GALATINA - Questa sera dalle 21.30 in Piazza San Pietro a Galatina (le) la sezione musica di Salento Negroamaro, rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce dedicata in questa sesta edizione all'Africa, prosegue con il concerto di Femi Kuti uno dei più interessanti e innovativi musicisti della nuova scena musicale africana.
Lokua Kanza, direttore artistico della sezione in collaborazione con Time Zones, ha selezionato per Negroamaro il meglio della musica africana dalle vecchie alle nuove generazioni da Cesaria Evora a Julia Sarr, da Youssou n' dour a Les Tambours de brazza.
Femi Kuti, è figlio del grande Fela Kuti -The Black President, che fu uno degli eroi del mondo nero negli anni Settanta e inventore dell'afrobeat. Sempre negli stessi anni, il figlio, Femi, subisce il fascino e l'influsso della musica e degli atteggiamenti rivoluzionari del padre. Le sue canzoni contengono forti accenti di critica sociale nei confronti dei regimi corrotti e dittatoriali dell'Africa. Per questo motivo è stato definito da molti un vero ambasciatore della nuova Nigeria e portavoce di una nuova Africa. Dal punto di vista musicale, Femi Kuti, ha ridisegnato e reinventato l'afrobeat aprendosi alle contaminazioni dell'hip hop e della musica elettronica. Il funky, il soul ed il jazz sono la linfa vitale per la sua musica ma a questi vanno aggiunti una straordinaria freschezza e vitalità delle composizioni costantemente aperte a nuove influenze. Grandi session percussive, capaci di portare allo stato di trance, ritmo africano trascinante e contagioso in un'esibizione colorata e festosa.
La sezione musica prosegue venerdì 28 luglio a Santa Maria di Leuca (ore 21.30 nel piazzale del Santuario), nell'ambito della manifestazione De finibus festae, con Fifito. Filomeno Lopes, in arte Fifito, è un giovane della Guinea Bissau, impegnato da anni, ai massimi livelli sociali e politici, nell'opera di riconciliazione sociale del suo Paese dilaniato dalla guerra. Grazie alla licenza in Teologia Fondamentale, al dottorato in Filosofia e Comunicazione Sociale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e alla perfetta conoscenza di ben sei lingue, ha pubblicato diversi libri, anche adottati come testi universitari, nonché alcuni CD. Da diversi anni è speaker ufficiale di Radio Vaticana, nella redazione in lingua portoghese. Alla fine del 2001 è stato a colloquio con Nelson Mandela e Desmond Tutu per studiare con loro lo sviluppo di iniziative musicali e di comunicazione destinate alla promozione del dialogo nell'Africa Sud – Sahariana. Come primo passo, i due notissimi personaggi hanno partecipato alle riprese del video musicale che Fifito sta realizzando. Fifito è anche uno straordinario conferenziere per giovani ed adulti sulla terzomondialità e sul dialogo interrazziale, oltre ad essere un artista coinvolgente e originale, grazie alle sue canzoni dai testi intrisi di forti valori cristiani ed umani e ad una musica dai ritmi trascinanti.
Domenica 30 luglio in Piazza Carlo Alberto a Diso, nell'ambito di Etnica... Diso Folk Festival, la sezione si chiuderà con il concerto di Dobet Gnahorè (Costa d'avorio).
Dobet Gnahoré è la nuova grande voce dell'Africa. Cantante, ballerina e percussionista della Costa d'Avorio ha ereditato la forza della tradizione “Bété” da suo padre Boni Gnahorè, maestro percussionista di Abidjan, componente del gruppo pan-africano Ky-Yi Mbock. Il suo cd d'esordio Ano Neko (2004) comprende composizioni basate sulle polifonie tradizionali africane e canti etnici contaminati da arrangiamenti e suoni più moderni. Una miscela di elementi sonori e ritmici, dalle melodie mandingue alla rumba congolese, dal ziglibiti ivoriano al bikoutsi camerunense, dall'hig-life ghanese ai cori zulu, dai canti betè ai canti pigmei centraficani. Dobet interpreta le proprie composizioni in differenti lingue africane Betè, Fon, Baoulè, Lingala, Wolof, Malinkè, Mina e Bambara, oltre che in francese e in inglese.
Cinema del Reale - Premio Salento/Africa
Sempre questa sera, alle 21, prosegue al Palazzo Marchesale di Galatone la terza edizione del Cinema del Reale che rientra nel programma di Salento Negroamaro, rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce.
Cinema del reale è una festa, organizzata da Big Sur in collaborazione con il CICT-UNESCO e diretta da Paolo Pisanelli, dedicata al cinema più spericolato, curioso, inventivo che si possa vedere in Italia, fatto da autori e opere audiovisive che offrono descrizioni e interpretazioni personali e singolari delle realtà passate e presenti del mondo e che rivelano generi documentari differenti: film sperimentali, film-saggio, diari personali, film di famiglia, grandi reportage, inchieste storiche, narrazioni classiche, racconti frammentari.
Venerdì 21 luglio con “Afrique au feminin” si chiude la tre giorni dedicata alla selezione delle pellicole africane curata dal produttore Toussaint Tiendrebeogo.
Si parte alle ore 21.00 con L'autre mal di Tahirou Tasséré Ouédraogo (durata 24' - Burkina Faso 2004)
Rakiéta, vittima di un matrimonio forzato con l'anziano Wandaogo, coltiva in segreto il suo amore per il giovane Ousmana. Ma quando il marito si ammalerà gravemente di malaria, Rakiéta metterà da parte i suoi sentimenti per adempiere ai doveri di moglie e figlia. Grazie alle sue cure Wandaogo guarirà, ma il destino prenderà altre strade e Rakiéta riuscirà a fuggire da un matrimonio che la imprigiona.
