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Prima rapinano il tabaccaio, poi gli sparano mentre cerca di inseguirli a Molfetta La pistola di uno dei due malvimenti per fortuna era caricata a salve e c'è stato solo grande spavento. La tabaccheria in via Rossigni è stata più volte derubata
22 luglio 2008

MOLFETTA - Rapina mano armata nel primo pomeriggio a Molfetta. Intorno alle ore 15,30 il tabaccaio in via Rossini 14, nella zona a levante della città, è stato ancora una volta visitato dai malviventi. All'ora della rapina era presente, nell'esercizio commerciale, il solo titolare. La coppia di malfattori con il volto coperto è giunta sul posto, pare, a piedi ed attraversata la carreggiata è entrata nella rivendita. Subito le urla e l'intimazione con una pistola, mentre un passamontagna con il quale si comprivano il volto è stato fatto cadere in terra (nella foto). Le grida erano in dialetto molfettese, di uno, e barese, o probabilmente, barlettano dell'altro raccontano dalle case dell'edificio sovrastante, poi i due si sono impossessati dell'incasso, a una prima stima approssimata, circa 200 euro o forse meno. Poi i rapinatori appena fuori si sono dati alla fuga in direzione della parrocchia di San Filippo Neri, girando per raggiungere le scale. Dietro di loro il rapinato ha tentato di inseguirli, sempre a piedi. Proprio sulle scale uno dei criminali ha puntato la pistola e ha sparato. Il colpo, violento, è stato udito dall'intera zona residenziale. La pistola, però, era caricata a salve e il tabaccaio se l'è cavata solo con un tremendo spavento e ha raccontato, palpitante, l'accaduto ai vicini, accorsi in strada, udito lo sparo. Qualche minuto dopo è sopraggiunta una volante dei Carabinieri. Tutt'ora le forze dell'ordine sono dispiegate alla ricerca dei due malviventi. I residenti sospettano due tossico dipendenti che sempre più spesso frequentano le strade del quartiere, dove addirittura spariscono persino gli asciugamani stesi ai balconi. Le ricerche stanno proseguendo nella zona vicino la stazione ferroviaria. I commercianti sono ormai stati rapinati “la terza o la quarta volta, l'ultima un paio d'anni fa” – ha affermato una signora, affacciatasi per la curiosità. Il tabaccaio aveva così installato un impianto di video sorveglianza che sfortunatamente al momento della rapina era spento. È l'ennesima rapina cui i tabaccai della città sono soggetti, ma rappresenta anche una escalation visto che in altre circostanze le minacce erano giunte da un taglierino e non da una pistola, seppure caricata a salve. Occorre che gli sforzi per la sicurezza si intensifichino e non si limitino ai posti di blocco sul lungomare.
Autore: Sergio Spezzacatena
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