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Nel pallone dei ricordi di Peppino Poli
15 luglio 2009

Attraversare un pezzo di storia del calcio della sua città «che n’era un tempo fiera », facendo ricorso a pensieri, a memorie fecondate da sentimenti per far venir fuori allo scoperto affetti, ricordi, legami, l’umanità di un certo periodo calcistico rinomato della sua città, il linguaggio, il cuore della popolazione. È questo l’intento di Giuseppe Saverio Poli, col suo opuscoletto dall’indovinato titolo Nel pallone dei ricordi, che ha affiancato il libro di Gianni Pansini Olio, petrolio, benzina minerale (anch’esso titolo quantomai azzeccato, da far invidia al più quotato dei redattori titolisti di un quotidiano). «Le domeniche al campo Paolo Poli, la gioia delle vittorie, il bollore del tifo incontenibile contiguo a quello dell’amena giovinezza, la comunità in festa, il finimondo per le strade della città, le figure tipiche dei “patiti”, la insensatezza di gesti e di intercalari, debordanti ogni limite. Una visione d’insieme, un mondo folcloristico, è vero, solo di stampo locale, nato e morto in breve tempo». Ecco il contenuto delle pagine di Peppino Poli che ci racconta il diario di un incontro poetico di due tifosi, lui e Pansini (mitico pecheredde degli anni goliardici molfettesi) sul filo dei ricordi nostalgici di due amici a Milano per la gloriosa Molfetta Sportiva degli anni d’oro, oggi miseramente finita per la presuntuosa incompetenza di qualcuno. Un itinerario, come lui stesso racconta, «di memorie gioiose ripercorso quasi fossimo eterni ragazzi con i capelli ancora arruffati», una danza dei ritorni, una specie di processione d’amore ad uso personale, il sapore della vita a vent’anni, quando «vestivamo alla marinara» molfettese con i colori biancorossi, in omaggio alla Molfetta Sportiva dell’epoca che appannava perfino «la Bari» raccontata ogni domenica dal caro collega Pierino De Gioia. Pagine senza pretese, ma intense, quelle di Poli, col solo intento, perfettamente riuscito, di risvegliare ricordi e di rievocare immagini del passato a chi all’epoca portava i pantaloni alla zuava e cantava orgogliosamente a squarciagola Olio, petrolio, benzina minerale per batter la Molfetta ci vuol la Nazionale e far conoscere ai giovani di oggi, che vestono in jeans, una Molfetta Sportiva che non hanno mai conosciuto e chissà se conosceranno mai.

Autore: F. de S.
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