalità la cosa che realmente contava era che tipo di persona tu fossi e il tuo approccio verso gli altri. E’ stato molto interessante ascoltare le opinioni di persone di altri Paesi. All’inizio un direttore di una locale compagnia teatrale ha organizzato giochi e attività con l’obiettivo di creare fiducia fra i partecipanti. Per esempio, dovevamo camminare in differenti direzioni cercando di non scontrarci. Poi all’improvviso qualcuno fingeva di cadere e gli altri avevano il compito di afferrarlo. All’inizio eravamo spaventati. Cosa sarebbe successo se non fosse stato afferrato? Un’altra volta abbiamo parlato delle nostre paure. Ci vuole una certa dose di coraggio per farlo. E’ venuto fuori che tutti abbiamo le stesse paure: paura della solitudine, delle malattie, di non realizzare le nostre ambizioni. Tutte le attività sono state realizzate utilizzando il metodo del teatro di Shakespeare. Abbiamo infatti recitato dei piccolo ruoli. Avevamo 20 minuti per distribuire i ruoli, a volte cambiavamo completamente la scenografia, abiti, ecc… Personalmente questa parte è stata la più terrificante. Io non sono un’attrice e non conosco nulla su questo argomento. Inoltre in Russia abbiamo sempre questo spirito da competizione – cioè chi è il migliore e il peggiore. Ma in realtà non ho avuto alcuna paura di lanciarmi! Abbiamo fatto molta improvvisazione. Per esempio abbiamo rappresentato la tragedia di “Romeo e Giulietta” con alcune modernizzazioni: abbiamo aggiunto parole come “auto”, “calcio”, “videocamera”. E come risultato è venuta fuori una scena assurda dove Giulietta addirittura giocava a calcio. Ma il pubblico lo ha apprezzato! Abbiamo partecipato poi ad un’esperienza molto inusuale! Ogni gruppo aveva il compito di trovare degli oggetti e dei simboli della città, per esempio, “la porta della terra” con una croce fatta di foglie. A volte internet ci ha aiutato, alter volte abbiamo chiesto ai passanti. L’ultimo giorno è culminate con una festa. 600 abitanti di Molfetta (tutti vestiti in bianco) raccolti davanti al mare sul porto. Ognuno ha portato del cibo e ha decorato il suo tavolo. E’ stato molto bello, un’atmosfera allegra. I partecipanti del progetto sono stati invitati sul palco per ritirare i certificate di partecipazione. Nessuno voleva più tornare a casa. Siamo diventati una grande famiglia. “Anche se ero nervosa all’inizio, non rimpiango di aver partecipato a questo meraviglioso viaggio. I incontrato persone meravigliose, ho imparato ad avere fiducia di loro”, conclude la ragazza russa».
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Bonifacio del lattificio
05 Settembre 2016 alle ore 12:05:00
"Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente." (Giulietta e Romeo - W. Shakespeare)
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