Paola Natalicchio sindaco di Molfetta ad Emiliano: abbassiamo il tono della voce e alziamo il volume delle idee
MOLFETTA – Ancora politica su Facebook. Scambio di battute fra il candidato del centrosinistra Michele Emiliano e il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio sulla campagna elettorale, sempre più violenta e a tratti volgare, come è avvenuto con il gruppo “cambia verso” che si rifà proprio ad Emiliano. Ci piacerebbe conoscere l’opinione dello stesso Emiliano, sul manifesto dei suoi sostenitori di Molfetta. Soprattutto considerando che lo stesso Emiliano aveva avuto una brutta caduta di stile, personalizzando il confronto con Guglielmo Minervini, accusandolo di aver guadagnato tanti soldi facendo l’assessore regionale (accusa che potrebbe essere riferita anche a lui che ha fatto il sindaco di Bari per 10 anni su quel manifesto, ndr). Il confronto si conclude con l'invito della Natalicchio ad Emiliano: abbassiamo il tono della voce e alziamo il volume delle idee.
Michele Emiliano
Cara Paola, per prima cosa ho una bella notizia da darti: la Sagra del programma è un processo partecipativo autentico. Affermi che “non ti piace” questa esperienza. Ma forse giudichi per sentito dire, senza conoscere quello che sta accadendo. Vieni ai prossimi appuntamenti e scoprirai che abbiamo aperto uno spazio pubblico di discussione reale e qualificato, il contrario di ciò che scrivi. La differenza tra esserci e non esserci è sostanziale in questi casi. Le tue parole non colpiscono me, ma le centinaia di persone che stanno affollando le Sagre del Programma lavorando sodo per intere giornate. La risposta è solo una: partecipa (il 9 maggio siamo nella BAT) e lascia la tua traccia, perché quello è il luogo dove stiamo costruendo le linee che il centro sinistra si impegna a realizzare e rispettare in caso di vittoria.
Ti chiedi cosa ci aspetta. Ebbene, intendo sanare tutte le gravissime ferite rimaste aperte e irrisolte negli ultimi dieci anni. Con tutto il rispetto per le cose che sono andate bene, che ovviamente in quanto tali saranno oggetto di continuità amministrativa, intendo occuparmi in via prioritaria di ciò che ancora non va. E purtroppo, cara Paola, parliamo di emergenze vere. Come Taranto, l’Ilva e il futuro di una intera comunità: ho detto chiaramente che se il decreto sulla riambientalizzazione non farà cessare i rischi per la salute dei cittadini quella fabbrica non può continuare ad operare, perché non si può negoziare sulla vita delle persone.
E la sanità, ancora fanalino di coda nelle classifiche nazionali: intendo liberarla dalla cappa della cattiva politica, mettendoci la faccia e rischiando tutto tenendo la delega.
Serve subito una legge regionale sulla partecipazione (se l’avessero approvata nei dieci anni passati sai quanti errori la Regione avrebbe evitato, a cominciare dalla localizzazione dell’approdo di un gasdotto nella splendida spiaggia di San Foca!), così come bisognerà approvare a inizio mandato (non alla fine!) una nuova legge elettorale che contempli la doppia preferenza di genere.
E vorrei connotare il mio governo come esempio di legalità, esattamente come accaduto a Bari in dieci anni, durante i quali né il sottoscritto né alcun componente della giunta è stato mai oggetto di provvedimenti della magistratura. Alla regione sarebbe la prima volta che succede.
I paletti della coalizione: sono decisi insieme da tutte le forze politiche del centro sinistra. E io aggiungo che i paletti saranno anche incarnati nel programma di governo che sarà scritto nero su bianco. A Bari abbiamo governato dieci anni con un discreto successo proprio perché siamo riusciti a realizzare punto per punto il programma, frutto a suo tempo di altri forum popolari. Oggi lo stiamo scrivendo nel corso delle Sagre e tutti, ripeto tutti, sono invitati a dare il loro contributo.
La responsabilità di questa campagna elettorale non è nelle mani mie. È nelle mani vostre, dei pugliesi, del centro sinistra, e quindi anche tue. E se non senti che sia così riprenditi il tuo spazio, perché lo spazio c’è e va solo occupato con buone idee.
Io sto mettendo tutti nelle condizioni di dire la loro e di scrivere insieme a me il programma. Mi impegno a realizzarlo con la credibilità che mi sono costruito in un’intera vita, di persona che dice una cosa e poi la fa. Sempre.
La gente non ne può più di politici ipocriti che a parole rinunciano ai vitalizi e poi zitti zitti se li intascano. La gente non ne può più di sapere che ci sono cittadini di serie A (i privilegiati vicini alla casta degli assessori o dei consiglieri di turno) e quelli di serie B, magari proprio quelli che vanno alle sagre, quelle vere.
