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Promemoria per il 2017. Gli errori nella gestione dei rifiuti: digestore anaerobico, compostaggio, progetti sbagliati, spreco di soldi pubblici, paralisi, vittoria delle lobby
06 gennaio 2017

MOLFETTA – Il problema della raccolta differenziata dei rifiuti e l’ospedale, insieme all’immancabile urbanistica, tanto cara al Pd e ad alcuni suoi esponenti, saranno i temi della prossima campagna elettorale per le elezioni amministrative a Molfetta. Il porto, poi, rappresenta un capitolo a parte.
L’argomento rifiuti, al pari dell’edilizia speculativa, sono stati i cancri più grossi del passato perché non si è voluto realmente porre rimedio a questi problemi, preferendo soluzioni pasticciate (suggerite anche dalle lobby che condizionano i partiti). Il risultato è stato quello di uno spreco di denaro pubblico tra contenziosi e scelte sbagliate, con l’effetto di problemi ancora in sospeso: paralizzare tutto e lucrare su interessi.
Esaminiamo anche questi aspetti nella carrellata di “Quindici” che serve come promemoria per il 2017
Per quanto riguarda i rifiuti, i progetti sbagliati stanno lì a dimostrare l’inefficienza e l’incapacità del centrodestra di affrontare e risolvere i problemi. E oggi c’è chi ha il coraggio di riproporli sotto forme diverse.
Prendiamo il caso del digestore anaerobico. Il progetto messo a gara ha avuto due validazioni negative, va rivisto. E sul luogo erano stati lasciati dei cumuli di compost, dai tempi di Mazzitelli (l’unico che ha avuto vantaggi dall’impianto di compostaggio fallito), che non rendevano cantierabile l'opera.
La vecchia amministrazione di Azzollini li ha lasciati lì, con un progetto pieno di problemi. Il centrosinistra è intervenuto spostando i cumuli (oltre 500mila euro investiti per farlo) e ora l'area è cantierabile e il progetto in revisione. Ma chi e come lo gestirà?
«L'impianto di compostaggio (foto) serve a Molfetta e il procedimento va presidiato – scrive l’ex sindaco Paola Natalicchio sulla rivista mensile “Quindici” -, ma vediamo di farlo scandendo la verità delle cose e non lasciando il centrodestra a raccontare la storia delle “opere pubbliche bloccate”. Le hanno progettate male loro, appaltate male loro e noi per 36 mesi abbiamo dovuto rimettere in piedi storie che erano infestate da errori, irregolarità e problematiche di ogni genere».

Se si continua a sbagliare (e le prospettive sono queste, almeno da quello che dichiarano possibili candidati alla carica di sindaco), Molfetta scenderà sempre più in basso, la gente avrà dimenticato i disastri e le macerie lasciate da Azzollini e magari riproporrà le stesse formule, destinate solo a produrre progetti fumosi, senza prospettive. Ma i molfettesi sembrano avere la memoria corta e una sorta di masochismo amministrativo che serve a rilanciarsi la palla delle responsabilità, senza produrre alcunché. E’ il destino di una città in decadenza, incapace di produrre classi dirigenti all’altezza della situazione, ma di riciclare vecchie cariatidi, che propongono vecchie soluzioni non più percorribili, frutto di interessi politici impresentabili.
Dei movimenti, delle possibili alleanze nel centrosinistra e nel centrodestra, ne parleremo in un prossimo articolo e sul numero della rivista "Quindici" in edicola il 15 gennaio.

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