Alle ore 21.30 si terrà la cerimonia di consegna del premio Salento/Africa che andrà a all'Ambasciatore del Niger all'UNESCO Inoussa Ousseini, al ministro della Cultura del Niger Oumarou Hadary, al direttore Generale della Cinematografia del Niger Abdoul R. Mahamane, ai registi Raso Ganemtoré, Sembene Ousmane (considerato il padre del Cinema africano) e Pierre Yameogo, alla regista del Niger Rahmatou Keita e al produttore Sanvi Panou.
Sembene Ousmane nasce a Ziguinchor, Casamance, nel 1923. È considerato il padre storico del cinema africano ed è conosciuto come uno degli artisti più completi dell'età contemporanea in quanto poeta, romanziere e regista. Nel 1956 intraprende l'attività di scrittore pubblicando Le Docker noir, cui fa seguito, nel 1960, Les bouts de bois de Dieu. A 38 anni, studia cinema presso lo studio di Gorki a Mosca. Nel 1962 realizza il suo primo cortometraggio Borom Sarret. I numerosi film che seguono, rappresentano delle testimonianze della società africana contemporanea.
Rahmatou Keita nasce a Niamey, in Nigeria. È la figlia di un Sahel. È Fulani, Songhoy e Mandingo, ama definirsi l'essenza stessa dei Sahel. Dopo gli studi in Filosofia e Linguistica a Parigi inizia la carriera giornalistica prima di lanciarsi con successo nella televisione. Cronista, presentatice di telegiornali, conduttrice televisiva e reporter, dal 1988 al 2000 collabora con emittenti televisive francesi. Nel 1993 lascia la TV per dedicarsi alle sue passioni: la scrittura e il cinema. Pubblica Sdf senza fissa dimora nel 1993 e lo stesso anno si dedica alla direzione di documentari. Al'lèèsi… un attrice africana è il suo primo lungometraggio.
Alle ore 22.00 Yeelen di Souleymane Cissé (durata 105' - Mali 1987 )
In un epoca senza tempo del mito e della leggenda, Yeelen, “la luce”, apre lo sguardo sulla terra dei Bambara attraverso il percorso spirituale di Niankoro, discendente di una lunga stripe di maghi. Comunicazione e poteri soprannaturali sono il prezioso bagaglio di tradizione che mette l'uno contro l'altro padre e figlio: il loro inseguirsi, il loro scontrarsi e annientarsi, per lasciar spazio a nuove e più genuine generazioni, sono l'anima dell'opera di Cissè, considerata un capolavoro del cinema africano.
Alle ore 23.50 l'ultima proiezione con Si-Gueriki, la reine mère di Idrissou Mora-Kpai (durata 63' - Benin 2002)
Si-Gueriki (La Regina madre) è la storia del confronto di un giovane uomo con la sua storia, le sue radici, la sua cultura. È un film intimo e personale, uno sguardo dall'interno su certi aspetti di una cultura molto antica. Ma è anche l'incontro tra un uomo e le sue due maman.
La serata finale di sabato 22 sarà dedicata agli sguardi "occidentali" sull'Africa: accanto alla proiezione di film di grandi maestri ci saranno opere di filmaker italiani e il cinema "turistico" di famiglia sull'Africa,dagli anni Trenta agli anni Sessanta. Alle 21.45 si terrà inoltre la consegna del premio Cinema del Reale.
Il Palazzo Marchesale ospita inoltre tre mostre Bambini d'Africa, Fotografie di Giacomo Pirozzi a cura di Mauro Marino, Archivinediti a cura di Maurizio Buttazzo in collaborazione con Archivio di Cinema del reale che raccoglie le immagini, tra gli anni '50 e '70, di tre fotografi leccesi, Adriano Barbano, Pino Carlino e Paolo Maggiore, recuperate dagli archivi di famiglia, ristampate e già parzialmente esposte. Istantanee di vita quotidiana della “gioventù leccese” degli anni Sessanta che viveva il passaggio da una società contadina a una di benessere e di consumo e I dischi di zia Lucia a cura di Erik Chilly, sonorizzazioni di Giovanni Renna, una raccolta di 45 giri, è il diario musicale e dell'immaginario di una famiglia di provincia negli anni Sessanta.
Quest'anno Cinema del reale, in collaborazione con Documè, aderisce al Docuday 2006, una festa per diffondere il cinema documentario e proiettarlo nelle piazze italiane (www.docume.org)
Continua inoltre l'attività dell'Archivio di cinema del reale costituito a Lecce, un progetto ideato da BIG SUR che ha incontrato l'adesione e sarà sostenuto dalla Provincia di Lecce in collaborazione con DOC IT, Associazione documentaristi italiani, CINETECA COMUNALE DI BOLOGNA, ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO e HOME MOVIES.
L'archivio di cinema del reale è finalizzato alla raccolta, alla promozione e diffusione di opere cinematografiche e video inerenti al “cinema del reale”. Svolge attività nel campo degli audiovisivi (cinema, video, multimedialità) per favorire la costruzione di una memoria collettiva sulle realtà del mondo, dedicando particolare attenzione alle opere che raccontano aspetti sociali, ambientali, politici e culturali delle realtà italiane e dei paesi del Mediterraneo. Una sezione dell'Archivio è dedicata interamente al Salento e alla raccolta di documenti audiovisivi (film, video, fotografie, registrazioni audio) riguardanti il territorio e tutto ciò che riguarda la trasformazione del paesaggio fisico, sociale e culturale salentino.