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Rifiuti “porta a porta” inversione di tendenza del comportamento degli operatori addetti alla raccolta a Molfetta. Ma la città è ancora sporca “Quindici” propone di diffondere alla stampa un bollettino periodico delle multe e la tolleranza zero per gli sporcaccioni
07 settembre 2017

MOLFETTA – Raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta” a una prima svolta a Molfetta? E’ la domanda che il cronista si pone quando scendendo di casa al mattino vede i mastelli rimessi in ordine dopo lo svuotamento da parte degli addetti dell’Asm, come mostra la foto.

Merito di qualcuno degli operatori ecologici diligente che svolge il suo lavoro in modo decoroso: invece di buttare in un angolo il mastello vuoto e aperto (col rischio che quando piove si possa riempire di acqua) offrendo uno spettacolo indecente di questi contenitori sparpagliati per terra fino a quando i proprietari non li riportano in casa?

Oppure un ordine di scuderia dei dirigenti dell’Asm, che hanno compreso che lasciare i mastelli svuotati in ordine e incolonnati, oltre al decoro comporta anche un fattore educativo nei confronti dei cittadini, invitandoli ad usare di più i contenitori e meno le buste contenenti i rifiuti di ogni tipo?

Ci auguriamo che si tratti della seconda ipotesi e che questa sia un’inversione di tendenza del comportamento degli operatori. In realtà anche gli addetti al servizio vanno educati a svolgere il loro lavoro con puntualità e precisione. Ad esempio, ci sono degli operatori ecologici che al lungomare, tirano giù le bottiglie dal marciapiede o dal muretto e le rompono con la ramazza, lasciandole lì in attesa della spazzatrice automatica. Una cosa incredibile, che il cronista, in giro per la città, ha visto fare regolarmente, per fortuna solo da qualcuno e non da tutti (foto).

Non si rendono conto questi operatori che la spazzatrice non è in grado di raccogliere tutti i frammenti di vetro che restano per terra con pericolo di forature per le gomme delle auto e di possibili lesioni per chi dovesse accidentalmente scivolare o cadere per terra?

Non abbiamo più notizie di multe agli zozzoni che lasciano le buste dell’immondizia un po’ dovunque e in particolare vicino ai cestini sparsi in città e destinati a raccogliere piccoli rifiuti, e non rifiuti indifferenziati. E’ stato solo un fuoco di paglia, per lanciare la nuova amministrazione comunale? Speriamo, invece, che avvengano regolarmente. “Quindici” propone di prendere l’abitudine di emettere un bollettino periodico delle multe da diffondere alla stampa (ovviamente in forma anonima, siamo stati sempre contrari alla gogna). In questo modo ci sarebbe un vero deterrente per gli sporcaccioni irriducibili, che vanno ridotti alla ragione con la tolleranza zero. I cittadini zozzoni vanno rieducati se vogliamo vedere una città pulita e non leggere più cartelli posti sulle piante che ornano qualche bar cittadino (vedi foto): “no pipì sui vasi”. Si legge anche questo a Molfetta, per il… piacere dei turisti. Ci sono poi cittadini educati, ma esasperati che mettono davanti ai cestini cartelli volgari (che abbiamo fotografato, ma non pubblichiamo, per rispetto alla decenza), che dimostra lo stato di irritazione di tante persone perbene che rispettano le regole e non vogliono vedere una città ridotta a una pattumiera.

La tolleranza zero sarebbe una politica amministrativa apprezzabile, l’altra quella del blitz dei primi giorni, che era necessario dopo l’inerzia del commissario che aveva ridotto la città ad una enorme pattumiera, risulterebbe solo una sceneggiata, una trovata propagandistica che lascia il tempo che trova e la città sporca, come lo è tuttora.

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