Regionali, la sfida dei molfettesi tra conferme e colpi di scena
Al via la campagna elettorale per le regionali di maggio, l'assessore regionale Guglielmo Minervini scioglie le riserve e si candida ma i rapporti col Pd restano tesi: possibile un impegno con Sel? Tammacco appoggia Emiliano e si candida con Realtà Italia di Olivieri. Dovrebbe restare ai box Piero de Nicolo. In campo anche Leonardo Siragusa e Serena la Ghezza. Concreto il rischio che nessun molfettese venga eletto
Si avvicina la sfida per le regionali di maggio e a Molfetta candidati e partiti mettono a punto le ultime strategie per impostare una campagna elettorale che si preannuncia lunga e turbolenta. Tra pochi giorni il toto nomi terminerà e avremo finalmente la lista ufficiale dei candidati ma è facile prevedere già alcune clamorose sorprese. La prima e più rilevante riguarda Saverio Tammacco che potrebbe addirittura aderire alla lista civica Realtà Italia, che fa riferimento a Giacomo Olivieri e Tommy Attanasio. Tammacco, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, 1.195 preferenze alle scorse comunali, uno dei punti di riferimento della destra cittadina potrebbe fare i bagagli e passare a sinistra per appoggiare Emiliano e candidarsi alla Regione. Una mossa clamorosa che avrebbe ripercussioni ovvie anche sugli equilibri politici cittadini e che il diretto interessato non ha ancora provveduto a smentire o confermare. I bene informati parlano di un grande locale in via Roma, che il quarantasettenne politico avrebbe già affittato per farvi la propria sede elettorale e intanto il collega consigliere di opposizione Mariano Caputo ha provveduto a sostenere pubblicamente la sua candidatura. La mossa più scontata sarà quella di un sostegno compatto di tutto il centrodestra non azzolliniano a Tammacco. Ninnì Camporeale e co. probabilmente praticheranno il voto disgiunto permettendo a Tammacco di non disperdere il suo tradizionale bagaglio di voti malgrado il cambio di casacca. Sempre a destra si attendono nuove da parte del sen. Antonio Azzollini. Non è ancora chiaro se l’ex sindaco opterà per un fedelissimo oppure rinuncerà a presentare un candidato qui a Molfetta convergendo su un barese. A sinistra scontato l’impegno di Leonardo Siragusa e di Serena La Ghezza lanciata in una lista pro Emiliano da Annalisa Altomare. Dovrebbe invece sfilarsi, all’ultimo minuto Piero de Nicolo dato da tutte le indiscrezioni impegnato in una lista di vecchi socialisti. L’ex presidente della Multiservizi preferirebbe dopo il terremoto legato all’incidente che ne ha portato alle dimissioni (l’assunzione a tempo determinato alla Multiservizi del figlio della consigliera comunale Raffaella Ciccolella), riassestare il proprio terreno di consenso e sostenere un uomo a sé vicino. Ma il nodo più rilevante riguarda Sel e Pd. Scontata fino a qualche giorno fa, la candidatura di Tommaso Minervini, già sindaco di Molfetta, politico dalla vecchia militanza socialista. Adesso invece sembrerebbe in forse. Il suo nome non convincerebbe Nichi Vendola che vorrebbe optare su un altro candidato., forse l’altro Minervini. Ma Tommaso ha fatto una fuga in avanti candidandosi ufficialmente. Ingarbugliata anche la situazione di Guglielmo Minervini. L’assessore regionale, ex sindaco di Molfetta, fresco competitor alle primarie del centrosinistra per la candidatura a governatore è da tempo in rotta col proprio partito giudicato troppo sbilanciato a destra e l’ascesa di Michele Emiliano ne avrebbe aggravato le divergenze. L’ultimo incidente in ordine di tempo sarebbe stata la bocciatura della legge elettorale proposta in consiglio e che prevedeva la doppia preferenza. Bocciatura consumatasi anche grazie a 15 franchi tiratori appartenenti alla maggioranza e che ha provocato lo sdegno della sinistra Pd. “Alla fine il copione della peggio politica è stato rispettato: col voto segreto, un pezzo della maggioranza, almeno 15 consiglieri, ha silurato ciò che difendeva in pubblico e cioè la doppia preferenza” ha commentato Minervini. Possibile dunque un suo impegno in un’altra lista? Altri candidati potrebbero arrivare da Rifondazione comunista, Noi con Salvini, Movimento Cinque stelle. Un quadro fluido in continua evoluzione, ma che numeri alla mano lascerebbe poche possibilità ai competitor molfettesi. La politica cittadini sembra affetta fa una pericolosa “frammentite” che sperpera i consensi offusca gli orizzonti strategici. Staremo a vedere ma una cosa è certa: con soli 50 eletti in consiglio serviranno una valanga di voti per occupare uno scranno nel parlamentino regionale. Con la presentazione ufficiale delle liste ne sapremo di più.
Autore: Onofrio Bellifemine