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Quei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza spesso calpestati dagli adulti
15 dicembre 2008

Facile oggetto di retorica e mistificazione, il tema dell'infanzia, come quello dell'adolescenza, rischia spesso di essere male e poco approfondito in nome di una mistificazione che, esaltandone in maniera esagerata gli aspetti più eclatanti e suggestivi, impedisce ed ostacola la reale conoscenza dei disagi, problemi e difficoltà ad essa collegati. E' innegabile l'atteggiamento di totale contraddizione che le società attuali, come facevano in parte anche quelle di un tempo, assumono nei confronti del bambino, ponendolo al centro di un sistema economico che lo vede consumatore ed usufruitore di merci e servizi ma emarginandolo ed escludendolo di fatto dai processi sociali e culturali che lo riguardano per confinarlo, nella migliore delle ipotesi, nel ruolo passivo di semplice oggetto di attenzione e tutela giuridica. Nel rapporto, delicatissimo, bambini-adulti, disarmonico e non paritario, prevale senz'altro l'atteggiamento protezionistico, decisionale e governativo di individui già interiormente organizzati nei confronti di un altri ancora in formazione e quindi più deboli, manipolabili, vulnerabili, facili ad essere addestrati e “colonizzati” in nome e per conto di una cultura elaborata e gestita esclusivamente proprio dal mondo adulto, quindi non specificamente tesa alla prevenzione, promozione e valorizzazione dell'infanzia ma solo alla cura ed all'emergenza. Che l'infanzia sia il centro di una propria rete sociale di relazioni, legami e significati in cui si operano e si subiscono influenze da analizzare ed interpretare e che essa sia senza dubbio portatrice di problemi ma anche di risorse è emerso nel recente meeting regionale “Molfetta Città Sana: Istituzioni in Rete per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza” tenutosi a Molfetta nella Fabbrica S. Domenico e organizzato dal Comune in collaborazione con la rete “Le Città Sane OMS”, la ASL BA, l'università degli Studi di Bari, l'università degli studi di Foggia, l'Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, le scuole elementari e medie cittadine. Ricordiamo che l'Associazione Rete Italiana Città Sane OMS, costituita nel 1995, alla quale aderiscono 128 Comuni, di cui 23 solo in Puglia, si fonda sulla strategia stabilita nel 1986 dalla Carta di Ottawa e promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per fornire, attraverso il Progetto Città Sane, uno strumento che sperimenti a livello locale il raggiungimento degli obiettivi della Salute per tutti ispirandosi a principi di equità, programmazione, partecipazione delle comunità, sostenibilità , attenzione all'assistenza di base. “Il coinvolgimento e la sinergia di enti locali ed istituzioni è fondamentale per la promozione e la salute dei bambini e degli adolescenti, realizzabile soprattutto attraverso progetti multidisciplinari” ha sottolineato nella presentazione del programma l'assessore Luigi Roselli, delegato al progetto “Città Sane dei Bambini” che ha anche ribadito come l'adesione dell'amministrazione comunale alla Rete Nazionale “Città Sane dei Bambini” sia “il tentativo di diffondere tra i cittadini la consapevolezza che la salute e il miglioramento della qualità della vita costituiscono le premesse per il più importante dei diritti dei bambini, il diritto al futuro”. A 19 anni dall'approvazione da parte dell'ONU della Convenzione internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, in concomitanza con la Giornata Mondiale del Bambino, l'evento è stato occasione di confronto e riflessione da parte di esperti, studiosi e gli stessi bambini che hanno aperto il convegno “facendo spazio alla cre-attività” con laboratori ed azioni all'aperto di pittura, ceramica, manipolazione dell'argilla, “cucina sana” e mostra di elaborati grafici per poi discutere e riflettere sul lavoro minorile dopo la proiezione, nella sala Finocchiaro, del film di Cinzia Th. Torrini “Iqbal”. Alle 15 nella sala conferenze, introdotto dall'assessore Roselli, è stato dibattuto il tema: “Il diritto alla salute: l'interesse superiore del bambino, prima priorità” da studiosi e relatori come il dott. Antonio Battista, coordinatore comitato tecnico- scientifico “Rete P u g l i e s e Città Sane OMS”, il dott. Cosimo Dam i a n o Ciannamea, d i r i g e n - te medico ospedaliero ASL BA, la prof.ssa Cinzia Germinario, associato di Igiene all'Università degli Studi di Bari, la prof.ssa Franca Pinto Minerva, preside della Facoltà di Scienze della Formazione all'Università degli Studi di Foggia, il prof. Giuseppe Palasciano, direttore della 1ª Clinica Medica “A. Murri” dell'Università degli Studi di Bari, il prof. Ruggiero Francavilla, ricercatore in Pediatria presso l'Università degli Studi di Bari, il dott. Vito Piazzolla, direttore del distretto socio-sanitario TRE ASL BA, la dott.ssa Caterina Salvemini, pediatra della Federazione Italiana Medici Pediatri. Gli interventi, tesi ad esaminare i vari aspetti del concetto globale di “salute”, in particolar modo quella dei bambini, hanno evidenziato la stretta connessione che esiste tra alimentazione, ambiente e stili di vita, e la necessità di “spostare l'attenzione dal sistema sanitario alle città come luogo di salute”: città, dunque, attente e responsabili, capaci di tutelare la salute pubblica con azioni intersettoriali ed iniziative atte a perseguire obiettivi di sicurezza, condizioni ambientali e solidarietà sociale. Importante il ruolo della scuola, delle università, degli ospedali in una rete che avvii, promuova e colleghi precisi piani di intervento, educazione, sensibilizzazione, determinanti per le scelte amministrative delle città. Alle 18 il concerto della Piccola Orchestra SuzuKi Allievi Violinisti diretto dalla professoressa Annalisa Andriani ha riscosso enorme entusiasmo ed ovazioni da parte del pubblico presente composto da addetti ai lavori ma anche e soprattutto da gente comune, genitori, nonni. Nella seconda giornata ancora mostra di elaborati grafici e nella sala Finocchiaro il workshop: “Promozione e tutela dei diritti dei bambini nelle scuole cittadine. Buone pratiche a confronto”, relatore la dott.ssa Merita Gini, mediatrice culturale 4° circolo didattico. Alle 11, dopo il concerto della scuola “ San D. Savio” il saluto finale dell'assessore ai Servizi sociali, Luigi Roselli, ha chiuso il convegno in un clima di entusiasmo e soddisfazione generale che conferma, ancora una volta, il ruolo prepositivo di Molfetta, città sensibile e consapevole, capace di cogliere ed accogliere i segnali di una nuova e più vitale coscienza cittadina. Per ragioni storiche e geografiche, secondo il prof. Giuseppe Palasciano, essa potrebbe diventare città guida di un progetto di salute più ampio che veda realizzata una rete della Magna Grecia con tutte le regioni del Sud che un tempo ne facevano parte per confrontare problemi ed esperienze e realizzare interventi comuni.
Autore: Beatrice De Gennaro
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