Nuovo candidato sindaco alle amministrative: è l’avv. Pietro Mastropasqua con “Molfetta vincente” dell'area di centrodestra e di Azzollini
L'avv. Pietro Mastropasqua
MOLFETTA – Comincia a completarsi la rosa dei candidati sindaci per le elezioni amministrative del 12 giugno a Molfetta. Dopo il sindaco uscente Tommaso Minervini e il candidato del centrosinistra Lillino Drago, ora arriva anche la candidatura di Pietro Mastropasqua, già consigliere comunale e assessore all’urbanistica eletto con il centrodestra di Minervini che si candida con una lista civica denominata “Molfetta vincente”.
Questa coalizione comprende: "Prima Molfetta", "Molfetta nostra", "La città in comune", "Nuovo PSI / PRI", Forza Italia e Fratelli d'Italia e i consiglieri comunali uscenti Giuseppe Balestra, Leo Binetti, Isa de Bari, Maria Spano e Luigi Tridente.
Quella dell’avv. Pietro Mastropasqua è una candidatura coraggiosa, come scrive lui stesso, perché in pratica pesca nella stessa area di centrodestra di Tommaso Minervini e Saverio Tammacco che, sulla carta si presenta più forte, ma ha il vantaggio di presentare l’unico candidato giovane di queste amministrative e che si è smarcato subito dalla vecchia amministrazione quando è scoppiato lo scandalo “Appaltopoli” che ha portato all’arresto dell’assessore dell’epoca ai lavori pubblici Mariano Caputo, di funzionari comunali e imprenditori.
Mastropasqua ha rinunciato alla poltrona, per tirarsi fuori anche dalle sacche amministrative della vecchia coalizione e vuole raccogliere anche l’eredità dell’ex sindaco e senatore Antonio Azzollini, come “Quindici” aveva previsto. In questa coalizione Azzollini è rappresentato dall’ex candidata sindaco sconfitta nel 2017 Isabella de Bari, con Forza Italia, dalla cui formazione si è dimessa l’ex senatrice Carmela Minuto subito dopo la decadenza dalla carica parlamentare.
Insomma, c’era un’area scoperta, ostile a Tommaso, che oggi si vede rappresentata da Mastropasqua che lancia la propria sfida proprio a Tommaso Minervini, alla sua vecchia politica e al suo cattivo modo di amministrare.