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Oggi a Molfetta apertura mostra e conferenza sul pensiero lucido di Gramsci Tutte le manifestazioni presso la Fabbrica di San Domenico e la Casa dei Popoli
13 aprile 2007

MOLFETTA - Si inaugura oggi presso la Fabbrica di San Domenico la quarta edizione di“Senza memoria non c'è futuro”, organizzata dalla Casa dei Popoli di Molfetta, con il patrocinio della Provincia di Bari e in collaborazione con l'Archivio di Stato e la Biblioteca Nazionale di Bari, dedicata quest'anno a Gramsci. Il pensiero lucido - L'uomo, le idee, la storia a 70 anni dalla morte. In occasione della IV edizione dell'iniziativa “Senza memoria non c'è futuro”, l'Associazione “Casa dei popoli” ha pensato ad un percorso che attraversasse l'antifascismo e le resistenze di ieri e di oggi in un modo diverso da quanto fatto finora e la ricorrenza del settantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci è parsa un'occasione particolarmente adatta a quest'intento. E così, in collaborazione con l'Archivio di Stato di Bari e con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Bari il progetto si concretizzerà in una mostra documentaria e fotografica che ha l'intento di essere soprattutto didattica e divulgativa in primis nei confronti delle nuove generazioni presso le quali non vi è, a quanto pare, adeguata consapevolezza del peso culturale, politico e sociale che una personalità quale quella di Gramsci ha avuto per il nostro paese. La mostra, la cui inaugurazione è prevista per venerdì 13 aprile presso la Fabbrica di S. Domenico, resterà aperta fino al 29 aprile e sarà affiancata da un convegno che, oltre all'intervento di illustri relatori che fotograferanno, a loro volta, momenti della storia e del pensiero gramsciano, prevede momenti dedicati al cinema, con la proiezione di alcuni film, proprio con un intento fortemente divulgativo. In particolare, in 10 pannelli fotografici – curati da Giuseppe Spadavecchia della S.A. per la Puglia – saranno illustrati la vita di Gramsci, il suo pensiero, le vicende legate alle persecuzioni di cui fu oggetto da parte del regime fascista e che lo portarono alla detenzione e alla morte, attraverso testi, immagini e documenti “preparati” per una fruizione soprattutto scolastica. L'importanza della collaborazione con l'Archivio di Stato di Bari sta nel fatto che, grazie alle ricerche e al lavoro svolto dalla dott.ssa Mariolina Pansini dello stesso Archivio, è possibile poter vedere le riproduzioni del fascicolo personale di Gramsci conservato nello Schedario politico provinciale della Questura di Bari e di carte provenienti dall'Archivio del Gabinetto della Prefettura di Bari relative alla vigilanza sul partito comunista: la documentazione in possesso degli archivi della nostra regione, relativa al periodo di detenzione di Gramsci nel carcere di Turi, è particolarmente interessante se si pensa che, a livello documentario, siamo in possesso solo di altri tre fascicoli su Antonio Gramsci, rispettivamente conservati negli archivi di Sassari, Torino e Roma. I documenti, adeguatamente proposti come per questa iniziativa, sanno parlare molto più di qualsiasi altra testimonianza perché permettono di “toccare la storia con mano”, di sentirla e, in un certo senso, di viverla. Proprio per questo, la prospettiva è che questa mostra diventi itinerante e in questo senso, l'Archivio di Stato di Bari, sempre attivo nell'ambito della didattica nelle scuole, si è già impegnato ad “ospitare” la mostra, dopo la permanenza molfettese, per il prossimo anno scolastico, presso la nuova sede sita nella Cittadella della Cultura, in via P. Oreste, 45 a Bari con la possibilità, per tutti gli istituti della provincia di organizzare delle visite guidate. Questo il programma: Alle ore 19 ci sarà l'apertura della mostra-convegno, con il saluto dell'assessore alla Cultura della Provincia di Bari, Vittorino Curci. Seguirà, alle ore 19,30, la conversazione con Pasquale Voza, dell'Università di Bari, direttore del Centro interuniversitario di studi gramsciani, sul tema: “Intellettuali e rivoluzione passiva: il problema politico della soggettività. In questa IV edizione di “Senza memoria non c'è futuro”, l'Associazione Casa dei Popoli di Molfetta ha ritenuto di intraprendere il suo Viaggio nell'antifascismo e nelle resistenze di ieri e di oggi, avendo come “grande timoniere” Antonio Gramsci, o meglio il suo pensiero lucido. A settant'anni dalla morte di uno dei protagonisti dell'antifascismo e della Resistenza italiana, certamente il più conosciuto e studiato all'estero, la Casa dei popoli ha voluto proporre una rilettura, e forse un primo approccio al suo pensiero e alla sua vita. Antonio Gramsci. Il pensiero lucido è un progetto partito dalla consapevolezza, verificata nella pratica quotidiana, della scarsa diffusione, ma soprattutto conoscenza del pensiero gramsciano in Italia. Un'impresa che si prefigge l'ambizioso obiettivo di offrire un contributo alla conoscenza del Gramsci uomo, politico, pensatore, soprattutto indirizzato alle giovani generazioni. Un tentativo che ha come punto fermo la convinzione che l'autorevolezza del pensiero e l'umanità del vissuto siano tutt'oggi attuali. L'aspetto più complicato da affrontare in questa “avventura” è stato certamente la scelta del metodo e delle forme attraverso cui far conoscere Gramsci, affinché non apparissero severe per i giovani: la “spettacolarizzazione” del pensiero gramsciano non ha mai sfiorato i curatori del progetto, viceversa incessante è stato il tentativo di rendere l'iniziativa fruibile ai più. Si è scelto di prediligere la forma multimediale: alle riflessioni degli studiosi vengono affiancate le suggestioni dell'immagine filmica; alla scientificità della mostra documentaria si affianca la libertà dell'interpretazione teatrale. Se da qualche decennio Gramsci è stabilmente inserito – come sostiene E. J. Hobsbawm, il più importante storico vivente – nell'«elenco degli autori di tutto il mondo le cui opere sono più frequentemente citate nella letteratura internazionale di arte e di umanità», allora non solo è innegabile il valore intellettuale del pensatore, ma è soprattutto inammissibile che in Italia, tra i banchi di scuola e dell'Università, nelle sedi dei partiti, delle associazioni in generale, trovi ancora così poco spazio l'immenso bagaglio di intuizioni politiche e culturali di questo grande rivoluzionario. Questo il programma completo della manifestazione: Venerdì 13 Aprile - Fabbrica di San Domenico Ore 19. Apertura della mostra-convegno e saluto dell'Assessore alla Cultura della Provincia di Bari Vittorino Curci. Ore 19.30. Intellettuali e rivoluzione passiva: Il problema politico della soggettività. Conversazione con Pasquale Voza, Università di Bari, direttore del Centro interuniversitario di studi gramsciani. Lunedì 16 Aprile - Casa dei Popoli Ore 21. Proiezione: Antonio Gramsci. Gli anni torinesi (1997) dell'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza di Torino. Giovedì 19 Aprile - Fabbrica di San Domenico Ore 19. Da Andria contadina a Torino operaia di Alfonso Legnetti, ed. Palomar (2007). Conversazione con il curatore Michele Palumbo. Venerdì 20 Aprile – Fabbrica di San Domenico Ore 19. Gramsci e il concetto di egemonia tra mondo globale e nuove relazioni internazionali. Conversazione con Isidoro Mortellaro, Università di Bari. Ore 20.30. Proiezione: Gramsci, film in forma di rosa (2005) di Gabriele Morleo e discussione con l'autore. Lunedì 23 Aprile - Casa dei Popoli Ore 21. Proiezione: Antonio Gramsci, i giorni del carcere (1977) di Lino del Fra. Giovedì 26 Aprile - Fabbrica di San Domenico Ore 19. La scrittura in prigione. Le lettere "antiepistolografiche" di Antonio Gramsci. Conversazione con: Lea Durante, Università di Bari. La rosa è viva Dialoghetto tra Antonio Gramsci e Tonia Schucht. Montato da Giorgio Baratta, effetti scenici di Massimiliano Bomba. La mostra sarà visibile da Venerdì 13 a Domenica 29. Dal Lunedì al Sabato, mattina 10-12, sera ore 18-21. www.casadeipopoli.it - info@casadeipopoli.it
Autore: Francesca Lunanova
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