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Progetto d'impresa per i giovani: buona volontà ma scarsi fondi
15 luglio 2010

Qualcosa, piuttosto qualcosina, per i giovani molfettesi dal Piano Locale Giovani 2010, la risposta del Comune di Molfetta a coloro che intendono realizzare un disegno autonomo di crescita economica e professionale, esclusi dalla possibilità di emanciparsi economicamente, perché soggetti non bancabili. «Uno strumento che coniuga l’esigenza di dare impulso allo sviluppo imprenditoriale del territorio con la solidarietà a sostegno dei giovani», secondo l’assessore ai Servizi Socio Educativi, Luigi Roselli, referente politico del Piano Locale Giovani. Si realizza, per il secondo anno, la proposta progettuale promossa dall’Associazione ITER, dal Ministero delle Politiche Giovanili e dalla Commissione ANCI: erogati piccoli crediti a giovani tra i 18 e i 35 anni (ma 29 anni nella scheda allegata alle delibere n. 186 e n. 262) che promuovano attività socio-economiche imprenditoriali o professionali, nonché a imprese costituite in forma di società di persone di 2/3 soggetti nel territorio di Molfetta. 5mila euro per il singolo soggetto e 10mila euro per le società, sino all’esaurimento del fondo disponibile di 150mila euro, stanziato da istituti bancari e fi nanziarie locali (quali siano, ancora non si sa). Non molto se si pensa che Molfetta è travolta dalla crescita economico-produttiva e non sono pochi coloro che avrebbero bisogno di una sovvenzione: ma fi nanziare 15 aziende con soli 10mila euro è riduttivo. Uniche garanzie richieste l’esperienza lavorativa specifi ca nel settore del progetto d’impresa, l’idea più innovativa, la ricerca e l’analisi dei bisogni svolta sul territorio a supporto dell’idea-progetto e l’inerenza del titolo di studio rispetto all’attività che s’intende svolgere (il bando completo sul sito del Comune di Molfetta: http:// www.comune.molfetta.ba.it). Il piano del 2009 era, invece, indirizzato al fi nanziamento dei corsi post-lauream proposti dalle Università italiane (14mila euro) o straniere (20mila euro), con un fondo complessivo di 80mila euro. In un anno, cambiate le modalità, variazioni più propositive e produttive. I fi nanziamenti per la seconda annualità saranno erogati al 50% dall’ANCI (100mila euro), mentre il restante 50% sarà erogato con un co-fi nanziamento locale (100mila euro, due tranche di 50mila euro per l’anno 2009 e 2010), come stabilito dalla delibera n. 186 del 15-06-2009 (aggiornata e in parte modifi cata dalla delibera n. 262 del 21-09- 2009). Qualora il fi nanziamento nazionale risulti superiore all’ammontare delle spese sostenute dal Comune, sarà erogato, a titolo di saldo, un importo che il Comune dovrà poi restituire. Il costo presunto del progetto dovrebbe essere di 200mila euro: 150mila euro i fondi disponibili, gli altri 50mila suddivisi tra promozione e materiali di consumo (2mila euro), prestazione da terzi (2mila euro), risorse umane (30mila euro), viaggi, vitto e alloggio mille euro), spese generali (15mila euro). Tale somma sarà impegnata al cap. 30062 del Bilancio 2009 (150mila euro) e al cap. 30062 del Bilancio 2010 (50mila euro). Un piano che sembra essere un surrogato del progetto regionale Bollenti Spiriti (fi nanziamenti per autoimpiego o creazione d’impresa): un fondo complessivo di 3milioni di euro circa, con incentivi di 25mila euro per la creazione di attività individuali, da 50mila a 75mila euro per attività a forma societaria (25mila euro procapite fi no a 3 soggetti). Fruitori del fi nanziamento percettori AA.SS. (ammortizzatori sociali), over 65 senza posto di lavoro, collaboratori a progetto in regime di monocommittenza, giovani con carriere discontinue disoccupati/e da 24 mesi e disoccupati da oltre 24 mesi: ben oltre la proposta del Comune di Molfetta. È pur sempre un’iniziativa regionale: eppure il Comune di Molfetta potrebbe fare di più, invece di sciuparsi nelle spese dei suoi stessi labirinti edilizi (porto e foresteria docet). Magari cercare una maggiore collaborazione con la Regione Puglia: piuttosto diffi cile se alcuni esponenti del Pdl, durante la campagna elettorale per le Elezioni Regionali, hanno tacciato l’iniziativa regionale come una forma di rimborso-voti ottenuti nelle Regionali 2005. Resta la bontà dell’iniziativa comunale, un primo passo verso politiche giovanili più complete e organiche nella lotta alla crisi economica, al precariato giovanile e nel miglioramento dei servizi destinati all’impiego e alla ricollocazione di lavorati svantaggiati o in diffi coltà.

Autore: Marcello la Forgia
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