Pd a pezzi. Centrosinistra indefinito: il dubbio delle primarie. La fuga di Piergiovanni e le resistenze di Maralfa
Elezioni. E’ questa la parola che da oggi fino ai prossimi 8 mesi risuonerà sempre più con maggiore insistenza tra le strade, nelle case, nelle piazze reali e virtuali di Molfetta. La situazione politica della città è estremamente complessa, priva di un sistema di riferimento definito, composta da una serie di variabili tali da rendere difficile delineare anche in modo approssimativo posizioni, protagonisti, intenzioni. Come detto difficile sì, ma non impossibile. Il 30 aprile, attraverso una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale, Paola Natalicchio, Sindaco di Molfetta dal 2013, ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili dal suo incarico pubblico. Quella decisione, determinata da una serie di atti di sabotaggio da parte del Partito Democratico, generati negli anni (il soggetto di maggioranza della coalizione di centrosinistra), è stata seguita da un lento e costante sfilacciamento dei rapporti politici e umani di coloro che avevano, fino a quel momento, sostenuto e agito per un’idea di città differente dal decennio azzolliniano. Il centro sinistra classico, quello che abbiamo conosciuto grazie a Italia bene comune, si è sfaldato così com’è accaduto nel contesto Nazionale. PD da una parte, Sel/Si da un’altra. A quest’ultima si sono aggiunte poi le liste civiche locali, il Centro Democratico (scomparso quasi totalmente) e Rifondazione Comunista. Il Partito Democratico prosegue la sua lotta fratricida all’interno del suo circolo, con la minoranza che tiene testa al gruppo di maggioranza di Piero De Nicolo. La stessa minoranza (Annalisa Altomare, Roberto La Grasta, Lia De Ceglia, Sergio De Pinto) che ha realizzato una serie di attacchi e tentativi di caduta dell’amministrazione passata. con un dissenso formale, ma non reale, della sua controparte. Dopo l’ennesima posticipazione del congresso locale, ultima pare voluta direttamente dal segretario regionale PD Marco Lacarra, le dinamiche nel Pd cambierebbero se si inserisse Nicola Piergiovanni, che si è dichiarato pronto per primarie e candidatura a Sindaco (anche se in teoria prima di autocandidature si dovrebbe ragionare maggiormente sui temi su cui puntare in e per la città). L’obiettivo disperato sarebbe quello di trovare in qualche modo una quadra per riorganizzare la coalizione di centrosinistra, idea inaccettabile da parte di Rifondazione Comunista che a oggi, pur avendo un bacino elettorale incapace di determinare un’eventuale vittoria elettorale in solitaria, rappresenta l’unica forza politica stabile e presente in città. Notizia dell’ultim’ora è invece il forte dissenso che il gruppo dei Giovani Democratici ha dichiarato nei confronti del segretario De Nicolo. In una nota fatta pervenire a mezzo stampa, denunciano apertamente i metodi di gestione del circolo e la sua inevitabile e lenta desertificazione. Il rischio potrebbe essere quello di riconsiderare la loro posizione all’interno del partito nel caso in cui non ci fossero più le condizioni per ricostruire una comunità politica vicina ai bisogni della città. Nel circolo locale in fieri di Sinistra Italiana il clima non è dei migliori. Dopo un tentativo di percorso plurimo e allargato che facesse confluire tutti i delusi del Partito Democratico e i non tesserati, gli animi partitisti e movimentisti, la mancanza di idee comuni riguardo anche a temi posti al centro dell’attività amministrativa dell’ex Sindaco e attuale Dirigente Nazionale di SI (Sinistra Italiana) Paola Natalicchio, hanno generato una continua frizione che ha rallentato il processo di formazione del soggetto politico. Non esistono ufficialmente posizioni riguardo a quale potrebbe essere la loro funzione e ruolo all’interno delle amministrative e quali i possibili alleati. Tra le liste civiche che hanno sostenuto l’amministrazione Natalicchio c’è anche il Movimento Linea Dritta che ha da poco rinnovato il direttivo e nominato Segretario Bepi Maralfa che non ha mai nascosto di voler essere il terminale politico della società civile. Ma la domande da porsi sono ad esempio: la società civile vorrebbe questo? Come si pone Maralfa riguardo alle questione primarie dopo la dichiarazione di Piergiovanni? In un articolo del 2013 dichiarò espressamente la sua “non condivisione dello strumento delle primarie in sé, privo allo stato, almeno per quanto risulta, di un regolamento previamente concordato fra le parti politiche”. Esiste inoltre un’ultima parte nel cosmo del centrosinistra fatto dalla forza generativa di capitale sociale e umano composto da associazioni, singoli cittadini, che non hanno alcun gruppo di riferimento ma che in forma diretta e non hanno sostenuto e sviluppato i principi su cui si basava l’amministrazione di Paola Natalicchio e che potrebbero realizzare la vera alternativa alle logiche politiche trite e ritrite che si ripresentano con vesti differenti ma con gli stessi e medesimi attori. Infine gli outsider, ossia coloro che si avvicinano e presentano di giorno in giorno all’interno del panorama politico locale: l’ultimo in ordine d’arrivo è Loredana Lezoche, Presidente dell’Associazione Imprenditori dell’area industriale di Molfetta e Consigliere dell’Associazione Sailors, che potrebbe occupare uno spazio politico che oggi viene malamente definito né di destra e né di sinistra. Ma per avere certezza di questo è necessario aspettare che il tempo trascorra, ma non aspettarsi che solo attraverso il passare dei mesi si possano definire posizioni, protagonisti e intenzioni. C’è bisogno di impegno ma soprattutto di un duro lavoro di costruzione che deve necessariamente partire da quel di buono è stato lasciato dall’amministrazione passata e non del protagonismo spicciolo privo di un orizzonte di visione.