Presentato a Molfetta il libro “Il naturalista Giuseppe Saverio Poli”
Poli, Mongelli, Facchini, Minervini
MOLFETTA - L’occasione è quella che si aspettava da tempo, per la quale “val bene” impiegare un sabato pomeriggio. Ed è per questo che Il Comune di Molfetta ha voluto dedicare “il salotto buono” della città all’evento. La Sala Consiliare del Comune di Molfetta, appariva piccola per contenere amici, studiosi e cittadini che si sono stretti attorno al vero, indiscusso protagonista della serata dedicata alla presentazione del libro “Il naturalista Giuseppe Saverio Poli” di Gaetano Mongelli e Davide Facchini, Ed. La Nuova Mezzina, Molfetta.
Il Dott. Giuseppe Saverio Poli afferma di essere grato al suo celebre avo, se non altro perché in quanto suo discendente, è stato aggiunto al suo nome completo, il suffisso jr che, toglierebbe qualche anno alla sua età anagrafica, rendendolo più giovane. La verve, l’effervescenza della sua ars oratoria, non fanno che confermare che l’età è solo un numero e che è la mente e lo spirito che determinano gli anni vissuti.
Don Peppino, come ama farsi chiamare, racconta e incanta. Racconta di quando la sua carriera scolastica fu macchiata dall’essere rimandato, al liceo, nella sessione di ottobre, in scienze, cioè proprio nella materia in cui si era distinto il suo poliedrico avo. La leggerezza, la semplicità del suo eloquio, appassionano e rendono ancora più piacevole una serata per la presentazione del libro curata dal Comune di Molfetta del quale si è provveduto alla pubblicazione del volume.
La serata, come ricordato dal prof. Francesco Picca della Pinacoteca De Nittis di Barletta, è il doveroso tributo ad un cittadino che, riconosciuto nel resto di Italia, in Europa e perfino negli Stati Uniti come scienziato, medico, primo comandante della Reale Accademia Militare, divenuta successivamente Accademia della Nunziatella, è principalmente ricordato come istitutore del principe Francesco di Borbone, divenuto Re.
La vita ricca, avventurosa di Giuseppe Saverio Poli, è stata abilmente descritta dal giovane autore Davide Facchini, al quale, continua il prof. Picca, è doveroso riconoscere un’abile attività di sintesi.
Il prof. Gaetano Mongelli, ricorda il fil rouge che ha unito Giuseppe Saverio Poli ad altri illustri concittadini, che si sono distinti, in primis, all’estero, coniugando, perfettamente lo spirito mitteleuropeo all’essenza della molfettesità: Cozzoli, Cifariello, De Napoli, Giaquinto.
Ed è con questo spirito, con lo spirito del ricordo e della riconoscenza, l’istallazione del busto del grande scienziato, busto che guarda alla casa della sua famiglia, opera eseguita dal maestro Mauro Antonio Mezzina che riprende il busto che doveva essere realizzato da Giulio Cozzoli e istallato in via Sant’Angelo.
E come non condividere il pensiero del sindaco Tommaso Minervini quando afferma che il passato non esiste se non esiste il presente, come non essere d’accordo col pensiero secondo il quale il presente è caricato di una enorme responsabilità, quella di ricordare il passato stesso con correttezza.
Il passaggio del testimone alle nuove leve è rappresentato da Davide Facchini. Impossibile definirlo: storico, scrittore, autore. Lui si definisce semplicemente uno studente, è questa la sua forza.
Ed il Dott. Giuseppe Saverio Poli jr, don Peppino, sorride soddisfatto: con Davide c’è feeling, è stato stabilito un contatto perché Davide ha il suo stesso spirito giovanile.
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Autore: Beatrice Trogu