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Show di Pino Amato in consiglio comunale: passa ad An e attacca i dissidenti. La replica di Sebastiano Gadaleta a Quindici
19 novembre 2007

MOLFETTA - La novità (le altre cose erano tutte previste e annunciate nei giorni scorsi) del consiglio comunale di questa mattina è stato lo «show» di Pino Amato che ha annunciato il suo passaggio ad An e attaccato i dissidenti che hanno lasciato il partito perché non accettavano la sua adesione. Amato dichiara che la sua scelta, «maturata con decisione e convinzione - ha detto in aula -, è stata determinata da un percorso iniziato ad agosto di quest'anno e dopo una lunga pausa di riflessione. Periodo in cui è successo di tutto e di più, ma tutto ciò, invece di spaventarmi mi ha galvanizzato ad andare avanti, perché notoriamente sono e lo sarò sempre un acceso sostenitore del confronto politico, che ritengo sia fisiologico nei partiti, in particolar modo in un grande Partito quale è Alleanza Nazionale. Anche se in alcuni frangenti si è trasceso in ignobili attacchi personali, che sfido chiunque ad accettare, da parte di alcuni cosiddetti “dissidenti”, che oltretutto tradendo i valori della vera destra non hanno avuto il coraggio di combattere per le proprie idee all'interno del Partito, sfogando le proprie frustrazioni in maniera vile ed anonima nei commenti su la stampa on- line. Attacchi provenienti da personaggi che, artatamente hanno usato ogni mezzo pur di preservare un potere finalizzato a non si sa cosa, e quel che è peggio strumentalizzando i giovani ed inculcando loro la cultura della denigrazione gratuita. Personaggi che dichiarandosi di destra e facendo i profeti mai in Patria, hanno negli anni scorsi votato, fatto votare e quindi fatto eleggere un Sindaco di sinistra; non si capirà o si saprà mai cosa sia potuto succedere, strano molto strano! A quel o quei personaggi, voglio ricordare che siamo in democrazia, e in democrazia il consenso da autorevolezza, consenso che non si conquista, scrivendo articoletti incomprensibili e schizzo frenici sui quotidiani, ma operando tra la gente e per il bene della gente e non in corso Umberto ed in taluni bar, o forse il loro essere tronfi li acceca così tanto, da non far capire nulla, non solo della politica ma anche della vita. Di essi e di tutto ciò che hanno fatto, fanno e faranno non voglio più parlare, anche perché questa gente non merita menzione alcuna. Peccato per essi, l'obbiettivo non l'hanno raggiunto, in quanto, con alcuni giovani militanti ed altri di fresco ingresso nel Partito, si è aperto un confronto democratico e leale, pur rimanendo rispettosamente ognuno con le proprie idee, ma tutti insieme uniti con un unica convinzione e cioè che l'avversario politico è il centrosinistra e non il militante di AN, sono pronto quindi, ad iniziare un percorso con quei giovani per fortuna non ancora contaminati da strane culture disfattiste». Poi elenca e ringrazia i suoi padrini politici: «il mio ingresso, visto sotto l'ottica della crescita del Partito, è stato voluto fortemente dal Presidente del circolo Territoriale di Alleanza Nazionale, l'avv. Ciccio Armenio, dal Presidente Provinciale Tommy Attanasio, dai Consiglieri del gruppo Consiliare Lele Sgherza e Rino Lanza, a tutti loro non posso esimermi dal ringraziare». E fra questi scopre anche l'on. Amoruso, regista dell'operazione (come “Quindici” ha rivelato fin da primo momento), che ora cerca di smarcarsi: «grazie anche al Coordinatore regionale di Alleanza Nazionale, On. Adriana Poli Bortone ed a l'On. Francesco Amoruso, che sicuramente sarà il mio Parlamentare di riferimento». E non poteva mancare un atto di sottomissione al sindaco Azzollini, come tutti i consiglieri di maggioranza: «Sindaco, oggi AN è più forte