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Qualità della vita e sicurezza a Molfetta? Una ragazza aggredita e picchiata per strada da una coetanea, alla presenza di amici che filmano le scene e le diffondono sui social
immagine emblematica di un'aggressione ad un'adolescente
15 agosto 2020

MOLFETTA – L’allarme sicurezza per Molfetta non riguarda solo gli incendi notturni delle automobili, i furti di vetture e negli appartamenti, l’abusivismo, l’edilizia sulla costa e la cementificazione del territorio, la microcriminalità, droga compresa, ma anche episodi di bullismo e di indifferenza che non vorremmo sentire e tantomeno vedere.

Invece un grave episodio, stando alle immagini diffuse sui social, sarebbe avvenuto nella centrale via Edoardo Germano, la sera del 10 agosto ai danni di una ragazza adolescente afferrata da un’altra coetanea, trascinata per terra e colpita con calci e schiaffi e ripetutamente col cellulare alla testa.

Tutto questo sotto gli occhi di altri ragazzi che, invece di fermare l’azione violenta della ragazza, si sono limitati a filmare tutto e a mettere il video sui social e a diffonderlo nelle chat, ovviamente facendolo diventare virale dopo poche ore. La ragazza aggredita era in compagnia di un’amica, che quando è stata raggiunta dall’altro gruppo e ha visto l’aggressione, è rimasta immobile, atterrita, col timore che una sua possibile difesa dell’amica, si sarebbe ritorta contro di lei alla stessa maniera con calci e pugni.

Nessuno, nemmeno la ragazza aggredita ha, però, fatto denuncia ai carabinieri.

Sono passati anche automobilisti che, presumibilmente, hanno visto la scena, senza fermarsi. “Tu hai detto che sono una ribusciata!” è la frase della ragazza che aggrediva l’altra e che si sente nel video, ora rimosso.

Sull’episodio indagano i carabinieri che si serviranno anche delle telecamere presenti nella zona.

Si tratta di un episodio raccapricciante, che più del bullismo, ricorda certi regolamenti di conti della malavita. Il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, ha dichiarato di essere pronto a confrontarsi con i carabinieri, per collaborare nelle indagini.

Ma ci chiediamo: un’amministrazione che si preoccupa più dei cantieri perenni che della qualità della vita (malgrado qualche rivista, evidentemente, poco informata collochi la città al 14° posto in Puglia, ma le classifiche quando non vengono fatte con rigore lasciano il tempo che trovano) e dell’armonia di una comunità, non dovrebbe cambiare registro? Non basta istituire un servizio di consulenza psicologica, quando in città regna l’idea che tutti possano violare le regole e le leggi e perfino gli adolescenti pensano che si possa picchiare una ragazza per strada, restando impuniti.

Non sarebbe ora di affrontare seriamente la questione, senza diffondere ogni giorno comunicati elettorali di un gruppo di liste civiche senza politica e senza progetto per la città, tanto da essere pronte ad offrirsi elettoralmente al miglior offerente politico in termini di posti e poteri, cambiando casacca per opportunismo e sena vergogna?

E’ tempo di interrogarsi, prima che sia troppo tardi. Il sindaco Minervini, che sappiamo sensibile a questi problemi, non ritiene utile proporre una riflessione sulla reale qualità della vita a Molfetta, al di là di improvvisate classifiche?  

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