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Opera Pia Molfetta donato un ecografo all'ospedale: per il futuro un hospice
15 febbraio 2013

L’Opera Pia Monte di Pietà e Confidenze di Molfetta, presieduta dal 2010 dall’ing. Sergio de Ceglia, ha devoluto un ecografo al Presidio Ospedaliero “don Tonino Bello”. La donazione, scaturita da un confronto con gli operatori ospedalieri e approvata all’unanimità dai soci, rappresenta la concretizzazione dei principi e dei valori assistenziali che da sempre ne animano l’operato (la cerimonia di donazione si terrà il prossimo 3 marzo). Le motivazioni che hanno portato a questa azione benefica risiedono nella definizione stessa di Opera Pia che ha come scopo fondante l’incarico di prestare assistenza e supporto economico e morale ai meno abbienti. L’ecografo, costato all’incirca 77mila euro, è un apparecchio innovativo che può essere continuamente implementato attraverso l’aggiornamento dei software che, di volta in volta, saranno acquistati. E l’Opera Pia si farà carico anche di quest’ulteriore impegno, garantendo un supporto economico affinché si possa realizzare l’ambizioso progetto, sempre considerando le necessità del presidio ospedaliero cittadino. I fondi che hanno reso possibile questa elargizione provengono da una oculata gestione del patrimonio immobiliare e finanziario dell’Opera Pia, frutto di lasciti di alcuni benefattori, esclusivamente finalizzati al conseguimento dei fini statutari di assistenza. È chiaro che oltre ad una sana e ponderata gestione, l’ente si proietta soprattutto verso una solidarietà lungimirante che oltrepassa le teorie dell’economia e va diritta a comprendere e alleviare la sofferenza altrui. La donazione dell’ecografo è stato solo uno dei tanti progetti che hanno permesso di dare senso compiuto ed esercizio ai fini statutari dell’ente. Notorie sono le iniziative volte a incentivare e favorire l’istruzione e la formazione di ragazzi che vivono situazioni economiche e familiari complesse. Di fatti, con l’aiuto dell’Opera Pia, attraverso l’elargizione di borse di studio e il continuo sostegno morale, molti giovani hanno potuto continuare a studiare, costruendo solide fondamenta per il loro futuro. Da non dimenticare sono anche le forme di microassistenza che l’ente perpetra in collaborazione con le numerose realtà confraternali locali. E non è tutto. Una delle più ambiziose idee riguarda la realizzazione a villa Pappagallo (ex villa Fraggiacomo, sulla strada provinciale Molfetta-Terlizzi) di un hospice, un centro residenziale per le cure palliative. In altri termini, si tratta di un luogo di accoglienza e ricovero temporaneo in cui il paziente è accompagnato nell’ultima fase della sua vita attraverso un appropriato sostegno medico, psicologico e spirituale. Dunque, è inteso come una sorta di prolungamento della propria dimora di modo che il degente non perda la sua quotidianità e la vicinanza dei suoi affetti: è un approccio inclusivo che si estende oltre l’aspetto strettamente medico della cura e che si preoccupa di prendersi cura della persona nella sua totalità. Questo progetto fu approvato nel 2003 dall’assemblea dei soci, ma solo nel 2006 il Comune di Molfetta ha approvato il progetto di variante per la realizzazione della struttura, anche se non c’è stata nessuna evoluzione concreta vista la situazione economica non favorevole. Soltanto oggi, a distanza di anni, qualcosa si sta muovendo grazie anche a un confronto avviato con la Regione Puglia. L’obiettivo che si vuole raggiungere va ben oltre la semplice realizzazione di una struttura di degenza per gli ammalati terminali. L’hospice sarà anche un luogo dedito alla ricerca scientifica. Ciò avverrà anche attraverso la cooperazione con le autorità accademiche con cui l’Opera Pia ha già iniziato una feconda collaborazione. Insomma, un progetto grandioso che, si spera, possa essere concretizzato nel più breve tempo possibile come è stato fatto per altre iniziative che l’Opera Pia ha realizzato e portato avanti con successo.

Autore: Angelica Vecchio
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