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Spiagge, petizione-diffida dei Comunisti italiani Contro lo scempio del territorio e le concessioni senza freno ai privati
15 settembre 2003

Il partito dei Comunisti italiani ha indetto una petizione popolare - diffida per la revoca o sospensione di concessioni di spiagge a privati (vedi lidi scoglio d'Inghilterra e Bahia); l'adozione del piano della costa; l'attivazione dei servizi comunali per le spiagge libere; il libero transito lungo la costa; l'incentivazione della formula della spiaggia libera con servizi. Questo il testo della diffida: “Il Comune di Molfetta, a differenza di altri Comuni, con colpevole ritardo già di due anni, non ha ancora adottato il piano della costa (del. Regione Puglia 319/2001), per stabilire cosa si può fare e cosa non si può fare su ciascuna spiaggia. Il piano deve individuare la fascia costiera balneabile e tipizzarla come spiaggia libera; spiaggia libera con servizi; lido attrezzato; stabilimento balneare; pedane a terra. Non meno del 60% delle spiagge deve rimanere di libera fruizione dei cittadini. Il Comune di Molfetta ignora la programmazione ed incentiva la precarietà e la improvvisazione, che contraddistingue gli interventi sulle nostre spiagge. Mancano regole certe per gli operatori e per i cittadini. In tal modo, senza avere adottato un piano delle spiagge (e di comparto), e senza sapere se è possibile e lecito, ha rilasciato una concessione per uno stabilimento balneare, di fatto privilegiando speculativamente un suolo. La Regione Puglia, in mancanza del piano della costa, che stabilisca la tipizzazione, se ad uso pubblico o in concessione della costa balneabile, non ha il potere di rilasciare concessioni in uso, neppure temporaneo. Il Comune di Molfetta non applica la ordinanza regionale 21/5/2003, n. 1, poiché: nelle spiagge libere a) non garantisce il servizio di salvataggio; b) non segnala e delimita gli specchi acquei antistanti le spiagge libere con una linea di gavitelli di colore rosso/arancione; c) non segnala il limite delle acque sicure (- 1,60 metri) per i non esperti di nuoto con posizionamento di gavitelli di colore bianco; d) non garantisce l'accesso al mare da parte delle persone disabili, predisponendo idonei percorsi perpendicolari alla battigia. Il Comune di Molfetta, inoltre, nelle spiagge in concessione agli stabilimenti balneari o ai privati a) non esegue i controlli e gli interventi per rimuovere ogni abusiva recinzione lungo la fascia di spiaggia (battigia) ampia non meno di metri 5 che va destinata esclusivamente al libero transito di tutti i cittadini, ma che è di fatto interdetta all'uso pubblico. Per coniugare la valorizzazione turistica della costa con i diritti dei cittadini, occorre privilegiare la formula della "spiaggia libera con servizi" rispetto alle spiagge in concessione, in modo da permettere di erogare servizi (nolo sdraio ed ombrelloni, ristorazione, cabine, docce e servizi igienici) lasciando ai bagnanti libero e gratuito l'accesso alla spiaggia. I Comunisti italiani chiedono che: a) le concessioni di spiagge a stabilimenti balneari (che hanno escluso il preesistente diritto dei cittadini alla libera balneazione), rilasciate di recente, in mancanza del piano della costa, vengano revocate o non prorogate; b) il Comune provveda * alla adozione del piano della costa individuando le spiagge balenabili; * alla attivazione dei servizi di sicurezza dei bagnanti delle spiagge libere, fruibili da tutti i cittadini; * a rimuovere ogni impedimento al libero transito della battigia frapposto da privati, anche concessionari di spiagge; * alla incentivazione della formula della "spiaggia libera con servizi", anziché della spiaggia assegnata in concessione esclusiva; * ad una seria programmazione, conforme al prgc, e per la valorizzazione turistica della costa senza privatizzarla, e per la libera fruizione dei servizi balneari da parte dei cittadini.
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