BARI - Si sono appena conclusi i controlli sull’attività di pesca, che riguardano l’intera filiera, a partire dall’attività di cattura e fino alla vendita al pubblico in pescherie e ristoranti, del personale (oltre 300 uomini e donne) delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera della Puglia e della Basilicata Jonica, agli ordini del Contrammiraglio Salvatore Giuffrè.
Come sempre, durante le festività di Pasqua sale la richiesta di prodotti ittici e proprio per questo motivo le Capitanerie di Porto pugliesi hanno intensificato i controlli in un’operazione a largo raggio che ha portato a 46 sequestri per un totale di 30 tonnellate di prodotti ittici e multe “salate” per un ammontare di oltre 153mila euro.
Il prodotto sequestrato va dai datteri di mare al tonno rosso, sequestrati nel brindisino, ai molluschi del Mar Piccolo di Taranto, ai gamberi e polpi requisiti in capitanata e nella terra di Bari.
In alcuni casi è stata riscontata la violazione di norme in materia di tracciabilità del prodotto, in altre circostanze la mancanza dell’etichettatura sul prodotto esposto sul bancone, in altri casi si è trattato di frode in commercio e di prodotto in cattivo stato di conservazione o, comunque, inadatto al consumo umano.
Nella rete anche i pescatori abusivi di ricci. Sono stati recuperati e rigettati in mare, trattandosi di esemplari vivi, circa 5.000 ricci fra Brindisi e Gallipoli.
Fra gli attrezzi sequestrati bombole e altre attrezzature per la pesca subacquea, nasse, reti e reti da posta per un totale che supera i 1.500 metri.