Parco di levante: bullismo e vandalismo a volontà
Atti barbari avvengono durante le ore notturne all'interno del Parco di Levante. Lamentele sono pervenute alla redazione da parte degli abitanti della zona e dei guardiani. E dal Comune? Solo un laconica risposta: “I cittadini devono fare una richiesta scritta ai carabinieri per una maggiore vigilanza”. Ma anche nelle ore serali, quando ci sono famiglie che portano i bambini al parco (la domenica in particolare) ci sono situazioni di vandalismo e di bullismo che il povero guardiano non riesce a controllare, anche perché viene minacciato dai ragazzacci che entrano con le bici e le moto e disturbano la gente, facendola da padroni. I cittadini che frequentano il parco, non avendo ricevuto alcuna tutela dall'amministrazione comunale, si sono rivolti a Quindici per rendere pubblico il loro disagio e la situazione di pericolo a cui vanno incontro. Denunciando questa situazione, chiediamo perciò all'amministrazione comunale di assolvere al proprio compito di tutela dei cittadini (non solo a parole, ma con i fatti), difendendo anche il guardiano e ai carabinieri di intervenire per fermare questi bulli che si considerano impunibili. Ma veniamo ai fatti. Ormai, da diverse settimane, con cadenza quotidiana, intorno nelle ore serali, bulli di periferia fanno irruzione nel parco della zona di levante. Gli schiamazzi si protraggono a lungo nella notte e i residenti degli appartamenti limitrofi lamentano di non riuscire ad addormentarsi prima delle due di notte. Purtroppo la nostra società tende a coprire di cemento tutto ciò che ha un colore diverso dal grigio. Per questo motivo, in fondo, chi potrebbe rimproverare ad un gruppo di giovani di recarsi nel ristretto verde pubblico dopo l'orario di chiusura per trovare un po' di natura. Grida e atti di vandalismo si susseguono a ritmo sempre più sfrenato e dannoso per l'area. Oltre al disturbo della quiete pubblica, diversi sono i disagi per gli operatori e l'utenza della zona verde. Passeggiando per i viottoli si vedono cassonetti divelti dalle loro basi in cemento, pali della luce rotti ed in un caso sradicato, strutture ludiche danneggiate, rami spezzati e aiuole divenute mondezzai. I cristalli del gabbiotto del custode sono stati frantumati da sassi lanciati da chissà chi. Oltre a questo pare che qualche volta nelle aiuole, siringhe siano state trovate dopo essere state utilizzate da un tossico avvistato saltuariamente. Una debolezza che ha reso impossibile la convivenza in detto luogo tra utenza notturna e diurna. E' semplice superare i cancelli chiusi perché alcune parti della recinzione sono molto facili da scavalcare. Più volte ci si è rivolti alla polizia urbana. I vigili, però, anche a causa della carenza di personale, hanno rinunciato ad intervenire. Abbiamo chiesto notizie al comando di piazza Vittorio Emauele: “I vigili urbani non possono intervenire oltre le 22.30 perché questo è l'orario di chiusura dei loro uffici”, è stata la laconica risposta. Inoltre, hanno aggiunto: “le questioni d'ordine pubblico, spettano ai carabinieri”. Insomma, un rimpallo di responsabilità. Se da un lato sembra assurda una simile spiegazione, bisogna prendere atto di una presa di coscienza immediata del problema da parte dei tecnici municipali. L'incarico, assunto personalmente dagli interpellati, è stato quello della stesura di una richiesta scritta ai carabinieri per rafforzare la vigilanza nelle ore notturne a rischio. Ci auguriamo che il nostro appello, che è poi quello dei cittadini, di cui la stampa è portavoce, venga accolto. In ogni caso tra alcune settimane verificheremo eventuali miglioramenti della situazione.
Autore: Sergio Spezzacatena