Sporcizia via Eroi di Cefalonia, il presidente Asm di Molfetta scrive a “Quindici”: servono più senso civico e sanzioni da parte della polizia municipale
MOLFETTA – Il presidente dell’Asm di Molfetta, Antonello Zaza, scrive a “Quindici” per rispondere al lettore che lamentava la scarsa pulizia di via Eroi di Cefalonia (foto) e, in merito ai sacchetti di rifiuti abbandonati agli angoli delle strade, invita la Polizia municipale a sanzionare i responsabili. In realtà, occorre aggiungere che moltissimi cittadini molfettesi si stanno rivelando più zozzoni e incivili di quelli dei Comuni vicini, né l’Asm può provvedere alla pulizia ogni ora del giorno. Forse l’aver trascurato per anni l’educazione civica dei molfettesi, ha portato ad una città sporca. L’incuria e il lasciare fare provoca sempre queste degenerazioni, che poi è difficile combattere. Ci auguriamo che i cittadini imparino ad essere più puliti a rispettare il decoro della città come quello della propria casa e ad avere anche decoro di se stessi.
Ecco la risposta del presidente Zaza:
«Gentile Direttore,
rispondo volentieri alla lettera del cittadino, mentre non lo farò in questo mese di campagna elettorale rispetto ai rappresentanti di forze politiche, in merito alla situazione igienico-sanitaria di via Eroi di Cefalonia. Alcune precisazioni sono dovute al fine di comprendere fino in fondo le ragioni delle doglianze dei cittadini che abitano in quella zona, ma soprattutto al fine di individuare le cause che le determinano e le possibili soluzioni al problema. Purtroppo come in altri casi accade che problemi generati da altre situazioni si riversino sull’Asm, in una logica per cui li dove non si riesce a risolvere il vero problema a monte che sia l’Asm a intervenire.
Faccio un esempio che va oltre la situazione di via Eroi di Cefalonia. Nel centro storico della città da tempo, anni, c’è la cattiva abitudine, da parte di molti cittadini del quartiere, di abbandonare buste di rifiuti agli angoli delle strade, in prossimità dei cestini getta carte, determinando situazioni in sfregio al decoro urbano, a maggior ragione in prossimità di luoghi simbolo della nostra comunità. Ogni giorno l'operatore di servizio è costretto alla caccia del tesoro per ripulire la zona dai rifiuti di ogni tipo. Eppure, in piazza Mazzini e via Altamura, in prossimità del centro storico, ci sono due isole interrate in cui si potrebbero conferire i rifiuti. In questo caso c’è qualcuno che imputa all’Asm tale situazione di oggettivo disagio, dimenticando che la nostra azienda non si occupa di sanzionare comportamenti scorretti da parte dei cittadini.
Forse è il caso che gli organi deputati al controllo del territorio inizino a sanzionare simili comportamenti in una logica di collaborazione. Sarò ancora più chiaro: è ora che la Polizia municipale inizi a fare le multe a quei cittadini che deturpano il nostro centro storico con i loro comportamenti incivili. Basterebbe posizionarsi, nelle prime ore della giornata, nei vicoli del centro storico per individuare gli autori.
Stessa cosa per le feci canine, ci sono zone privilegiate dai possessori di cani, in prossimità di viali, zone più buie, marciapiedi di scuole, poco frequentati nelle ore serali. Sono convinto che un’azione di prevenzione e repressione al tempo stesso porterebbe a diminuire sensibilmente la presenza di deiezioni, migliorare le condizioni dei marciapiedi e garantire migliori condizioni igienico-sanitarie non solo per i cittadini ma per gli stessi cani, in considerazione del fatto che le feci canine sono infestate di parassiti dannosi per l’uomo e gli stessi animali.
Sono fermamente convinto che solo dalla collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, Asm, vigili, cittadini, possa nascere la soluzione di alcuni problemi e non, “all’italica maniera”, pensando che quando il problema si presenta è bene che qualcuno lo risolva subito, l’Asm in questo caso, e domani, invece, chi vivrà vedrà.
Il caso di via Eroi di Cefalonia si pone in questa logica, il cittadino se la prende con l’Asm, che non pulisce. Cosa dovremmo pulire? Qual è il problema in quella via? Perché persiste e non si risolve? È davvero colpa della pigrizia o dell’umore dell’operatore di zona? Gentile Direttore, la invito a mostrare una foto panoramica della zona in questione, perché in questo modo sarebbe possibile, per tutti i lettori, capire cosa succede in quella strada.
Ebbene, interclusa tra palazzi e villette a schiera, vi è un’area PRIVATA, non recintata, abbandonata ed incolta. Quell’area è spesso oggetto di scarichi abusi di rifiuti di ogni genere, ricettacolo di carte e bottiglie che si incastrano tra la fitta vegetazione infestante. Spesso, quando c’è vento soprattutto, quelle carte e bottiglie si riversano sulla pubblica via, via Eroi di Cefalonia per l’appunto. Di qui le lamentele del cittadino, che chiede all’Asm di intervenire sempre di più ma dimenticando che l’operatore in nessun modo può intervenire per garantire la pulizia di un’area che NON è pubblica.
Penso che sia arrivata l’ora di porre rimedio al problema partendo dalla causa, l’area abbandonata. E’ utile che l’Amministrazione proceda con un’ordinanza per intimare al proprietario di quell’area la messa in sicurezza della stessa, attraverso una recinzione che impedisca l’abbandono di rifiuti e che gli stessi, a poco a poco, si riversino sulla pubblica via. Qualora la proprietà non dovesse mettere in atto quanto prescritto dall’ordinanza, procedere con la bonifica in danno. Solo a quel punto l’Asm sarà ben felice di intervenire, bonificare l’area dai rifiuti, derattizzarla ed evitare disagi ai cittadini che vivono nella zona.
La logica dello scarica barile non mi appartiene, sono impegnato quotidianamente, con la fiducia del sindaco, la collaborazione con la direzione e l’area tecnica aziendali, per superare i nostri limiti e migliorare, sempre più, i nostri servizi. Al tempo stesso, non mi stancherò mai di ripetere e di praticare, è sempre più necessario creare quelle sinergie tra istituzioni e tra queste ultime e i cittadini, non solo per avere una città sempre più pulita ma una città sempre più a misura di chi la abita».
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