“Salviamo l'ospedale di Molfetta”. Giorni decisivi per la decisione della Regione
Il sindaco Natalicchio lancia un nuovo appello. Martedì 5 aprile alle ore 10 si riunirà a Bari la Commissione Sanità del Consiglio regionale per esprimere il parere sul Piano di riordino ospedaliero. I numeri del reparto di Cardiologia che è stato tagliato con Urologia, Pediatria e laboratorio di analisi
MOLFETTA - Martedì 5 aprile alle ore 10 si riunirà a Bari la Commissione Sanità del Consiglio regionale della Puglia per esprimere il proprio parere obbligatorio e non vincolante sulla Deliberazione n.161 del 29.02.2016 “Regolamento regionale: ‘Riordino ospedaliero”. La Commissione ha chiuso la fase delle audizioni a cui hanno partecipato anche il Comune di Molfetta e il Comitato Civico in difesa dell'ospedale e della sanità pubblica.
“La battaglia del Comitato e quella del Comune sono pienamente unite verso lo stesso obiettivo: difendere e valorizzare il nostro Ospedale e impedirne l'evidente e incomprensibile declassamento in corso”, spiega il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio, che nelle ultime settimane ha partecipato all'audizione dei Comuni con l'Anci e all'assemblea dei sindaci della Asl presentando lettere e documenti che dimostrano la produttività dei reparti del nostro ospedale che invece per i tagli imponenti a cui è stato sottoposto sarà ridotto a 76 posti letto (da 101).
“In tutte le sedi – aggiunge - ho a lungo insistito sulla assoluta inappropriatezza dei tagli subiti da Molfetta. Perdiamo un reparto storico e perfettamente funzionante di Urologia. Un ambulatorio di Pediatria attivo, specialistico, assai frequentato e indispensabile anche al nostro Pronto Soccorso, in un'area quella del nord barese con zero posti letto di Pediatria, che causerebbe un accentramento dei bisogni pediatrici sul capoluogo, sovraffollato e distante. Perdiamo ingiustificatamente 8 posti letto in Chirurgia, nonostante il reparto abbia i numeri di produttività più alti dell'intero barese. E anche il laboratorio di analisi, andando a rallentare così il buon funzionamento dei reparti e delle sale operatorie”.
Il sindaco Natalicchio torna su un altro reparto importante, quello di cardiologia, il cui apporto per il nostro ospedale, come ha dimostrato un recente fatto di cronaca, contribuisce a salvare vite sui codici rossi che arrivano al nostro Pronto Soccorso.
“Un altro taglio – evidenzia - che riteniamo sconsiderato e inaccettabile. La nostra Cardiologia è un reparto autonomo con 8 posti letto. I ricoveri sono, in media, uno al giorno: 368 nel 2015, 383 nel 2014. La presenza media di malati è stata di 5,25 al giorno nel 2015 e 5,81 nel 2014. I medici in servizio sono 8 e gli infermieri presenti in quantità adeguata ad assistere i malati del reparto.
Vengono effettuati circa 100 impianti all’anno di Pacemaker definitivi e Defibrillatori Automatici impiantabili. (unico centro nel territorio del Nord barese), vengono eseguiti ogni anno circa 700 controlli di pacemaker e defibrillatori per pazienti residenti e non residenti (unico centro nel territorio del Nord barese) e circa 1000 ECG Dinamici delle 24 h e holter pressori. Nel 2015 sono state effettuate circa 26.000 prestazioni ambulatoriali per Pronto Soccorso, Reparti e pazienti afferenti tramite CUP. La Cardiologia di Molfetta è inserita nella rete STEMI per la diagnosi e la terapia dell’Infarto acuto a più alto rischio nonché nella rete Dipartimentale per le Sindromi Coronariche Acute, garantendo al cittadino assistenza efficace e tempestiva. Gli 8 posti della Cardiologia di Molfetta, da piano, sarebbero spostati all'Ospedale San Paolo di Bari ma è necessario salvare almeno una cardiologia nel nord barese e Molfetta ha una storia pluridecennale, una equipe rodata, numeri alti. A Corato il reparto ancora non esiste e i posti letto, ad oggi, si trovano in medicina interna. La nostra richiesta è semplice: salviamo l'ospedale così com'è finché non sarà costruito il nuovo ospedale del nord barese. Ogni scelta diversa sarà una mutilazione e renderà il nostro ospedale più insicuro e più vicino a una possibile chiusura nei prossimi anni. Non possiamo accettarlo. Chiediamo una cosa al presidente Emiliano: un finanziamento certo, subito. Servono 80 milioni di euro per partire. La Regione ci dia certezze”.