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Pd, questa sera Giovanna Melandri in piazza a Molfetta
28 maggio 2009

MOLFETTA - “Partire dal Sud, Cambiare l'Europa”: è questo il titolo dell'iniziativa organizzata per questa sera, a partire dalle ore 20.30, a Molfetta, in piazza Municipio. Un vero e proprio “aperitivo democratico” in piazza, aperto a tutti, con un'ospite d'eccezione: l'onorevole Giovanna Melandri, ex ministro dello Sport e delle Politiche giovanili del Governo Prodi. Insieme a Giovanna Melandri, parteciperanno all'incontro l'assessore regionale alla Trasparenza, Guglielmo Minervini; l'assessore regionale alla solidarietà, candidata al Parlamento Europeo, Elena Gentile; i candidati del Pd alle provinciali, Nino Sallustio e Tommaso Amato. L'iniziativa è organizzata dal Pd di Molfetta.
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Fra una psicologia arcaica e comportamenti postmoderni, gli italiani sono una società in bilico. Si sono liberati delle ideologie, del Partito Comunista e della Democrazia Cristiana, della storia, del socialismo, della religione, ma nel profondo continuano a pensare come negli anni Cinquanta, Quaranta, Trenta. Un miliardario ha assunto la guida politica di uno schieramento e i poveri l'hanno votato (continuano) sperando di approfittare di qualche briciola del banchetto dei ricchi. Le speranze degli oppositori si sono rivolte a un regista cinematografico. Dopo le ipocrisie passate, la parola "destra" è diventata pronunciabile nei salotti e fra gli intelligenti. Ma l'aspetto più vistoso della grande trasformazione degli ultimi decenni è che il declino della politica ha messo allo scoperto un'Italia euforica e brutale, in cui contano le logiche di clan e di cordata, il potere è esibito, e il denaro, le donne, gli amori, il successo sono trofei d'obbligo. Di fronte alla "post-Italia", la sinistra balbetta, nel timore che questo stato di cose sia ormai la vera autobiografia e antropologia della nazione. Nella cultura, un residuo elitario impedisce la comprensione dei fenomeni popolari. Il giornalismo espone figure ingombranti, sempre più inclini a intervenire direttamente sulla politica. Il ritratto italiano, o post-italiano, più nitido e senza scampo lo offre la televisione, con gli spettatori appiattiti alle curve dell'audience: e un'Italia deideologizzata, demoralizzata, scristianizzata, un paese da talk show confusionario, in cui il sentimentalismo e la ferocia, le caratteristiche di sempre, vengono proiettate in una dimensione che non è vera e non è falsa, ma sembra più vera del vero. L'italiano di sinistra si compiace intimamente delle grandi manifestazioni romane, dello sciopero generale, dei magnifici colpi di piazza. Di fronte all'entusiasmo, è superfluo o addirittura ricordare il vecchio scongiuro di Pietro Nenni: "Piazze piene, urne vuote". E anche una magnifica storiella raccontata da Adriano Sofri. Tanti anni fa, questi cede il posto in autobus a una vecchia signora. E quella: "Grazie, grazie, ha visto come sono anziana". Lui la consola, dicendole che oggi l'anzianità è un concetto relativo, e che la vita media si è allungata. Insomma, si vive più a lungo, e non si può mai dire. La signora, però, non si fa intimidire dalle generalizzazioni: "Ma ne muoiono, sa? Li vedo, io. Sapesse quanti ne muoioni...." (Tratto da "Post Italiani" - Cronache di un paese provvisorio. E.Berselli)


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