Porto commerciale oppure opera turistica?
I lavori sono cominciati, ma siamo ancora ai preliminari. Per la conclusione si prevedono tempi lunghi, ma sembra che manchino ancora i progetti esecutivi. C'è chi crede che quest'opera sarà la più grande della storia di Molfetta e continua a decantarne i possibili effetti positivi, ma c'è chi, più realisticamente, crede si tratti di un'altra cattedrale nel deserto, anche perché il porto sarà una realtà autarchica, fuori dei progetti regionali e dell'Autorità portuale del Levante, prevista dalla Regione Puglia. Non si capisce ancora chi ci sia dietro questa idea di porto autarchico che dovrebbe intercettare tutti i traffici del Mediterraneo e mettere in ginocchio Bari, Manfredonia e Barletta e magari anche Taranto. Ma le illusioni muoiono all'alba. Il rischio è che con le illusioni muoiano anche tante risorse che avrebbero potuto essere spese diversamente. Ma almeno i pessimisti potranno consolarsi con un'opera che non sarà commerciale, ma turistica, per tutta la gente che verrà ad ammirare quello che sarebbe stato il più grande porto del Sud e l'opera più importante d'Italia dopo il “Mose” di Venezia. Il paragone almeno in un caso è azzeccato: anche noi abbiamo il Doge.