Ti rivelo un mio pensiero: il nome Sagra del programma a me piace proprio per questo. Perché ci occupiamo sì di programma, quindi di valori, di idee, di proposte. Ma anche perché evochiamo, attraverso la parola “sagra” uno dei momenti popolari per eccellenza in Puglia. Quella moltitudine di persone che riempie le nostre feste patronali e cittadine, da Bari al più piccolo dei paesini, è la mia motivazione e il mio principale pensiero. Quelle sono le stesse persone che affollano gli ospedali, che coltivano le nostre terre, che abitano i nostri borghi rendendoli unici al mondo, sono i padri e le madri che hanno sgobbato una vita per far studiare i loro figli, sono i figli che non hanno ancora avuto un’opportunità, o che non riescono a proseguire gli studi oltre la scuola media.
Sono le persone che, avendo meno mezzi di un politico di professione, o di un professionista, o di un accademico, hanno più bisogno della buona politica e della buona amministrazione per vivere meglio.
Ed è per loro principalmente che mi candido, ed è per loro che cerco soluzioni concrete che diano, attraverso le istituzioni, piena attuazione all’articolo 3 della nostra Costituzione.
Tutto ciò che riguarda la politica fine a se stessa mi interessa e mi appassiona molto, ma molto meno.
Un saluto in attesa di poter continuare a discutere di tutto questo di persona.
Paola Natalicchio
caro Michele, grazie per aver risposto, intanto. L'ho trovato un gesto di umiltà, prima di tutto, ed è una delle cose che più sono mancate nella tua partenza di campagna elettorale. Abbiamo bisogno della tua umiltà e di sentirti in ascolto dei bisogni dei territori. Abbiamo bisogno di toni diversi e di riempire di contenuti i prossimi due mesi e mezzo. Lasciamelo dire: dismettiamo queste menate sui vitalizi e tutti i colpi sotto la cintura. Anche tra te e Nichi. Fateci vedere un passaggio di testimone leale e non un duello tafazziano. Parliamo delle ferite aperte ma ribadiamo con orgoglio quello che abbiamo fatto, tu a Bari e Nichi in Regione, facendo del capoluogo delle Regione e della Regione tutta esempi di buongoverno. Pezzi di meridione moderno e innovativo. Non ti chiedo uno schiacciamento sulla "continuità amministrativa". L'ho già detto in altre sedi: non sono una da fan club. Ma non è il clima giusto quello che si costruisce in una discontinuità interna alla stessa comunità politica. E le comunità politiche non si costruiscono con l'assaggio delle sagre. Esistono già. Non partiamo da zero. Non smontiamo ogni cosa. Premesso che il tuo invito è una sfida e sai che le sfide mi piacciono: alla prossima sagra ci sarò. Non intendo stare a casa ne' al balcone. Intendo costruire e cercare insieme le ragioni per andare a votare. Ma votare è scegliere. E per scegliere il modello di Puglia di Michele Emiliano ci deve essere chiarissimo. Cristallino. Bepi coglie il segno dello scetticismo che sentiamo attorno: le contraddizioni finora sono state tante. I paletti servono. Abbiamo paura delle larghe intese, abbiamo paura che imbarcando pezzi di classe politica che non è sincera e non è di centrosinistra (a Molfetta segna questi nomi: Saverio Tammacco, Pino Amato. Non dire che non li conosci: cerca su google, vedi chi stai facendo salire sul carro. Perdendo e facendoci perdere pezzi di credibilità) si perda quota, si perda la possibilità di fare le cose. Michele, apertamente e con sincerità: smentiscimi, smentiscici. Convinci la famiglia del centrosinistra pugliese che ha orgogliosamente messo alla prova se stessa per molti anni che sei al servizio di un progetto forte. Traccia il segno di una politica chiara e profonda insieme. Io sono pronta a riconoscerti la fascia da capitano. Ma facci capire la squadra e lo schema di gioco. Presto sarebbe bello parlarne insieme a
Molfetta. Ti inviterò e sono certa che sarà una serata sincera. Anzi, sai che mi piacerebbe? Averti qui con Nichi. Parlare del ruolo che in questa coalizione intendi dare non ai saltatori di fossi ma a quelle sinistre e a quei movimenti che in questi anni hanno fatto la loro parte e vogliono capire se c’è spazio, ancora, per metterci a lavorare sulla partecipazione, sulle politiche ambientali, sulla buona sanità, sull'urbanistica pianificata, sull'innovazione come strumento di inclusione, sulle tante vertenze di lavoro che si consumano nelle nostre imprese e su come dare fiato a chi le guida per evitare che la crisi si scarichi su chi le porta avanti. C’è molto da fare, ma ripartiamo da questo. Dalla capacità di abbassare il tono della voce e alzare il volume delle idee. Ciao Miche'.
Michele Emiliano
Sarò felice di venire a Molfetta, ben vengano le occasioni di incontro e confronto pubblico. La tua risposta mi ha fatto davvero piacere, a presto Paola.