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Sfrattata l'associazione sordomuti Rigettata la richiesta di usucapione della sede di via Tattoli
15 luglio 2004

Appello dell'associazione sordomuti, sfrattata dalla storica sede di via Tattoli e costretta a un forzato nomadismo. L'associazione sordomuti "Padre Luigi Aiello" aderente all'Ente Nazionale Sordomuti ha tenuto una conferenza nella sala Zagami del Comune di Molfetta per esporre la situazione di grande disagio che sta vivendo. L'associazione è stata sfrattata dalla sua sede storica in via Tattoli,11. La sede fu donata nel 1945 da Susanna Pansini De Lago. Ci sono stati vari tentativi da parte dell'associazione di chiedere l'acquisto per usucapione dei locali di Via Tattoli, ma il Tribunale di Trani ha rigettato la domanda. La sentenza è stata accolta in toto dalla Corte d'appello di Bari agli inizi di quest'anno, unica nota positiva è la compensazione delle spese. Così gli audiolesi hanno iniziato la loro attività di nomadismo verso i locali che si trovano in Corso Umberto. I diritti che l'associazione ha acquisito nel tempo sono svaniti e ne paga le conseguenze una categoria indifesa. Agli audiolesi è stato sottratto tutto. Non bisogna dimenticare che due anni fa fu disposta la sospensione delle iscrizioni dei sordomuti alla scuola "Apicella" e quest'anno c'è stata la sospensione anche per gli udenti. E' stato negato ai sordomuti il diritto di istruirsi e di potersi integrare nella società. L'Ente Nazionale Sordomuti è stato sempre un punto di riferimento per l'associazione Padre Aiello. Presenti nella sala il dirigente nazionale comm. Nicola Dentamaro, regionale cav. Giovanni Picciarelli e provinciale cav. Nicola Colonna, tutto il quadro dirigente dell'Aiello: Mario Gianlongo, cav. Vito Giuseppe Poli presidente, Vincenzo Gagliardi vice presidente, i consiglieri Michele Verzellini, Giuseppe Petruzzella, Maurizio Sirena. Presenti anche i delegati provinciali cav. Pasquale Roncone e Rocco Morese. Il sindaco della città, Tommaso Minervini si è assunto l'impegno di seguire il ricorso inoltrato dall'E.N.S alla Corte di Cassazione. Mario Gianlongo dell'associazione "Padre Aiello" ha concluso dicendo: "Il cerchio si è chiuso, non c'è più nulla da sottrarre. Ma l'E.N.S. non si fermerà, continuerà a lottare". Alessandra Palmiotto alessandra.palmiotto@quindici-molfetta.it
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