che mai, ed ha rafforzato la lealtà e la fiducia nei confronti suoi e della coalizione, grazie al lavoro che sta svolgendo il Presidente Armenio, il direttivo ed il gruppo consiliare». Poi annuncia l'adesione di personaggi di “peso politico”: «ci sono tante tantissime adesioni al Partito di personaggi, ed alcuni di notevole peso politico, che si erano allontanati negli anni precedenti (il riferimento è a De Nicolò già presidente della Molfetta calcio e a ….), perché in disaccordo con la linea politica dei precedenti dirigenti locali». Infine un'ultima adulazione al presidente locale e un attacco al giovane Stefano Gadaleta, che ha lasciato il partito perché contrario proprio all'ingresso di Amato: «un grazie particolare all'avv. Ciccio Armenio a cui va tutta la mia fiducia e stima, egli è una persona che ritengo di sani principi di lealtà trasparenza e moralità, che ha dato, cosa rara nella politica Italiana, un forte segnale di non attaccamento alla poltrona, dando le dimissione da Consigliere Comunale per lasciare il posto ad un giovane di cui, purtroppo si sono perse le tracce. Caro Ciccio spero di non deluderti!». Il consigliere comunale Sebastiano Gadaleta, dichiaratosi indipendente da An, ha replicato alle accuse di Pino Amato con questa dichiarazione a Quindici: «In merito alle dichiarazioni del consigliere Amato ritengo innanzitutto doveroso esprimere il mio augurio per l' entrata in An, ma soprattutto per il progetto politico che sta portando avanti insieme a Ciccio Armenio, Lele Scherza e Rino Lanza. Non condivido in alcun modo il nuovo corso di An per una pluralità di motivi arcinoti alla Città, ma non per questo mancherò mai di rispetto ad una forza politica di maggioranza. Auspico che quanto prima la si smetta con accuse, attacchi personali e sterili polemiche verso chicchessia. Spero che con questo intervento di Amato, con le ultime punzecchiature, si concluda questa vicenda. Coerentemente con quanto appena detto mi astengo dal rintuzzare ogni singola accusa (poco velata a dire il vero) verso una comunità politica di cui faccio parte e che rispetto profondamente. Non entro nel merito delle "insinuazioni" non conoscendo i fatti e non sentendomi per nulla colpito dalle affermazioni del Consigliere Amato. Piuttosto chiedo si rispetti la scelta politica dei cosiddetti dissidenti, non criticabili per il solo fatto di condividere la linea dei dirigenti aennini. Non credo che qualcuno abbia "tradito i valori della destra" né che le proprie idee le si possa esprimere solo all'interno di An né che qualcuno possa aver strumentalizzato i giovani, oramai ex, di An. Chi conosce veramente noi giovani sa della nostra forte autonomia intellettuale e politica! Non siamo "ragazzetti" sprovveduti che seguono pedissequamente ed acriticamente i "grandi", ma siamo giovani volenterosi, preparati, capaci di attrarre consenso e prendere decisioni autonome andando contro tutti senza alcun timore reverenziale. Non posso che esprimere soddisfazione per la nascita di un nuovo gruppo di giovani di An che non potrà che rinforzare e arricchire ancor più il mondo giovanile di centrodestra. Penso che tutti i giovani di centrodestra aspettino con "ansia" il confronto politico con questi giovani aennini che hanno sposato il progetto di una destra moderata e moderna. Per quanto concerne l'affermazione sulla mia persona, non mi tange minimamente. La polemica rientra nel gioco politico, ma non capisco a cosa si riferisca, non so se ad una poca visibilità giornalistica, che cedo ad altri per fatti ben più importanti e scabrosi, oppure ad una "presenza forte" nel Palazzo", a cui non tengo volendo solo dare il mio umile contributo per migliorare la mia Città».
Autore: Michele de Sanctis jr.
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